Linfoadenite sintomi

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Quali sono i sintomi della Linfoadenite? Per prima cosa la pelle potrebbe diventare rossa e sensibile nei punti nei quali si è prodotta una situazione in cui i linfonodi si sono ingrossati. Quali sono le cause di questo ingrossamento? Vediamole insieme:

  • Potrebbero essere causate da batteri;
  • Potrebbero essere causate da batteri come gli Streptococchi;
  • Potrebbero essere causate da batteri come gli Stafilococchi.

In alcuni casi potrebbero essere scatenati da processi di natura infettiva più rari come la tubercolosi o la bartonellosi. In modo particolare quest’ultima malattia che abbiamo citato viene anche definita “graffio di gatto”.

Approfondiamo la patologia

Quando parliamo della Linfoadenite ci stiamo riferendo a un processo di natura infettiva che riguarda i linfonodi e potrebbe avere uno sviluppo successivo a complicanze legate a processi infettivi di natura batterica, micotiche o virali. Quando parliamo di linfonodi a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di strutture piccole che appartengono al sistema linfatico. Qual’è la loro funzione? Servono a filtrare la linfa, dentro alla loro struttura ci sono globuli bianchi in buona quantità.

Si tratta di cellule legate al sistema immunitario che sono molto importanti nel combattere processi di natura infettiva. In alcuni casi i linfonodi potrebbero andare incontro a processi infiammatori e potrebbero ingrossarsi. Questo potrebbe essere causato da un processo infettivo innescato da:

  • Potrebbe essere legato a batteri;
  • Potrebbe essere legato a virus;
  • Potrebbe essere legato a funghi.

Nel momento in cui i linfonodi tendono a ingrossarsi, danno origine a quella che viene definita linfoadenite, parliamo ovviamente di quelli che sono vicini al processo infettivo e a dov’è localizzato. Quali sono gli approcci terapeutici legati al processo di natura infettiva? L’infezione può essere curata in maniera efficace con antibiotici, tuttavia per avere un effetto benefico sul livello di gonfiore e fare in maniera tale che scompaia, possono volerci delle settimane o dei mesi.

Se non si tratta in maniera adeguata una linfoadenite quali possono essere le conseguenze? In tal senso potrebbe degenerare causando la formazione di:

  • Potrebbe causare la formazione di ascessi;
  • Potrebbe causare la formazione di cellulite;
  • Potrebbe causare la formazione di fistole;
  • Potrebbe causare la formazione di sepsi.

Bartollenosi

Quando parliamo di Bartollenosi a cosa ci stiamo riferendo? Viene anche definita la malattia da “graffio di gatto” e si tratta essenzialmente di un processo di natura infettiva causata da batteri definiti Gram-negativi definiti Bartonella henselae. Quali sono i sintomi che può lamentare il paziente? Vediamoli insieme:

  • Per prima cosa è importante dire che non si manifestano subito ma in un arco temporale che è compreso tra i tre giorni e i dieci giorni dal momento in cui il paziente ha avuto un graffio o un morso dal gatto;
  • La prima manifestazione è legata a una papula del tutto indolore;
  • L’evoluzione della problematica prevede nell’arco di due settimane dalla prima manifestazione con lo sviluppo di una linfoadenopatia regionale.

Gli stessi noduli hanno un’evoluzione in tal senso, nella prima fase sono molli, in una seconda fase tendono a muoversi e potrebbero formarsi fistole. Tra i sintomi collegati abbiamo:

  • Il paziente potrebbe diventare piretico con febbre;
  • Il paziente potrebbe avere un malessere generalizzato e diffuso;
  • Il paziente potrebbe avere cefalea;
  • Il paziente potrebbe avere una forma di anoressia.

 Il paziente potrebbe avere manifestazioni di natura differente? La risposta è si, vediamo quali:

  • Da un punto di vista neurologico potrebbe avere una forma di encefalopatia;
  • Potrebbe avere convulsioni;
  • Potrebbe avere una patologia definita neuroretinite;
  • Potrebbe avere una mielite;
  • Potrebbe avere una forma di paraplegia;
  • Potrebbe avere un’artrite di natura cerebrale.

Da questo punto di vista è bene dire che i pazienti potrebbero avere una forma febbrile in tal senso del tutto sconosciuta. Questa problematica può causare nel corso del tempo l’endocardite. Un dettaglio molto importante che è bene sapere è legato alla linfoadenopatia che tende a fare la sua scomparsa in un arco temporale di due mesi-cinque mesi.

Approccio diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico in tal senso? La diagnosi si basa su dei test di natura sierologica e su campioni che vengono aspirati. La linfoadenopatia potrebbe essere causata da altri processi di natura infettiva, tra questi abbiamo:

  • Potrebbe essere collegata a una tularemia;
  • Potrebbe essere collegata a processi di natura infettiva a livello batterico;
  • Potrebbe essere collegata a una brucellosi;
  • Potrebbe essere collegata a un processo infettivo di natura fungina;
  • Potrebbe essere collegata a un linfogranuloma venereo.

Potrebbe essere effettuata anche una biopsia dei linfonodi? La risposta è si, in tal senso viene effettuata se si ha il sospetto che potrebbe esserci un cancro o nel caso in cui la diagnosi da malattia da graffio di gatto necessita di una conferma.

Approcci terapeutici

Quale risulta essere il corretto approccio di natura terapeutica? Vediamolo insieme:

  • Se si devono trattare pazienti che potremmo definire immunodepressi, si dovranno applicare a livello locale calore e analgesici per una malattia autolimitante. Se il linfonodo tende ad essere mobile, tramite una siringa si procederà ad aspirarlo, questo consente a tutti gli effetti di alleviare la sindrome dolorosa;
  • Somministrare ai pazienti antibiotici è legato ai livelli immunitari espressi dai pazienti stessi. Se si tratta di soggetti fragili che hanno un sistema immunitario che non riesce a rispondere in maniera adeguata, non si dovranno somministrare antibiotici. Al di là di tutto è bene sapere che la terapia a base antibiotica non dà da questo punto di vista benefici evidenti.

Quali sono i farmaci che possono essere somministrati al paziente? Vediamoli insieme:

  • Azitromicina;
  • Doxiciclina.

Vengono somministrate per cercare di ridurre le adenopatie e per ridurre il rischio che possa esserci una diffusione di natura sistemica. Se si tratta invece di pazienti che hanno l’Aids, potranno essere utilizzate:

  • Fluorochinoloni;
  • Rifampicina;
  • Gentamicina;
  • Doxiciclina.

Quali sono le tempistiche di eliminazione della batteremia? La risposta corretta è lunghe, in tal senso si parla di settimane o mesi.

Considerazioni finali

Possono esserci degli approcci preventivi validi per ridurre il rischio di avere i sintomi della linfoadenite? Per prima cosa cercare di mantenere uno stato di salute a livelli se possibile ottimali. Sicuramente seguire regole legate all’igiene che siano corrette, questo di fatto aiuta a ridurre il rischio che si possano produrre dei processi di natura infettiva che possono nel corso del tempo degenerare in una linfoadenite.

Il rischio infatti è che se il paziente va incontro a una problematica del genere, potrebbe nel corso del tempo andare incontro a processi degenerativi che possono sfocare in:

  • Ascessi;
  • Cellulite;
  • Fistole;
  • Sepsi.

Batteriuria nelle urine

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.