Come si forma la grandine? Come avete potuto notare, rispetto al passato la grandine ha aumentato l’intensità e il modo di manifestarsi. La maggior frequenza tende a manifestarsi sia in tutta l’Eurola che in Italia, per quale motivazione tende a manifestarsi un fenomeno del genere? Come si forma? La risposta corretta è che la grandine è un fenomeno che come tale tende a formarsi in grandi nubi di origine temporalesca, il termine scientifico per definirli è cumolonembi.
Qual’è la loro struttura? Per prima cosa è bene sapere che hanno una struttura definita a “torre”, nella fase che possiamo definire matura, potrebbero avere la parte più elevata appiattita, per questo motivo possono assumere la forma di un’incudine. Si tratta di nubi che hanno un’altezza che può tranquillamente superare i dieci chilometri di quota.
Sua formazione
La formazione della grandine è legata a correnti ascensionali piuttosto marcate, calde, queste tendono a spingere le le gocce d’acqua in una zona fredda dei cumolonembi. In queste aree le temperature sono al di sotto dello zero. Grazie alle correnti ascensionali, se la velocità supera i cento chilometri all’ora, tendono a portare verso l’alto le gocce d’acqua.
Come si formano i chicchi di grandine? La risposta corretta è che tendono a formarsi attorno ad un nucleo definito di condensazione ( il termine scientifico è pulviscolo atmosferico) che contribuisce alla formazione del graupel. Di cosa stiamo parlando? Si tratta di un cristallo di ghiaccio che è ricoperto di goccioline.
Il chicco di grandine tende naturalmente a salire, fino a quando diventa talmente grande in termini di massa, da non poter più essere trasportato dalla corrente ascensionale. In ogni caso, potrebbe arrivare ad un’altezza di oltre dieci chilometri in un tempo pari a trenta minuti.
Una volta che si è prodotta questa dinamica tende a cadere a terra, in questo caso è spinto da una corrente non più ascensionale ma discensionale che ha la caratteristica di essere fredda. Nonostante la temperatura degli strati più bassi possa essere sopra allo zero, il chicco attraversando velocemente questo strato, può mantenere la sua struttura, in maniera particolare se risulta avere una dimensione grande.
Congelamento
Quando parliamo di congelamento a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una problematica che si verifica nel momento in cui una parte del corpo di una persona, viene esposta a delle temperature piuttosto rigide, al punto tale che si produce una condizione definita costrizione dei vasi sanguigni.
Quali sono le conseguenze? Il sangue da questo punto di vista ha delle difficoltà oggettive a circolare e questo causa un apporto ridotto di ossigeno e calore che arriva nella zona dei tessuti. Se una persona è esposta al congelamento è molto importante avere una certa tempestività nella fase di intervento, infatti nel corso del tempo, il corpo della persona, nella zona interessata dal congelamento, potrebbe andare incontro a necrosi, si tratta in tal senso di una condizione definita come morte delle cellule relative ai tessuti che sono stati colpiti.
Sintomatologia
Quali sono i sintomi ai quali va incontro il paziente se è in fase di congelamento? In linea generale, il congelamento tende a interessare la zona delle estremità del corpo, quindi si parla in tal senso di mani, piedi, naso, oltre alle orecchie. Questi sono in linea generale i punti che risultano essere maggiormente colpiti da questa problematica. Come condizione, il congelamento produce in maniera particolare se stiamo parlando della fase iniziale, una perdita di sensibilità. Non si manifesta sempre con una sindrome dolorosa, questa tende a presentarsi nelle fasi più avanzate.
In una prima fase, la pelle del paziente assume una colorazione rossastra e tende a presentarsi anche morbida, in una fase successiva la colorazione diventa invece pallida e nella fase finale il colorito diventa bluastro e cianotico. La pelle muta decisamente la propria consistenza diventando dura.
Nel caso in cui la porzione congelata dovesse essere avvolta da guanti e o scarpe, potrebbe prodursi una condizione nella quale il soggetto per prima cosa percepisce una sindrome dolorosa che risulta essere molto marcata, in un secondo momento la zona interessata diventa gelida e del tutto insensibile.
Nel caso in cui il congelamento dovesse essere in una fase definita avanzata, la persona che soffre di questa problematica, potrebbe avere delle bolle che interessano le zone colpite. In una fase iniziale saranno trasparenti, in una fase successiva saranno piene di sangue, per trasformarsi poi in piaghe. La pelle tende ad assumere un colorito violaceo che risulta essere molto intenso.
Congelamento : cosa fare
Se un paziente dovesse avere un principio di congelamento, si dovrà intervenire in maniera tempestiva quando la pelle risulta essere ancora intatta. Un fattore molto importante è quello di liberare se ci fossero, la pelle dalle costrizioni alle quali è soggetta, cercando poi di scaldare la zona congelata con acqua che non sia troppo calda.
L’acqua non dev’essere in alcun caso eccessivamente calda, infatti il riscaldamento della parte interessata, dovrà avvenire in maniera del tutto graduale e in maniera tale venga scongiurato un danno all’organismo. Nel momento in cui si tende ad effettuare questa tipologia specifica di operazione, la vittima potrebbe anche percepire una sindrome dolorosa. Non è un segno negativo in tal senso, infatti vuol dire che il soggetto sta ritrovando una buona sensibilità alla zona colpita.
Nel momento in cui la zona è stata riscaldata, dovrà essere asciugata in maniera delicata, frizionandola leggermente. Un’altra cosa importante che dovrà essere fatta è quella di avvolgere attorno al paziente delle coperte, in maniera tale da tenerlo al caldo, evitando tuttavia il contatto nelle zone che sono state colpite con il tessuto.
Ci sono poi delle accortezze che come tali vanno prese. Una delle prime da avere è quella legata alla non somministrazione di sostanze alcoliche, non sfregare la zona interessata per cercare di scaldarla. Non si deve in alcun modo camminare se ad essere congelati sono i piedi.
Considerazioni finali
Dopo aver compreso come si forma la grandine è bene anche sapere che la sua struttura è simile a quella di una cipolla, nel senso che ci sono strati che possiamo definire opachi e strati che invece possiamo definire trasparenti. Lo strato opaco è causato dal congelamento immediato delle goccioline che sono presenti nella parte fredda della nube.
Invece parlando di strato trasparente, questo è causato da una sorta di ghiacciamento che risulta essere maggiormente lento dell’acqua quando i chicchi risalgono nella zona che risulta essere maggiormente calda.
Sangue dall’ano