Quali sono i sintomi della letargia? Partiamo dal presupposto che da un punto di vista clinico, ci stiamo riferendo a un quadro che risulta essere piuttosto complesso, si parla di sintomi che riguardano le funzioni mentali, quelle cognitive, quelle legate alla capacità di elaborare il pensiero. In tal senso potremmo avere:
- Un calo in quello che risulta essere il tono relativo all’umore;
- Un senso di stanchezza marcato a costante (viene definito senso di stanchezza perenne);
- Un affaticamento piuttosto marcato anche dopo avere svolto delle attività molto semplici;
- Una percezione che riguarda il livello di energia, in tal senso il soggetto percepisce di non averne a disposizione in quantità sufficiente per affrontare la giornata;
- Una sonnolenza che colpisce il soggetto nella fase diurna;
- Una sensazione che risulta essere di sonno non completo e senza aver riposato il tempo necessario;
- Si potrebbe manifestare un deficit che riguarda l’area dell’attenzione;
- Il paziente potrebbe andare incontro a uno stato di natura confusionale;
- Il paziente potrebbe andare incontro a una ridotta capacità in termini lavorativi;
- Il paziente potrebbe avere la sfera dell’affettività che presenta un calo marcato, si parla di persone che diventano apatiche;
- Il paziente potrebbe avere un calo relativo all’area della memoria;
Trattandosi di una condizione che è legata tipologie differenti di disturbi, da questo punto di vista è molto importante saper identificare i sintomi collegati, in maniera tale da risalire a quella che risulta essere la patologia collegata.
Se unitamente a questa condizione si può notare la presenza di sintomi quali la dispnea, un senso di affaticamento, un dolore localizzato nell’area del torace, potrebbe esserci una patologia di natura respiratoria o cardiaca.
Approfondiamo la problematica
Quando ci riferiamo a una condizione del genere, ci stiamo riferendo a uno stato nel quale un soggetto ha un sonno profondo e patologico, generalmente preceduto da una forma di astenia piuttosto marcata. Altri sintomi ai quali è soggetto il paziente sono:
- Un senso di affaticamento;
- Una mancanza di energia;
- Questo porta a tutti gli effetti a un rilassamento completo da un punto di vista muscolare;
- Potrebbe portare anche a una riduzione nel livello di sensibilità che ha il paziente stesso;
- Parlando invece da un punto di vista psichico, si può rilevare un rallentamento delle funzioni mentali di base;
- Per un persona che soffre di una condizione come la letargia, sarà molto difficile avere un livello di concentrazione adeguato, riuscire a mantenere una soglia di attenzione minima. Potrebbe in tal senso anche prodursi una riduzione nella capacità legata alla memoria e alla sfera dell’affettività;
Ci sono poi casi in cui questa condizione risponde di fatto a una serie di fattori quali:
- Potrebbe essere legata a una carenza di sonno piuttosto marcata;
- Potrebbe essere legata a uno stress di natura psichica e fisica di entità marcata;
- Potrebbe essere legata ad un’attività di natura fisica e lavorativa molto marcata.
Se si tratta di casi del genere è bene dire che si tratta di una condizione che come tale tende a risolversi in seguito ad un riposo adeguato, cercando di eliminare quelli che sono i fattori di stress. Se invece questa condizione tende a manifestarsi in maniera costante, potrebbe essere la spia che indica una patologia di natura psichica e fisica.
Questa patologia a sua volta potrebbe essere:
- Di natura organica, legata magari a un disturbo cerebrale di derivazione vascolare, legata a un processo di natura infettiva, potrebbe essere legata a un trauma, potrebbe essere legata a una forma neoplastica. Potrebbe essere legata alla sfera mentale del soggetto. Quando si tratta di una casistica che possiamo definire patologica, il soggetto appena si sveglia, tenderà a riaddormentarsi nuovamente e questo gli impedirà di svolgere le normali funzioni di natura quotidiana.
In alcuni casi il paziente potrebbe entrare in coma con manifestazioni quali:
- La perdita di coscienza;
- Una totale assenza di risposta nel caso di stimoli;
- Un’assenza di risveglio.
Parliamo di cause
Quando si parla di una condizione del genere è bene specificare che si tratta di una sintomatologia che come tale potrebbe essere imputabile a differenti patologie. Possiamo parlare di un elemento in comune tra queste patologie? La risposta è si, in tal senso è bene parlare di un’alterazione che coinvolge l’ipotalamo e il mesencefalo. In ogni caso, volendo approfondire quali sono le condizioni patologiche che possono portare a questi sintomi abbiamo:
- Potrebbe trattarsi di una forma di avvelenamento da monossido di carbonio;
- Potrebbe trattarsi di una forma di ipertiroidismo o ipotiroidismo;
- Potrebbe essere legata a un’insufficienza che interessa i reni o a livello epatico;
- Potrebbe essere collegata alla patologia di Lyme;
- Potrebbe essere legata a un trauma alla zona del cranio;
- Potrebbe essere collegata a una Meningite o encefalite;
- Potrebbe essere collegata a una forma di ipertensione endocranica;
- Potrebbe essere legata al morbo di Parkinson;
- Potrebbe essere collegata alla presenza di elevati livelli di urea nel sangue;
- Potrebbe essere legata a una forma di insufficienza respiratoria;
- Potrebbe essere legata a disturbi di natura psichiatrica quali l’isterismo o una problematica di depressione.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter da un punto di vista diagnostico? Per prima cosa sarà molto importante conoscere la storia clinica legata al paziente, motivo per il quale il medico porrà una serie di domande quali:
- Il momento nel quale si presenta;
- Da quanto tempo il paziente è consapevole di avere questa problematica;
- Se si manifesta insieme ad altri sintomi.
In tal senso il medico cercando di approfondire la problematica chiederà al paziente anche se:
- Fa uso di alcolici o droghe;
- Presenta disturbi che riguardano l’umore o il sonno;
- Se assume farmaci;
- Se ha patologie specifiche.
Da questo punto di vista è bene sapere che sarà utile eseguire esami nei quali si controllino gli elettroliti, la bilirubina, gli enzimi di natura epatica, la funzionalità dei reni. Potranno anche essere prescritti esami quali radiografia, la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica, la scintigrafia e la Pet. Si potranno anche eseguire test che consentano di valutare le funzioni di natura psichica.
Approcci terapeutici
Quali possono essere invece gli approcci di natura terapeutica? La risposta corretta è che tutto dipende quale sia la causa specifica in base alla quale una persona tende ad avere i sintomi della letargia. Se si tratta di una causa riconducibile a una problematica di natura organica, dovrà essere risolta questa per fare in maniera tale che il soggetto non abbia più la sintomatologia.
Se si tratta di una problematica non organica ma magari con una componente psichica, si renderà necessario intraprendere un percorso di sedute legate a psicoterapia combinate con l’utilizzo di farmaci di natura antidepressiva.