Iperparatiroidismo sintomi

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Quali sono i sintomi ai quali va incontro un soggetto che soffre di iperparatiroidismo? Se la sintomatologia è collegata a una forma primaria, il soggetto potrebbe avere:

  1. Il suo sistema scheletrico, a differenza di una condizione del tutto normale, potrebbe risentire di una certa fragilità delle ossa che lo compongono, al punto tale da andare incontro a fratture di vario genere che potrebbero interessare zone del corpo come le verttebre, la zona dei polsi e la zona del femore
  2. Il soggetto che soffre di una problematica del genere, potrebbe sviluppare calcoli localizzati nella zona dei reni. Questi a loro volta potrebbero innescare dolori piuttosto accentuati nei reni, definite anche coliche renali. I reni rispondono comunque bene in presenza di calcoli? La risposta corretta è dipende, non è detto che il soggetto non possa sviluppare in seguito alla presenza di questi calcoli a una insufficienza renale successiva
  3. Il soggetto che presenta una problematica del genere, potrebbe sviluppare dei dolori che riguardano la zona dell’addome
  4. Il soggetto che presenta una problematica del genere, potrebbe sviluppare e percepire una forma di stanchezza accentuata
  5. Il soggetto che presenta un problema del genere, potrebbe avere problematiche legate al livello umorale. Potrebbe andare incontro a una forma depressiva, potrebbe manifestare delle difficoltà che emergono in fase di concentrazione, potrebbe sviluppare dei problemi che interessano la memoria
  6. Il soggetto che soffre di una problematica del genere alla tiroide, potrebbe sviluppare una sindrome dolorosa che coinvolge le articolazioni
  7. Il soggetto che presenta un probblema del genere, potrebbe iniziare a soffrire di iperacidità a livello gastrico
  8. Il soggetto che presenta un problema del genere, potrebbe iniziare a soffrire di una forma di nausea
  9. Il soggetto potrebbe iniziare ad avere problemi di vomito
  10. Il soggetto potrebbe manifestare una graduale problematica di perdita di appetito

Parliamo della problematica

Un soggetto che dovesse sviluppare una problematica del genere a cosa va incontro esattamente? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una condizione nella quale in un paziente c’è una produzione eccessiva di un ormone definito paratiroideo, abbreviato viene anche detto Pht. 

Questa quantità eccessiva a livello ormonale viene sintetizzata ed è presente nel flusso sanguigno? Quali sono gli organi coinvolti nella produzione di questo ormone? Da questo punto di vista è molto importante specifiche che non si tratta di organi ma di ghiandole. Quante sono le ghiandole deputate alla produzione dell’ormone? La risposta è quattro. Dove si trovano? La loro collocazione è nella parte posteriore della tiroide.

Qual’è il ruolo specifico che riveste questo ormone all’interno dell’organismo di una persona? Si tratta di un ormone importante, infatti ha il compito di:

  • Per prima cosa la sua funzione è quella di mantenere un livello ottimale di livelli di calcio presenti nel paziente
  • Il calcio a cosa serve? Quali sono le sue funzioni specifiche?

Per prima cosa è bene dire che si tratta di una sostanza molto importante presente nel nostro organismo che aiuta a controllare in maniera adeguata funzioni quali:

  1. Si tratta di una sostanza preziosa per fare in maniera tale che l’attività dei muscoli sia regolare nel nostro corpo
  2. Si tratta di una sostanza molto importante per consentire una corretta trasmissione degli impulsi di natura nervosa
  3. Si tratta di una sostanza molto importante per consentire di mantenere nel tempo la qualità dell’osso

Livelli elevati di Pht

Quando in un organismo si presenta un problema come quello di livelli eccessivamente elevati di Pht, potremmo essere in presenza di differenti forme vediamo quali:

  • Se si tratta di una forma definita come primaria o terziaria, a livelli elevati di Pht si riscontrano però livelli normali di calcio e di vitamina D
  • Se si tratta di una forma definita secondaria, si caratterizzerà per un livello aumentato di Pht con però livelli non adeguati di vitamina D e di calcio  

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che portano un soggetto a sviluppare una problematica del genere? In tal senso è bene dire che le cause sono differenti a seconda della forma che ha il soggetto. In tal senso avremo:

  • Nella forma primaria nella maggior parte dei casi è prodotto da una forma tumorale di natura benigna che coinvolge la zona delle parotidi ( viene definito anche adenoma). Potebbe anche essere una forma maligna? Il fatto che possa essere collegato a un tumore maligno è da considerarsi forma rara, in tal senso di parlerà di carcinoma parotideo
  • Nella forma secondaria si sviluppa in seguito alla presenza di livelli bassi di vitamina D. Potrebbe anche essere la conseguenza di un’insufficienza che coinvolge la zona dei reni o potrebbe trattarsi di una sindrome nella quale si produce un non corretto assorbimento
  • Nella forma terziaria che di fatto altro non è che una forma secondaria che è evoluta in tal senso, i pazienti di solito hanno problematiche che riguardano un’insufficienza renale che ha un carattere cronico. In questa forma specifica si assiste anche ad un accrescimento in termini di dimensioni delle parotidi  

Approcci di natura preventiva

Ci sono degli approcci di natura preventiva che si possono mettere in pratica che possono ridurre il rischio di sviluppare una problematica del genere? La risposta corretta è che dipende dal tipo di forma che ha il soggetto. Se si tratta di una forma primaria non ci sono approcci preventivi di alcun genere. 

Diverso invece è il caso di una forma secondaria magari collegata alla presenza di quantità non adeguate di vitamina D. In tal senso si può intervenire facendo in modo tale che il paziente assuma una corretta quantità di vitamina D e la associ anche a una adeguata quantità di calcio.

Se invece la forma di cui soffre il soggetto è quella primaria, il medico specialista potrebbe sottoporre il paziente a esami quali:

  1. Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame chiamato densimetria ossea, volto a stabilire quale sia il livello di mineralizzazione delle ossa
  2. Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame chiamato radiografia del rachide, volto a stabilire l’eventuale presenza di fratture a livello di vertebre
  3. Il paziente potrebbe essere sottoposto a un’ecografia che interessa la zona dell’addome, alla ricerca di eventuali calcoli nella zona dei reni
  4. Il paziente potrebbe essere sottoposto a un’ecografia del collo per la ricerca di eventuali condizioni patologiche che dovessero interessare le parotidi
  5. Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame chiamato scintigrafia delle parotidi per capire quale sia la forma e se la funzione delle ghiandole parotidee sia regolare oppure no

Approcci terapeutici

Gli approcci terapeutici che si possono mettere in campo dipendono dalla forma che ha il paziente. Se si tratta di sintomi di iperparatiroidismo secondario, si interverrà colmando la carenza di vitamina d, con un’assunzione adeguata. Se invece si tratta di una forma primaria o terziaria, si interverrà a livello chirurgico. L’intervento in questione viene chiamato paratiroidectomia e comporta nella completa eradicazione (rimozione) di una ghiandola parotidea o di più ghiandole.

Se l’approccio chirurgico non dovesse risultare idoneo per il soggetto, si potrà intervenire in maniera farmacolgica prescrivendo farmaci ad azione calciomimetica. Il denosumab viene prescritto a pazienti che hanno problemi di corretto funzionamento dei reni, in maniera tale da ridurre i rischi che si possa ridurre la quantità di calcio presente nelle ossa del paziente.

Dolore alle ossa