Ipotermia e temperatura

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Ipotermia e temperatura, una condizione che si verifica quando per del freddo molto intenso il corpo di una persona non riesce attraverso il meccanismo di termoregolazione, a mantenere una temperatura corporea che si aggira intorno ai 37 gradi. Da questo punto di vista è bene dire che si parla di un calo della temperatura che come tale potrebbe essere con una soglia inferiore ai 35 gradi.

Al di sotto di questa soglia si parla decisamente di questa condizione, partendo dal presupposto che esporre il corpo a temperature molto basse, potrebbe avere delle conseguenze molto serie relative sull’organismo di una persona, al punto tale si potrebbero produrre dei danni di natura permanente nell’organismo, al punto tale che si potrebbe arrivare fino al decesso del paziente.

Quando parliamo di ipotermia, ci stiamo riferendo a una condizione nella quale avviene un rallentamento della circolazione del flusso sanguigno, al punto tale che avviene una dispersione in termini di calore. Quando parliamo di questa condizione è giusto dire che potrebbero esserci differenti livelli? La risposta è si, vediamo quali:

  • Si potrebbe parlare di una forma lieve, quando la temperatura del corpo arriva a una soglia intorno ai 32 gradi. In termini di sintomi cosa accade al soggetto? Per prima cosa si potrà notare un pallore localizzato nella zona del viso, lo stesso stato potrebbe riguardare il corpo. Ulteriori sintomi in tal senso riguardano la presenza di brividi che possono avere carattere continuativo, il battito cardiaco che potrebbe subire un’accelerazione ( questo potrebbe essere causato da meccanismi del tutto involontari che l’organismo potrebbe mettere in atto). Per quale motivo si attivano questi meccanismi? Una delle motivazioni è legata alla diminuzione del processo di dispersione del calore che può essere legato a temperature basse. Oltre a questo potrebbero prodursi dolori nella zona delle articolazioni, dolori a livello muscolare collegati ad una fase iniziale di congelamento delle estremità.
  • Potremmo essere in presenza di un’ipotermia di natura moderata dove la temperatura corporea potrebbe essere un valore compreso tra un range oscillante tre i 26, fino ad arrivare ai 32. Parlando di disturbi legati a questa forma lieve, potrebbero esserci altri sintomi quali una percezione di confusione e di sonnolenza, un battito cardiaco che risulta essere irregolare (parliamo di aritmia), il soggetto potrebbe avere una forma di respiro del tutto rallentato e potrebbe andare incontro a rigidità di natura muscolare;
  • Nel caso in cui stiamo parlando della forma grave, la temperatura del corpo potrebbe essere inferiore ai 26 gradi, le funzioni di natura vitale sono in tal senso compromesse, tende a manifestarsi la perdita di coscienza e potrebbe anche esserci la morte causata da un arresto di natura cardio-respiratoria.

Parliamo di congelamento

Se parliamo della forma lieve moderata le estremità come mani e piedi, l’afflusso di sangue piuttosto scarso potrebbe portare un soggetto ad avere un congelamento, in pratica si parla di un danno che riguarda la pelle e i tessuti molli che è causato dall’esposizione a temperature che risultano essere inferiori allo zero.

Queste problematiche sono di fatto collegate alla mancanza di adeguata ossigenazione e dalla mancanza di calore. Nel caso in cui si dovesse parlare in tal senso di una forma grave, il danno potrebbe essere talmente marcato da provocare la morte delle cellule ( definita anche necrosi cellulare) con relativa comparsa di cancrena e invasione di batteri.

Se si dovesse produrre una casistica del genere, si può intervenire con un’adeguata terapia a base antibiotica, tuttavia per cercare di evitare una possibile diffusione del processo infettivo al resto dell’organismo, potrebbe rendersi necessario amputare la parte del corpo che è stata colpita da questa forma.

Ci sono parti del corpo che possono essere maggiormente interessate da questa problematica? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Potrebbero interessare maggiormente la zona delle orecchie;
  • Potrebbero interessare maggiormente la zona del naso;
  • Potrebbero interessare maggiormente la zona delle mani e dei piedi;
  • Potrebbero interessare maggiormente la zona delle guance;
  • Potrebbero interessare maggiormente la zona del mento;
  • Potrebbero interessare maggiormente la zona delle labbra.

Sintomatologia

Quando parliamo di sintomi a cosa ci stiamo riferendo? Si potrebbe percepire una sensazione che possiamo definire di freddo e una sindrome dolorosa che interessa la zona interessata. Da questo punto di vista potrebbero esserci altri segnali quali:

  • Un intorpidimento che interessa la zona colpita;
  • Una sindrome dolorosa;
  • Un formicolio;
  • Pelle che risulta arrossata e col tempo diventa bianca;
  • Potrebbe manifestarsi bruciore;
  • Potrebbero accumularsi dei liquidi.

Fattori di rischio

Ci sono dei fattori di rischio che come tali potrebbero causare un aumento del rischio di congelarsi? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Un altro fattore di rischio potrebbe essere una forma di disidratazione;
  • Un altro fattore di rischio potrebbe essere legata a una sudorazione del tutto eccessiva;
  • Un altro fattore di rischio è legato a una patologia come il diabete;
  • Un altro fattore di rischio potrebbe essere legato all’abuso di alcol;
  • Un altro fattore di rischio potrebbe essere legato all’abuso nell’utilizzo di droghe;
  • Un altro fattore di rischio potrebbe essere collegato al fumo;
  • Un altro fattore di rischio potrebbe essere collegato a lesioni precedenti dovute a una forma di congelamento;
  • Un altro rischio potrebbe essere legato a trovarsi ad alta quota.

Processo diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico? Da questo punto di vista è bene dire che il congelamento in termini di diagnosi si basa su una visita di natura medica grazie alla quale si possono rilevare i segni tipici del congelamento. Tuttavia il medico in tal senso potrebbe anche valutare e decidere di eseguire una radiografia, una scintigrafia, in alternativa una risonanza magnetica per rilevare la gravità del principio di congelamento.

Approccio terapeutico

Parlando di cura relativa ai danni che si possono avere in seguito a congelamento è bene dire che potrebbero variare in base a quella che risulta essere la rapidità con la quale si interviene. Nel caso in cui si dovessero produrre segnali relativi a questa condizione, con relativo abbassamento della temperatura del corpo al di sotto dei 35 gradi, come primo soccorso si interverrà con:

  • Ripristino temperatura;
  • La procedura si instaura per evitare danni a organi ritenuti vitali;
  • Serve a evitare la comparsa degli effetti tipici del congelamento.

Da questo punto di vista è bene dire che la persona dovrebbe essere portata in un ambiente caldo e che sia il più possibile riparato dal vento e dall’umidità. Come comportarsi se si percepiscono i segni di un congelamento ma non si può da questo punto di vista accedere a cure in tempi rapidi? Vediamo insieme come procedere:

  • Entrare in un ambiente che sia caldo;
  • Togliere indumenti che siano bagnati;
  • Non strofinare la zona oggetto del congelamento;
  • Non utilizzare calore proveniente da stufe, caminetto.

Considerazioni finali

Quando si parla di ipotermia e temperatura ci si riferisce a possibili complicazioni quali:

  • Una maggiore sensibilità al freddo;
  • Un senso di intorpidimento;
  • Una sudorazione eccessiva;
  • Un mutamento nel colore della pelle;
  • Ipotermia;
  • Dolore che tende a mantenersi nel tempo;
  • Il rischio che il congelamento possa nuovamente svilupparsi.

Gorgoglio addominale