La terapia della luce funziona? Da questo punto di vista per prima cosa è bene sapere che viene anche chiamata fototerapia, si tratta essenzialmente dell’esposizione ad una fonte luminosa maggiormente intensa rispetto a quella della luce interna. Tuttavia non parliamo di una fonte che come tale può essere in tal senso paragonata alla luce del sole. Per quale motivo ad una persona si potrebbe proporre una terapia del genere? La risposta corretta è che il suo utlizzo è collegato a differenti tipologie di condizioni, tra questi ci sono vari disturbi collegati al sonno e legati a zone del cervello che hanno una funzione regolativa sia della fase del sonno, sia della fase dell’umore. Vediamo insieme queste condizioni:
- Una delle condizioni in oggetto potrebbe essere il jet lag;
- Un’altra delle condizioni potrebbe essere la depressione;
- Un’altra delle condizioni potrebbe essere un disturbo di natura affettiva e stagionale.
Avere una fonte luminosa vicino potrebbe in qualche modo favorire la fase del sonno? La risposta ad oggi non è certa in tal senso, sicuramente è vero che alcuni studi che si focalizzano su quelli che vengono definiti disturbi del sonno, hanno messo in evidenza come la terapia della luce potrebbe in tal senso aiutare a portare dei benefici.
Perchè si tende a soffrire di insonnia? La risposta corretta è che potrebbe in tal senso esserci una forma di interruzione in quello che viene definito ritmo circadiano. Parliamo di quello che è legato al ciclo che viene definito di sonno e veglia. Il ritmo circadiano a cosa è collegato a sua volta? La risposta corretta è che collegato a quello che viene definito orologio biologico del nostro corpo. Se dovesse esserci un’interruzione in tal senso, potrebbero manifestarsi sintomi quali:
- Si parla di sintomi quali la sonnolenza diurna;
- Si parla in tal senso di apatia;
- Si parla in tal senso di una forma di natura depressiva.
Per questa motivazione, applicare quella che viene definita light teraphy serve a fare in maniera tale che avvenga un corretto ripristino di quello che risulta essere il ritmo circadiano in condizioni normali. In alcune ricerche scientifiche è stato messo in evidenza come possano esserci dei benefici legati al sottoporre il paziente ad una terapia come quella della luce.
Una volta che avviene una valutazione relativa al ritmo carcadiano e a quando si è interrotto, la relativa terapia della luce verrà fatta fare al paziente durante le ore del mattino, successivamente al proprio risveglio, durante magari le prime ore serali, magari prima di coricarsi. In condizioni normali la terapia della luce e la relativa fonte, dovrà essere utilizzata ponendola a circa una quarantina di centimetri dal viso.
La luce dovrà raggiungere la zona degli occhi, cercando in tal senso di evitare che venga guardata in maniera diretta. Si possono fare delle attività durante l’utilizzo del dispositivo di natura elettronica? La risposta corretta è si, risulta possibile da questo punto di vista mangiare, leggere.
Un fattore molto importante da questo punto di vista è quello di esporsi a questa fonte luminosa per un periodo di tempo specifico e circoscritto. Quanto potrebbero durare le sessioni? La risposta corretta è che si parla di tempistiche con sessioni che hanno un tempo oscillante tra i trenta minuti fino ad arrivare a due ore.
Quando utilizzare questa tecnica
Quando si parla di terapia della luce è bene sapere che viene utilizzata generalmente nel momento in cui una persona ha delle evidenti difficoltà ad addormentarsi in orari definibili da questo punto di vista del tutto normali. Se il disturbo del sonno dovesse manifestarsi in tal senso in una fase avanzata, il paziente manifesta sintomi quali il sentirsi assonnato nel tardo pomeriggio o durante la prima serata. Se ci si corica ad esempio alle nove di sera, il risveglio potrà avvenire tra le due del mattino e le cinque del mattino. In questa specifica casistica, applicare al paziente una terapia della luce durante le prime ore della sera, consente di aiutare a regolare nuovamente l’orologio interno durante le ore del mattino.
Se invece il disturbo del sonno dovesse manifestarsi nella fase definita del sonno ritardato, in questo caso il paziente tenderà a rimanere sveglio fino a notte tarda, si parla in tal senso di un orario anche superiore alla mezzanotte. Per quali altre casistiche viene utilizzata la terapia della luce? Vediamole insieme:
- La terapia potrebbe essere utilizzata per curare la disritmia;
- La terapia potrebbe essere utilizzata per quelle persone che svolgono lavori che implicano orari notturni;
- La terapia potrebbe essere utilizzata per quello che viene definito disturbo affettivo stagionale;
- La terapia potrebbe essere utilizzata per una problematica come la depressione;
- La terapia potrebbe essere utilizzata per una problematica come la demenza.
Si può praticare questa terapia senza un preventivo consulto medico? La risposta è no, ricordiamo sempre che il fai da te è dannoso, motivo per il quale sarà necessario rivolgersi al medico per fare un’analisi approfondita legata ai sintomi che il paziente che ha disturbi del sonno lamenta.
Per questo motivo, per fare in maniera tale che si inizi il trattamento, prima di metterlo in campo è bene rivolgersi al proprio medico se:
- Qualora il paziente soffrisse di lupus, questa condizione di fatto rende la pelle maggiormente sensibile alla luce;
- Un’altra problematica con la quale ci si deve scontrare è il fatto che se il paziente soffre di disturbo bipolare, la terapia relativa alla luce potrebbe innescare la problematica;
- Se il paziente dovesse assumere dei farmaci di natura antibiotica o antinfiammatoria, questi potrebbero rendere il paziente maggiormente sensibile ad una fonte luminosa.
Possibili effetti collaterali
Quali sono da questo punto di vista i possibili effetti collaterali? La risposta corretta è che in linea di principio parliamo di una terapia che in quanto tale può essere considerata sicura, tuttavia questo non esclude del tutto che ci possano essere degli effetti collaterali quali:
- Uno degli effetti collaterali al quale il paziente potrebbe andare incontro è un affaticamento che risulta essere legato agli occhi;
- Un altro dei possibili effetti collaterali ai quali il paziente potrebbe andare incontro è il mal di testa;
- Un altro dei possibili effetti colleterali ai quali il paziente potrebbe andare incontro è la nausea;
- Un altro dei possibili effetti collaterali ai quali il paziente potrebbe andare incontro è l’irritabilità.
Se i possibili effetti collaterali dovessero avere un certo livello di gravità, si renderà necessario procedere a interrompere la terapia relativa alla luce e consultare il proprio medico. La terapia della luce quindi funziona? La risposta più corretta che in tal senso possiamo dare è che può darei dei benfici ma questo dovrà essere valutato sempre previo consulto medico.
Ci sono invece degli accorgimenti che come tali potrebbero costituire un miglioramento alla qualità del sonno che esprimiamo? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Per prima cosa non avere intorno dispositivi di natura elettronica;
- Avere abitudini legate al sonno regolari che prevedano di coricarsi a letto nelle medesime ore;
- Fare esercizio fisico, evitando in tal senso orari specifi quali ad esempio il praticarlo entro un’ora del coricarsi;
- La camera dove dorme il soggetto dovrà essere da questo punto di vista silenziosa, buia, oltre ad essere fresca;
- Limitare il consumo di caffeina;
- Limitare il consumo di alcol;
- Limitare il consumo di nicotina.