Iponatremia sintomi

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Quali sono i sintomi dell’iponatremia? Il cervello è un organo sensibile a possibili variazioni che interessano le alterazioni nel flusso sanguigno, in conseguenza di questo possono verificarsi dei sintomi che riguardano una disfunzione di natura cerebrale. In tal senso il soggetto potrebbe andare incontro a sonnolenza (definita anche letargia) e una confusione. Nel caso in cui i livelli di sodio nel sangue dovessero in tal senso abbassarsi in maniera rapida, la sintomatologia potrebbe svilupparsi in maniera molto veloce. Parlando di sintomi gravi è bene dire che possono interessare gli anziani.

Nel momento in cui questa problematica dovesse avere un livello di gravità maggiormente marcato, il paziente potrebbe andare incontro a:

Le persone potrebbero anche andare incontro a una minore reattività, potrebbero svegliarsi durante la ore notturne, potrebbero avere un risveglio solo attraverso una stimolazione piuttosto accentuata. Questa difficoltà nello svegliarsi potrebbe essere tale per cui potrebbero arrivare a fino a non riuscire a svegliarsi.

Questo potrebbe portare la persona ad andare in coma e in alcuni casi potrebbe anche esserci il decesso.

Sodio

Quando in un soggetto i livelli di sodio risultano essere bassi, potrebbero esserci innumerevoli cause. In tal senso potrebbe anche essere collegato alla presenza di una quantità molto marcata di liquidi, potrebbe essere collegato a un’insufficienza di natura renale, potrebbe essere collegata a un’insufficienza di natura cardiaca, potrebbe essere legata alla cirrosi, potrebbe essere collegata all’utilizzo di diuretici.

La sintomatologia può essere collegata a da una problematica come la disfunzione di natura cerebrale. Nella fase inziale i soggetti tendono a diventare pigri, confusi, nel caso in cui dovesse peggiorare, potrebbero manifestarsi degli spasmi di natura muscolare, convulsioni. Nel corso del tempo potrebbe esserci una perdita progressiva di reattività.

La diagnosi su cosa è essenzialmente basata? In tal senso di parla di misurazione dei livelli di sodio presenti nel sangue. In tal senso potrebbe essere utile limitare i liquidi e interrompere l’eventuale assunzione di diuretici. Tuttavia se si parla della forma grave è bene specificare che si tratta di un’emergenza che come tale richiede l’utilizzo di:

  • Farmaci;
  • Liquidi tramite via endovenosa.

 Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che innescano nell’organismo questa problematica? Per prima cosa si parla di una quantità che risulta essere del tutto insufficiente in termini di sodio rispetto alla quantità dei liquidi presenti. In tal senso, parlando appunto di specifica quantità di liquidi potremmo avere:

  • Potrebbe essere eccessiva;
  • Potrebbe essere del tutto insufficiente;
  • Potrebbe essere normale.

Questa problematica potrebbe essere associata a patologia di natura renale come per esempio la glomerulonefrite, oltre ad altri disturbi quali la cirrosi e l’insufficienza di natura cardiaca.

Parliamo di vasopressina

La vasopressina è una sostanza che viene prodotta in maniera del tutto naturale dall’organismo. La sua funzione è di natura regolativa, controlla in tal senso quanta acqua viene eliminata dai reni. Quali sono le condizioni che potrebbero in tal senso far sì che venga rilasciata vasopressina da parte dell’ipofisi? Vediamolo insieme:

  • Le condizioni potrebbero essere lo stress;
  • Il dolore;
  • L’attività di natura fisica;
  • La presenza di livelli di zucchero bassi nel sangue;
  • Potrebbe anche essere determinata dalla presenza di patologie legate al cuore;
  • Potrebbe anche essere determinata dalla presenza di patologie legate alla tiroide;
  • Potrebbe anche essere determinata dalla presenza di patologie legate ai reni;
  • Potrebbe anche essere determinata dalla presenza di patologie legate alle ghiandole surrenali.

Quali sono invece i farmaci che possono stimolare il rilascio di vasopressina? Vediamoli insieme:

  • Farmaci di natura antipsicotica;
  • Farmaci di natura antidepressiva;
  • Aspirina;
  • Iboprofene;
  • Altri antidolorifici da banco;
  • Carbamezina;
  • Clorpropamide;
  • Ossitocina;
  • Vasopressina;

Possono esserci in tal senso ulteriori cause legate all’iponatriemia? La risposta è si, vediamo quali:

  • Potrebbe essere legata al Morbo di Addison;
  • Potrebbe essere legata a un processo di natura ostruttiva nella zona dell’intestino tenue;
  • Potrebbe essere legata a patologie di natura cerebrale come il trauma cranico, emorragie, ictus, processi di natura infettiva, patologie tumorali;
  • Potrebbe essere legata a ustioni;
  • Potrebbe essere legata a Cirrosi;
  • Potrebbe essere legata a un’Insufficienza cardiaca;
  • Potrebbe essere legata a un’Ipotiroidismo;
  • Potrebbe essere legata a una Pancreatite;
  • Potrebbe essere legata a una Peritonite;
  • Potrebbe essere legata al vomito.

Approccio diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico in tal senso? Per prima cosa si procederà a misurare quelli che sono i livelli di sodio nel sangue. Tuttavia è anche bene sapere che individuare in tal senso la causa è un processo decisamente più complesso. In tal senso il medico dovrà tenere conto delle circostanze relative al paziente, compreso in tal senso l’eventuale presenza di ulteriori patologie. Si dovrà anche tenere conto di eventuali farmaci che vengono assunti.

In tal senso verranno effettuati degli esami del sangue e delle urine che consentiranno di verificare la quantità effettiva di liquidi presenti nell’organismo, quale risulta essere le concentrazione del sangue, vedere quale sia il contenuto delle urine.

Approcci terapeutici

Quali possono essere gli approcci di natura terapeutica in tal senso? Per prima cosa è bene dire che i sintomi dell’iponatremia possono essere trattati riducendo in tal senso quella che risulta essere l’assunzione di liquidi, portando il tutto a un litro al giorno. Se la causa in tal senso dovesse essere legata a un diuretico oppure all’assunzione di un altro farmaco, la dose dovrà essere ridotta o il farmaco dovrà venire in tal senso sospeso.

In alcune specifiche casistiche alle persone potrebbe essere somministrata una soluzione di sodio tramite via endovenosa, un diuretico per aumentare il processo di eliminazione dei liquidi. Questi trattamenti consentono di apportare delle correzioni legate al livello di sodio. In alcuni soggetti, in maniera particolare quelli che soffrono di sindrome da inappropriata secrezione relativa all’ormone diuretico, servirà intervenire con un trattamento a lungo termine relativo all’iponatriemia.

In molti casi la sola riduzione del livello di liquidi che l’organismo di una persona tende a introdurre, non risulta essere sufficiente per prevenire una problematica come l’iponatriemia. Se questa problematica dovesse essere di entità lieve o moderata, potrà essere utilizzato il sale in compresse.

Se si tratta invece di una forma di iponatriemia piuttosto grave, si parla di una vera e propria emergenza. Il trattamento in tal senso si baserà in un lento aumento di quella che risulta essere la quantità dei livelli di sodio presenti nel sangue attraverso la somministrazione di liquidi tramite via endovenosa e in alcuni casi attraverso il diuretico.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.