Quando parliamo della sindrome di Calimero a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una convinzione nella quale una persona sente di essere sempre vittima di circostanze, il percepito del mondo è che negativo, motivo per il quale la vita stessa nel modo di vedere le cose di una persona del genere è quella di una condizione sempre complessa, difficile, dove le cose non vanno mai come dovrebbero. Motivo per il quale non è possibile avere in tal senso delle opportunità che siano o di crescita o di cambiamento in positivo.
Quindi quando ci riferiamo ad una sindrome del genere, ci stiamo essenzialmente occupando di una persona che si sente sempre vittima di circostanze che non sono mai a suo favore. Nello stesso modo di Calimero, un cartone animato popolare di molti anni fa, la persona vive le medesime dinamiche. Il mondo è sempre contro di lui, si lamenta con frequenza di queste difficoltà, considerandosi da questo punto di vista una vittima del comportamento altrui oltre che delle circostanze in generale.
Sua manifestazione
Si tratta di una condizione che potremmo definire permanente oppure tende a manifestarsi in maniera sporadica in alcuni periodi dell’anno? In realtà la risposta corretta è legata al fatto che potrebbe manifestarsi in entrambe le modalità, quindi potrebbe emergere in alcuni periodi dell’anno, oppure al contrario potrebbe essere un approccio costante nella vita di alcune persone.
Le persone che vivono questa condizione hanno la caratteristica di lamentarsi con una certa frequenza delle problematiche che incontrano, oltre a voler sempre dare la colpa a circostanze del tutto esterne al loro modo di agire. Vediamo ora nel dettaglio quali sono le sue manifestazioni specifiche:
- Si tratta di persone che hanno la caratteristica di lamentarsi con una certa frequenza perché vogliono ottenere dagli altri un atteggiamento compassionevole.
- Hanno una mentalità in base alla quale vedono la realtà sempre con un’ottica negativa.
- Percepiscono un senso di solitudine.
- Tendono a riflettere con una certa frequenza su avvenimento che hanno interessato il loro passato.
- Possiedono un senso critico da questo punto di vista poco sviluppato.
- Provano un senso di invidia per i successi degli altri.
- Provano anche un senso di frustrazione per il successo degli altri.
- Hanno un livello di empatia molto basso.
- Se si paragonano alle altre persone, il loro modo di percepire la realtà è sempre basato su un senso di fallimento e di sconfitta.
- Tendono ad avere un modo di comunicazione focalizzato sul senso di colpa.
- Se riflettono ad accadimenti che come tali hanno riguardato il loro passato, tendono a deresponsabilizzarsi.
Parliamo di “Locus of control”
Si parla di persone che a differenza di altre, tendono ad attribuire delle colpe che sono legate alla circostanze esterne, sempre e comunque per i loro fallimenti personali. Se parliamo di Locus of control che potremmo tradurre in italiano con centrale di controllo, definizione coniata alla fine degli anni novanta da Rotter, ci sono magari persone che tendono ad avere una centrale di controllo che come tale si basa su fattori interni dove la persona ha la percezione di essere protagonista principale del proprio destino.
Queste due condizioni tra di loro così diverse, tendono ad avere impatti sul modo di gestire le problematiche e come affrontano la vita in generale. Infatti chi ha ne possiede uno interno, tende ad avere una maggiore predisposizione a gestire in maniera efficace eventi e problematiche, al punto tale che si tratta di persone che hanno la capacità di risolvere in maniera più efficace le problematiche, oltre che riuscire a gestire lo stress in modo più adeguato.
Al contrario quelle persone che hanno un baricentro spostato sull’esterno, sono essenzialmente soggetti che tendono a sperimentare un senso di impotenza da questo punto di vista, avendo in tal senso comportamenti che hanno la caratteristica di essere maggiormente passivi oltre ad essere persone che hanno un umore tendente al depresso.
Se l’ottica di queste persone è quella di percepire che tanto va tutto male, allo stesso modo non si preoccupano chiaramente di mettere in campo delle azioni da questo punto di vista concrete per cercare di migliorare quella che risulta essere la situazione che attualmente stanno vivendo.
Lamentarsi : quale utilità
Nel momento in cui la percezione è quella di essere totalmente in balia di circostanze esterne alla volontà della persona, potrebbe nasce il bisogno di lamentarsi. Se da una parte si pensa che sfogarsi sia utile per ridurre quello che risulta essere il livello di disagio mentale che una persona tende a percepire, non è sempre detto sia utile.
Infatti lamentarsi con frequenza degli eventi negativi che ci sono capitati, riflettendo sul vissuto appena trascorso, tende a innescare un meccanismo per cui la sofferenza emotiva che si è provato in passato ritorna. In pratica riviviamo la situazione che ci è capitata in passato e questo è un fattore estremamente negativo che alimenta le percezioni che risultano essere distorte.
Il fatto di lamentarci, tende a soddisfare quello che risulta essere un nostro personale bisogno di condivisione che tuttavia non è in alcun modo utile da un punto di vista emotivo. Non dobbiamo poi dimenticare che il fatto di avere un modo di essere così orientato al vittimismo e alla continua lamentela nei riguardi del vissuto negativo passato, potrebbe di fatto allontanare in maniera decisa l’interlocutore che abbiamo.
Perché si tratta di una persona che tende ad avere un modo di pensare che è fortemente radicato nel sentirsi vittima delle circostanze, in questo modo si tralascia del tutto il fatto che si producono dei pensieri negativi e limitanti che bloccano il soggetto e lo allontanano dalla risoluzione di una situazione problematica che sta vivendo.
Questa sindrome tende ad avere delle ripercussioni che influenzano il livello di autostima che una persona percepisce, oltre ad avere sicuramente un impatto che interessa il livello di benessere in generale la propria salute di natura mentale. Il fatto di sentirsi delle vittime, in molti casi potrebbe essere legato ad un disagio più radicato nel soggetto che sfocia magari in una forma di depressione.
Considerazioni finali
Il fatto di sentirsi vittime di un comportamento del genere, produce una situazione in cui il soggetto non vede i propri limiti e non percepisce le proprie responsabilità. Se la sindrome di Calimero è legata alla presenza di un locus of control che è spostato troppo all’esterno è bene ricordarsi del fatto che questo modo di percepire la realtà, non è in alcun modo una condizione costante e statica. Si possono sempre mutare alcune credenze e percezioni del tutto errate che sono presenti dentro di noi.
Chiaramente si tratta di un percorso che come tale richiede l’intervento di uno specialista.