Quando parliamo di Intelligenza sociale a cosa ci stiamo riferendo esattamente? Potremmo rispondere per prima cosa dicendo che nell’esperienza che facciamo tutti i giorni, nel nostro quotidiano, ci possiamo sicuramente rendere conto del fatto che non tutte le persone sono in grado di gestire in maniera ottimale delle relazioni improntate a fattori positivi con altre persone. Da questo punto di vista possiamo sicuramente parlare di doti umane, di caratteristiche di natura personale, di risorse, di capacità e di abilità nella comprensione delle emozioni che come tali si possono intrecciare con altre tipologie di abilità definite sociali. Queste sono differenti da individuo a individuo e si tratta di talenti, peculiarità che ci consentono di riuscire a mantenere un buon rapporto con le altre persone.
Daniel Goleman che è uno psicologo californiano ha in mente un’idea molto precisa di questa caratteristica personale, al punto tale che l’abilità sociale dovrebbe essere considerata come una forma di intelligenza del tutto autonoma. Da dove deriva? La risposta data da Goleman non parla di una facoltà che avrebbe una diretta derivazione nella parte razionale del cervello, al contrario sarebbe collegata ad un’altra forma di intelligenza definita emotiva.
Un’abilità che rende le persone coscienti dei sentimenti che hanno e anche delle emozioni, consentendo di avere un comportamento che sia il più coerente possibile con queste. Quindi volendo dare una definizione più corretta di questa forma di intelligenza che interessa la dimensione sociale, potremmo anche dire che si tratta di una capacità in base alla quale si impara a gestire in maniera ottimale situazioni nelle quali ci sono degli scambi in termini di relazioni con altri. Questo implica la capacità di comprendere cosa provi l’altra persona e a comportarsi di conseguenza.
Non è collegato alla sfera razionale
Questa dinamica non è collegata al pensiero razionale, al contrario è una modalità di approccio che risulta essere più rapida in questo senso, tenendo anche ben presente che si produce senza che la persona ne abbia la minima consapevolezza di chi lo esercita. Quali sono alcuni aspetti molto importanti? Vediamoli insieme:
- Un primo aspetto che va considerato è l’empatia.
- Un altro aspetto che va considerato è l’abilità nel processo di comunicazione.
Tuttavia la posizione dei vari studiosi non è la medesima, infatti Hatch e Garder, ritengono che questa forma di intelligenza sia più rintracciabile su un piano più legato al livello di conoscenza e non sia invece legato ad un piano emotivo. In pratica queste persone, sono abili ed hanno la capacità di monitorare le emozioni, sono bravi a creare sintonia con le altre persone in maniera tale da creare una sorta di performance di natura sociale migliore.
In base a come la pensano questi studiosi, questa forma di intelligenza interpersonale sarebbe a sua volta caratterizzata da quattro abilità che andiamo subito a vedere:
- Capacità di leggere il contesto sociale, questo implica la corretta conoscenza dei sentimenti altrui, delle loro motivazioni e delle loro preoccupazioni.
- La capacità di creare dei legami di natura personale.
- La capacità di ridurre il rischio che si possano produrre dei conflitti, oltre a riuscire a negoziare delle soluzioni.
- La capacità di coordinare delle persone, oltre a organizzare dei gruppi.
Abilità sociale innata?
Questa capacità definita intelligenza, può essere considerata una forma innata? In realtà, infatti secondo una serie di studiosi, le differenti tipologie di intelligenze che ci sono, sarebbero il risultato di una serie di interazioni che si producono tra degli stimoli legati a talenti naturali. Naturalmente da questo punto di vista è molto importante interagire con l’ambiente intorno con il quale avviene certamente una crescita oltre che al fattore educazione.
Quali sono i periodi nella vita e nella crescita di una persona nel quale si può maggiormente sviluppare un’abilità del genere? La risposta corretta è che durante l’infanzia e il periodo dell’adolescenza questa forma di intelligenza è nel suo massimo sviluppo. Tuttavia questo non esclude che si possa ulteriormente migliorare anche in una fase successiva, tuttavia questo richiede che si mettano in discussione degli atteggiamenti oltre che delle abitudini che nel corso del tempo si sono radicate.
Approcci pratici per coltivarla
Si possono mettere in pratica degli esercizi che consentono di riuscire a coltivare la propria intelligenza sociale? La risposta è si, utilizzando alcuni accorgimenti, vediamo quali:
- Per prima cosa è importante essere attenti, cercare di prestare la giusta attenzione all’interlocutore che abbiamo di fronte, evitando di interromperlo mentre ci racconta delle cose personali. Soprattutto è importante perchè capita in maniera frequente di spostare il discorso sulla nostra persona, riuscire a non voler essere sempre al centro dell’attenzione.
- Serve ricordare sempre a se stessi che la relazione con gli altri richiede una serie di fattori dei quali è importante tenere conto, si parla in tal senso di tempo, energie, una certa cura, attenzione, quindi non essere solo ed esclusivamente concentrati sulla propria persona ma occuparsi anche delle altre persone.
- Rendersi conto che nella relazione con una persona, questa ha un proprio modo di vedere le cose, possiede delle proprie convinzioni magari anche radicate. Questo richiede uno sforzo di comprensione, cercando di non emettere giudizi nei riguardi delle cose che ci rendiamo conto essere differenti, cercando di evitare il più possibile di pensare che il proprio punto di vista sia il più corretto.
- Nel modo di porsi è molto importante cercare di avere un atteggiamento che sia il più possibile tranquillo, evitando magari di alzare la voce. Bisogna cercare di rivolgersi alle persone nel modo più corretto e appropriato possibile quando si è coinvolti in una discussione.
- Nel momento in ci si trova a confrontarsi con una persona diversa è importante avere un certo rispetto per i suoi sentimenti, oltre che convinzioni. Si tratta quindi di non avere un atteggiamento critico ma ci si deve orientare verso un comportamento maggiormente comprensivo oltre che alla ricerca degli aspetti positivi della persona con la quale si confrontiamo.
C’è poi un ultimo aspetto sul quale è importante lavorare, tenendo presente una dinamica che si produce in maniera molto frequente. Siamo sempre orientati a prendere l’iniziativa e ad relazionarci con gli altri senza invece attendere che siano magari le altre persone a porsi nei nostri confronti in questa maniera.