Quali sono i sintomi dell’ipovolemia? Per prima cosa è bene specificare che si tratta di una riduzione nel livello di volume del sangue che circola all’interno dell’organismo di una persona. Quali potrebbero essere i problemi legati a quest’anomalia? Vediamoli insieme:
- Potrebbe essere legata a emorragie;
- Potrebbe essere legata a perdite relative a fluidi corporei;
- Si parla di fluidi differenti rispetto al sangue;
- La loro perdita potrebbe avvenire tramite il vomito;
- Se il soggetto soffre di diarrea;
- Se il soggetto va incontro a una sudorazione anomala rispetto a una condizione normale.
Possono esserci ulteriori cause legate all’ipovolemia? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Potrebbe essere legata alla presenza di ustioni sul corpo piuttosto gravi;
- Potrebbe essere collegata all’utilizzo di diuretici;
- Potrebbe essere collegata a un’assunzione del tutto insufficiente di liquidi.
Quali sono le fasi iniziali di manifestazione della problematica? Vediamole insieme:
- La problematica in fase iniziale potrebbe manifestarsi anche con secchezza della bocca;
- Potrebbe manifestarsi con secchezza del naso;
- Potrebbe manifestarsi con secchezza relativa a altre mucose.
Tra le conseguenze che può avere un paziente è la perdita di elasticità e anche la produzione di urine tende a diminuire. Quali potrebbero essere le conseguenze se la perdita di sangue e fluidi non ha un giusto livello di compensazione? Vediamolo insieme:
- Il paziente potrebbe rischiare di arrivare a una condizione definita shock ipovolemico. Si tratta di una condizione che si produce nel momento in cui il corpo tende a perdere un volume di sangue che è pari a un quinto. Quali possono essere i sintomi che manifestare in tal caso il soggetto? Vediamoli insieme:
- Tra i sintomi il paziente potrebbe avere i sudori freddi;
- Il paziente potrebbe avere pallore;
- Il paziente potrebbe avere un’accelerazione del proprio respiro;
- Il paziente potrebbe avere un’accelerazione del battito cardiaco;
- Il paziente potrebbe avere uno stato di debolezza;
- Il paziente potrebbe avere uno stato di ansia;
- Il paziente potrebbe avere uno stato di confusione;
- Il paziente potrebbe andare incontro a perdita di sensi.
Parliamo di malattie
Quali possono essere le malattie che possono indurre in un soggetto una reazione del genere? Vediamole insieme:
- Tra le patologie legate a un’anomalia del genere abbiamo l’Aneurisma dell’aorta;
- Potrebbe essere legata a una malattia come il Dengue;
- Potrebbe essere legata a una patologia come il Diabete;
- Potrebbe essere legata a una patologia come il Diabete insipido;
- Potrebbe essere legato all’Ebola;
- Potrebbe essere legato alla presenza di Emoraggie interne;
- Potrebbe essere legato alla presenza di una Gravidanza ectopica;
- Potrebbe essere legato alla presenza di una forma di Insufficienza surrenalica;
- Potrebbe essere legata al Morbo di Addison;
- Potrebbe essere legata a una Pancreatite;
- Potrebbe essere legata a una Peritonite;
- Potrebbe essere legata a una Sepsi;
- Potrebbe essere legata a varici esofagee.
Varici esofagee
Quando parliamo di varici esofagee a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di dilatazioni che interessano le vene relative all’esofago e rappresentano una conseguenza legata a una patologia del fegato. Qual’è il meccanismo specifico in base al quale tendono a formarsi? La loro formazione è legata a un rigonfiamento che interessa la rete venosa inerente al cardias e all’esofago.
Le varici esofagee non danno alcun tipo di sintomo, motivo per cui un paziente che magari tende già a soffrire di cirrosi epatica non è a conoscenza di questo problema. Generalmente lo si scopre nel momento in cui il paziente stesso esegue una gastroscopia o in seguito alla rottura dei casi nella zona del cardias e dell’esofago.
Quali possono essere le conseguenze per la persona? La rottura di questi vasi potrebbe portare a:
- Un sanguinamento di natura digestiva;
- Si parla in tal senso di sangue presente nel vomito;
- Si parla di melena che è di fatto l’evacuazione di materiale fecale di colore nero, conseguente alla presenza di sangue digerito dagli acidi gastrici.
Evoluzione delle varici
Una volta che le varici si sono sviluppate, la tendenza naturale è quella ad un progressivo aumento di volume, al punto tale che col tempo si rompono e innescano un’emorraggia. Come intervenire quindi per fare delle azioni preventive e ridurre il rischio che si possa produrre un sanguinamento?
Se si tratta di varici piccole il paziente potrà essere trattato con beta-bloccanti. Se si dovesse trattare di varici di dimensioni più grandi si dovrà sottoporre il paziente ad un’apposita terapia che consenta di bloccare l’eventuale rottura delle varici. Il paziente potrebbe essere sottoposto a una tecnica che viene chiamata legatura endoscopica. In pratica mentre il paziente viene sottoposto a una gastroscopia, si posizionano dei lacci elastici che tendono a chiudere il vaso.
Emorragia acuta
Se invece il paziente si dovesse trovare in uno stato nel quale soffre di emorragia acuta, si dovranno adottare alcune prassi molto importanti, vediamo quali:
- Reintegrare il sangue che il paziente ha perduto in seguito all’emorragia;
- Somministrare al paziente antibiotici con cefalosporina;
- Utilizzo di farmaci definiti vasoattivi per ridurre la fase di sanguinamento;
Se parliamo di un paziente che ha già avuto in passato un epidosio di sanguinamento, dovrà essere trattato con Beta-bloccanti e dovrà essere previsto un programma di legatura delle varici medesime.
Parliamo di varici gastriche
Nel caso in cui dovessimo parlare di varici gastriche è bene dire che si tratta di una condizione molto meno frequente, tuttavia è seria e grave se si presentasse la rottura. Si tratta di varici di grandi dimensioni per le quali la tecnica della legatura non è possibile venga applicata. Per questo motivo in sede di sanguinamento in forma acuta è previsto che vengano iniettate sostanze particolari, colle ( si parla di butil-cianoacrilato).
Se invece dovesse trattarsi di una gastropatia ipertensiva portale, riguarda un sanguinamento con un livello di diffusione elevato della mucosa dello stomaco. In tal senso non si riesce a identificare bene quale sia il punto preciso nel quale si potrebbe effettuare una terapia che sia il più possibile mirata.
Motivo per il quale vengono utilizzati farmaci vasoattivi che vengono somministrati al paziente tramite via endovenosa. Quali sono i farmaci? Vediamoli insieme:
- Potrebbe trattarsi di Terlipessina;
- Potrebbe trattarsi di Somatostatina;
- Potrebbe trattarsi di Ocreotide.
Queste combinazioni di farmaci servono di fatto a bloccare il sanguinamento in corso.
Ipovolemia possibili rimedi
Quali possono essere i rimedi relativi ai sintomi dell’ipovolemia? In tal senso è bene dire che i rimedi dipendono dal livello di gravità, in tal senso si potrebbe intervenire con una flebo nella quale sono contenuti zuccheri o a base di soluzioni saline. Ci sono altre casistiche nelle quali si renderanno indispensabili delle trasfusioni di plasma, piastrine, globuli rossi o crioprecipitati che contengono al loro interno fibrinogeno.