Chi è il job hopper? Approfondiamo questa dinamica

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Quando parliamo del job hopper a cosa ci stiamo riferendo? La risposta è piuttosto articolata e riguarda tutto quello che risulta essere il processo di selezione che si porta avanti, nel momento in cui si decide che nell’organizzazione aziendale è necessaro assumere del personale nuovo. La prima fase consiste nella pubblicazione dell’annuncio di lavoro, al quale risponderanno molti candidati, motivo per il quale si renderà necessario fare uno screening iniziale per individuare i profili più adatti a portare avanti il processo di selezione. Una volta effettuata questa prima scrematura, a tutti gli effetti ci troveremo ad interagire come selezionati con potenziali candidati. Per poter rilevare se siamo in presenza di una persona che tende a cambiare lavoro con una certa frequenza, per prima cosa dovremo avere una certa attenzione alle date relative ai precedenti lavori che la persona ha svolto.

Per poter fare questa operazione, dovremo porre certamente una serie di domande che ci aiuteranno a stabilire alcune cose, vediamo quali sono:

  1. Quanto tempo ad esempio è passato ed è intercorso tra l’ultimo ed il penultimo lavoro che il candidato ha svolto?
  2. Quali sono stati i motivi in base ai quali il candidato ha deciso di andarsene?
  3. Quali erano i motivi per i quali il precedente lavoro al candidato non piaceva?
  4. Qual’era la mansione professionale che in prevedenza stava svolgendo?

Tuttavia non è certo sufficiente porre queste domande per capire con quale tipo di candidato stiamo parlando, da questo punto di vista è importante anche sapere alcune caratteristiche del candidato stesso, andiamo a vedere nel dettaglio quali:

  • Per prima cosa potrebbe essere un candidato dotato di un certo spirito imprenditoriale.
  • Bisogna capire in sede di colloquio se si tratta di un candidato che potremmo identificare come una sorta di nomade digitale.

Competenze

Nell’ambito della formazione e delle competenze che un candidato esprime è importante sapere quale sia il tipo di formazione che esprime. Si tratta di competenze acquisite nel corso del tempo avvalendo di corsi specifici? Sono competenze tecnologiche in linea con le ultime richieste? Si tratta invece di una persone che si è formata da sola ed ha delle competenze che potremmo definire tradizionali? Ovviamente se stiamo valutando il profilo professionale di una persona che ha svolto vari lavori cambiando spesso azienda, dovremo anche capire quali sono i motivi specifici.

Per prima cosa potrebbe trattarsi di una sorta di scelta obbligata, infatti potrebbe essere una persona che ha svolto delle mansioni legate magari ad uno stage, magari un contratto a tempo determinato. In tal senso, in maniera frequente possiamo parlare di professionisti che operano nel settore del:

  • Si tratta di persone che hanno una competenza professionale nell’ambito delle gestione degli eventi.
  • Si tratta di persone che hanno una competenza professionale nell’ambito del turismo.
  • Si tratta di persone che hanno una competenza professionale nell’ambito del restauro.
  • Si tratta di persone che hanno una competenza professionale nell’ambito dell’edilizia.
  • Si tratta di figure professionali quali gli ingegneri petroliferi.

Parliamo di opportunità

Potrebbe essere una scelta, quella di cambiare lavoro con una certa frequenza legata semplicemente al fatto che trova realtà aziendali, organizzazioni che magari offrono l’opportunità al candidato di poter avere un migliore trattamento economico. Magari l’azienda verso la quale si è indirizzato, ha applicato una politica specifica maggiormente basata su benefit. Se si fosse prodotta una dinamica del genere è molto importante su quali potrebbero essere i vantaggi, qualora il candidato e il selezionatore, si rendessero conto che è idoneo e adatto a ricoprire la posizione ricercata nel nuovo contesto aziendale. Tuttavia se dobbiamo parlare di miglioramenti a 360 gradi è bene sapere che non si tratta solo di un vantaggio di natura economica, il candidato magari sta cercando una realtà professionale nella quale si possa conciliare meglio la propria vita professionale con quella privata al di fuori del contesto di lavoro.

Profilo caratteriale del candidato

La scelta di cambiare spesso contesto di lavoro, si tratta di una categoria più rara che si può incontrare, potrebbe essere legata al fatto che il candidato ha un carattere difficile. Questo rende complesso il suo inserimento, quello che accomuna queste persone è il fatto che parleranno sempre di licenzimento, dimissioni, tutte accomunate dalla stessa problematica; un contesto di lavoro che si è rivelato essere ostile.

Quali sono le problematiche alle quali vanno incontro questa tipologia di persone? Vediamole insieme:

  • Racconteranno di avere avuto a che fare con capi molto difficili.
  • Racconteranno di avere avuto a che fare con colleghi poco piacevoli.
  • Racconteranno di essersi trovati ad operare in un contesto di lavoro caratterizzato da un ambiente ostile e negativo.

In ogni caso è bene sapere che quando si tratta di una selezione, se parliamo di un candidato che manifesta una storia professionale difficile ma ha tutte la competenze per poter operare in quello specifico contesto di lavoro, sarà magari importante cercare di approfondire il più possibile le sue caratteristiche professionali e personali.

Job hopping aziendale

Chiaramente per un’azienda è importante cercare di ridurre il più possibile il job hopping al suo interno, tuttavia perchè si possa lavorare in questa direzione nel modo giusto, bisogna curare il più possibile e ottimizzare la fase di onboarding. Per questo motivo è importante per il selezionatore in oggetto, assicurarsi che il candidato selezionato sia in grado di adempiere alle mansioni lavorative richieste dall’azienda. Oltre a questo è importante che oltre a saper lavorare, si crei la giusta sintonia con il gruppo di lavoro, con i colleghi, con i valori rappresentati dall’azienda.

Tuttavia per avere persone che rimangono nel posto di lavoro, soddisfatte e magari non se ne vanno dopo poco tempo è importante anche occuparsi della loro salute mentale, cercando di ridurre il più possibile lo stress collegato al lavoro, garantendo magari un buon livello di benessere.

Non bisogna poi dimenticarsi quanto sia importante saper coinvolgere i dipendenti nelle dinamiche aziendali, offrendo loro se possibile, la possibilità di avere una crescita di natura professionale. Per fare questo tuttavia è importante che il contesto aziendale si interessi e investa energie, tempo e soldi, nei piani di crescita e di carriera aziendali. Il job hopper rappresenta una categoria di lavoratori che tenderanno a crescere negli anni futuri, motivo per il quale le aziende devono investire in idee, in strategie innovative che hanno la finalità di attrarre, sostenere, gli interessi di natura personale dei lavoratori.