Linfangite sintomi

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Quali sono i sintomi della Linfangite? Il paziente potrebbe sviluppare delle striature di colore rosso, di forma irregolare, calde e sensibili che tendono a svilupparsi nella zona del braccio. Si possono

Si potrebbe sviluppare anche in altre zone? La risposta è si, potrebbero anche svilupparsi nella zona della gamba. La striature potrebbero diffondersi ulteriormente? La risposta è si, potrebbero avere un certo livello di propagazione dalla zona infetta fino a un gruppo di linfonodi.

Quali sono i linfonodi coinvolti? Si parla di quelli della zona dell’inguine e quelli della zona dell’ascella. Cosa accade esattamente? Tendono a ingrossarsi e possono diventare dolorosi nel momento in cui si tende a palparli.

Approfondiamo la problematica

Parlando di linfagite, ci stiamo riferendo a un processo infiammatorio che potrebbe colpire uno o più vasi linfatici, in linea generale potrebbe essere causata dagli streptococchi. Ora è bene fare un approfondimento puntuale e preciso sulla linfa, si tratta di un liquido che tende a fuoriuscire dai vasi sanguigni che hanno la struttura più piccola del corpo.

Il liquido tende a penetrare nella zona delle cellule portando in tal senso del nutrimento e rimuovendo le cellule che risultano essere danneggiate, le cellule definite cancerose, quelli che vengono definiti microrganismi infettivi. Tramite quelli che vengono definiti vasi linfatici, la linfa stessa raggiunge la zona dei linfonodi che risultano essere localizzati in zone del corpo molto importanti.

Qual’è la funzione in tal senso dei linfonodi? Tendono a rimuovere tramite un meccanismo di filtro quelle che sono le cellule che hanno subito un danno, le cellule definite cancerose, insieme alle particelle estranee della linfa. Al contrario quelle che sono definite cellule ematiche e sono in tal senso specializzate che risultano essere presenti nei linfonodi, hanno il compito specifico di fagocitare e distruggere nell’ordine:

  • Le cellule che sono danneggiate;
  • Le cellule di natura tumorale;
  • Quelli che vengono definiti microrganismi di natura infettiva;
  • Eventuali particelle estranee.

Quando invece si parla di streptococchi, generalmente ci si riferisce a batteri che hanno la capacità di penetrare nei vasi definiti linfatici che sono parte integrante di quello che viene definito sistema immunitario. In quale modo possono propagarsi gli streptococchi? In tal senso è bene dire che un processo infettivo legato agli streptococchi può avere un livello di propagazione tramite i vasi linfatici.

Parliamo di linfadenite

Quando parliamo di linfadenite a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un processo di natura infiammatoria acuto che potrebbe riguardare un linfonodo o più linfonodi. Da questo punto di vista è bene sapere che i sintomi comprendono:

  • Il soggetto potrebbe avere dolore;
  • Il soggetto potrebbe avere dolorabilità ( reazione dolorosa);
  • Il paziente potrebbe andare incontro ad un ingrossamento dei linfonodi.

La linfadenite è una problematica che come tale può essere legata a processi infettivi di natura batterica, virale, fungine. Parlando di quella che viene definita linfadenite multifocale, potrebbe prodursi in pazienti che hanno caratteristiche quali:

  • Potrebbe essere legata a una Mononucleosi infettiva;
  • Potrebbe essere legata a un processo infettivo da cytomegalovirus;
  • Potrebbe essere legata a una Toxoplasmosi;
  • Potrebbe essere legata a una Brucellosi;
  • Potrebbe essere legata a una forma di Sifilide secondaria;
  • Potrebbe essere legata a una istoplasmosi disseminata.

Sintomatologia

Quali sono i sintomi di un soggetto che soffre di Linfadenite? Vediamoli insieme:

  • Potrebbe essere legata a dolore;
  • Potrebbe dare dolorabilità ( reazione dolorosa);
  • Potrebbe causare un ingrossamento a livello di linfonodi.

In alcune tipologie di processi infettivi la cute sovrastante risulta essere avere un’infiammazione. Potrebbero in tal senso formarsi degli ascessi. Il livello di penetrazione nella cute potrebbe essere tale da produrre fistole con la caratteristica di essere drenanti. In alcuni casi il paziente potrebbe diventare piretico ( avere la febbre).

Approccio diagnostico

Quale può essere in tal senso il corretto iter di natura diagnostica? Vediamolo insieme:

  • Potrebbe essere collegato a una valutazione di natura clinica;
  • In alcuni casi servirà magari un’aspirazione con relativa coltura o una biopsia escissionale.

Come si individua la causa? Generalmente viene suggerita tramite la relativa anamnesi e attraverso un esame obiettivo.

Approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica? Vediamoli insieme:

Per prima cosa bisognerà capire quale sia la causa, solitamente parliamo di una motivazione di natura empirica. Cosa prevedono invece le opzioni di natura terapeutica? Al paziente potranno essere somministrati:

  • Si parla di antibiotici Ev che sono mirati allo Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes;
  • Potranno essere somministrati antimicotici;
  • Potranno essere somministrati antiparassitari.

Ci sono casi in cui pazienti affetti da linfadenite potrebbero rispondere a una terapia di natura ambulatoriale con antibiotici ad uso orale. Questo non esclude che i pazienti possano sviluppare un ascesso, in tal caso si potrà intervenire con un drenaggio di natura chirurgica.

Batteremia

Quando parliamo di batteremia, ci riferiamo essenzialmente alla presenza di batteri all’interno del flusso sanguigno. Quando potrebbe prodursi? Potrebbe prodursi per processi di natura infettiva tissutali, potrebbe essere legata alla permanenza di cateteri urinari, potrebbe essere legata a interventi di natura odontoiatrica, gastrointestinali, genitourinari.

La batteremia potrebbe provocare processi infettivi con metastasi, tra questi abbiamo l’endocardite.

Sintomi

Per quanto riguarda i sintomi è bene dire che in alcuni casi i pazienti potrebbero essere del tutto asintomatici o magari avere una febbre non molto marcata. Il paziente potrebbe avere altri sintomi? La risposta è si, nel caso in cui dovesse manifestarsi lo shock settico, potrebbero esserci sintomi quali:

  • Si potrebbero sviluppare dolori di natura addominale;
  • Il paziente potrebbe avere la nausea;
  • Il paziente potrebbe avere il vomito;
  • Il paziente potrebbe avere la diarrea.

 Approccio diagnostico

Qual’è il corretto approccio diagnostico? L’iter prevede degli esami tramite coltura, nel caso in cui si dovesse sospettare che sia presente batteremia, sepsi o shock settico, si dovranno richiedere le emocolture.

Approcci terapeutici

Quali sono invece in tal senso gli approcci terapeutici? Nel caso in cui si dovesse avere il sospetto che il paziente abbia una forma di batteriemia, verranno somministrati degli antibiotici per via endovenosa. C’è anche una fase successiva? La risposta è si, in tal senso gli antibiotici dovranno essere modificati in base a quelli che risultano essere i risultati delle colture e dell’antibiogramma.

Considerazioni finali

Se un paziente presente i sintomi della linfangite il corretto iter diagnostico prevede che venga fatta una valutazione di tipo medico e se dovesse essere necessario, si potrà sottoporre il paziente a un esame del sangue che in linea generale tende a segnalare un aumento della quantità di globuli bianchi che consente di combattere in maniera efficace il processo infettivo.

Come viene curato il paziente? Tramite antibiotici che consente nella maggioranza dei casi di arrivare a una guarigione.

Linfonodi reattivi