Ipotensione ortostatica sintomi

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Quali sono i sintomi dell’ipotensione ortostatica? Per prima cosa il soggetto potrebbe avere una sensazione di debolezza, potrebbe percepire come un senso di testa vuota, potrebbe andare incontro a vertigini, potrebbe avere uno stato confusionale, potrebbe avere un offuscamento della vista. Quando si possono verificare dei sintomi del genere? Nel momento in cui il soggetto assume una posizione eretta e tendono a scomparire con altrettanta rapidità nel momento in cui ci si distente. Potrebbero manifestarsi ulteriori problematiche? La risposta è si, in alcuni casi i pazienti possono manifestare delle cadute, una sincope, in casi rari potrebbero andare incontro a crisi convulsive generalizzate.

Quando si parla di ipotensione di natura ortostatica, ci si riferisce essenzialmente a una condizione nella quale risulta esserci una regolazione del tutto alterata della pressione arteriosa. Si tratta di una problematica legata in tal senso a delle patologie specifiche? In realtà no, bisogna parlare di condizioni di natura differente.

Quando si presenta la sindrome? Per prima cosa è bene dire che tende a interessare pazienti giovani, parliamo di una frequenza a livello cardiaco che è superiore o uguale ai 120 battiti al minuto, i battiti hanno un aumento che risulta essere all’incirca di 30 battiti nel momenti in cui il paziente tende a spostarsi da una posizione nella quale si trova disteso sulla schiena ad una posizione eretta.

Un dettaglio molto importante da specificare è che quando si verifica questa condizione, il livello di caduta della pressione a livello arterioso risulta essere scarsa, se non del tutto assente. Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali siano le ragioni specifiche legate a questi sintomi.

Gravità

In condizioni del tutto normali quello che possiamo definire stress gravitazionale che si può produrre nel momento in cui si tende ad assumere una posizione eretta, crea una sorta di accumulo del sangue nella zona delle vene presenti nelle gambe e nella zona del tronco. Nella maggioranza delle persone quelle che risultano essere le variazioni riguardanti la pressione arteriosa e di quella che è la naturale frequenza cardiaca quando un soggetto si trova in posizione eretta sono minime, hanno carattere di transitorietà e non ci sono in tal senso sintomi.

Meccanismi alterati

Se i meccanismi presenti all’interno dell’organismo di una persona in condizioni del tutto normali sono sufficienti per fare in maniera tale venga ripristinata una pressione arteriosa bassa se non sono presenti anomalie che potrebbero interessare:

  • Si parla in tal senso delle contrazioni legate alla capacità del muscolo cardiaco di potersi contrarre;
  • Si parla in tal senso di una capacità di risposta di natura vascolare che risulta essere in tal senso depressa;
  • Potrebbe anche essere legata a risposte di natura ormonale che risultano essere in tal senso deficitarie.

Quali potrebbero essere le cause? In tal senso è bene specificare che possiamo parlare di cause che tendono a differenziarsi a seconda dei sintomi presenti che potrebbero essere:

  1. Si parla di sintomi acuti;
  2. Si parla di sintomi cronici.

Quali sono invece le cause maggiormente frequenti che riguardano l’ipotensione ortostatica? Vediamole insieme:

  • Potrebbe trattarsi di ipovolemia;
  • Potrebbe essere collegata all’assunzione di farmaci;
  • Potrebbe essere legata a una fase di riposo prolungata nel letto.

Possiamo parlare anche di cause frequenti? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Potrebbe essere legata a variazioni collegate all’età nel processo di regolazione della pressione delle arterie;
  • Potrebbe essere collegata all’assunzione di farmaci.

Parliamo di anamnesi

Quando si parla della fase definita di anamnesi si dovranno per prima cosa identificare:

  • La durata della problematica;
  • Quanto è grave.

Nella fase di dialogo con il paziente si dovrà chiedere se ci possono essere delle cause specifiche che l’hanno prodotta quali:

  • Utilizzo di farmaci
  • Il fatto che il paziente riposi nel letto;
  • Se siamo in presenza di perdita di liquidi.

La sintomatologia espressa dal paziente potrebbe anche riguardare specifiche patologie. Per esempio se il soggetto lamenta di avere:

  • Disturbi che interessano il campo visivo;
  • Ritenzione urinaria;
  • Il paziente potrebbe soffrire di stipsi;
  • Il paziente potrebbe soffrire di intolleranza al calore;
  • Il paziente potrebbe avere problematiche quali la disfunzione erettile.

Ulteriori sintomatologie

Quali sono gli altri sintomi che potrebbero riguardare il paziente? Vediamoli insieme:

  • Uno dei sintomi in oggetto potrebbe essere il tremore;
  • Il paziente potrebbe avere rigidità;
  • Il paziente potrebbe avere delle difficoltà in fase di deambulazione;
  • Le patologie correlate a questi stati sono il morbo di Parkinson e l’atrofia multisistemica;
  • Il paziente potrebbe avere sintomi quali l’affaticamento e un senso di debolezza;
  • Per questi sintomi le patologie collegate potrebbero essere l’anemia e l’insufficienza surrenalica;
  • Nel caso in cui il paziente dovesse avere feci di colore nero, picee potrebbe trattarsi di una forma emorragica a livello intestinale.

Esame

Quali sono i parametri che verranno esaminati in fase di esame? Per prima cosa la pressione arteriosa, oltre alla frequenza cardiaca vengono misurate dopo cinque minuti che il paziente si trova in una posizione in cui il corpo è sdraiato sulla schiena e all’incirca dopo un minuto/tre minuti che si trova in posizione eretta.

Se il paziente dovesse manifestare un aumento della frequenza cardiaca piuttosto marcato, potrebbe essere collegato a una patologia chiamata ipovolemia. Saranno anche esaminate pelle e mucose? La risposta è si, nel caso in cui il paziente dovesse manifestare sintomi di disidratazione e mutamenti nel processo di pigmentazione. Un mutamento proprio legato al processo di pigmentazione potrebbe invece essere collegato a una patologia come il morbo di Addison.

Potrebbero manifestarsi dei segnali in tal senso d’allarme? La risposta è si, in forme gravi il paziente potrebbe avere:

  • Potrebbe essere positivo alla presenza di sangue occulto nelle feci;
  • Potrebbe presentare un quadro di natura neurologica del tutto anormale.

Parliamo di esami

Quali sono gli esami ai quali potrebbe essere sottoposto un paziente? Vediamoli insieme:

  • Potrebbe essere sottoposto all’ECG;
  • Potrebbe essere sottoposto alla verifica degli elettroliti plasmatici;
  • Il livello di creatinina;
  • La glicemia.

Il paziente potrebbe essere sottoposto a un tilt test nel momento in cui si pensa a una tipologia di disfunzione definita autonomica. In alcuni casi si renderà necessario condurre degli approfondimenti per patologie quali il diabete, il morbo di Parkinson, per l’atrofia multipla sistemica, per l’insufficienza autonomica pura.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? Nel caso di trattamenti di natura non farmacologica che necessitano un riposo lungo nel tempo a letto per il paziente, sarà necessario che il paziente per quanto possibile esegua esercizi. L’utilizzo di pantaloni elasticizzati dovrebbe aiutare a incrementare quello che viene definito ritorno venoso.

Nel caso di trattamento di natura farmacologica per i sintomi dell’ipotensione ortostatica potrebbero essere prescritti:

  • Fludrocortisone;
  • Midodrina;
  • Fans;
  • La droxidopa;
  • Propranololo.

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