Intelligenza artificiale e fake news

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Quale legame c’è tra l’intelligenza artificiale e le fake news? La risposta corretta è che si tratta di una tematica molto importante, motivo per il quale la stessa Unione Europea si sta muovendo in tal senso, per promuovere e promulgare un regolamento che sia specifico e vada nella direzione di ridurre le fake news. Questo perchè con l’intelligenza artificiale, si corre un rischio oggettivo che le innumerevoli notizie non veritiere delle quali la rete è piena, tendano a crescere in maniera ulteriore.

Questo perchè c’è in corso un processo di disinformazione da parte di utenti ( non tutti) che utilizzano magari ChatGpt, Bing-Al, Bard, sistemi che come tali tendono a recuperare e utilizzare le informazioni che trovano in rete. Proprio in tal senso è bene sapere che uno studio condotto dall’università di Berkeley, mette in evidenza come possano esserci dei rischi, nell’utilizzo delle varie intelligenze artificiali presenti in rete, le quali potrebbero a loro volta rinforzare quelle che sono le credenze fasulle di persone che focalizzano le loro ricerche con un approccio del tutto errato.

Livello di fiducia

Chiaramente bisogna vedere quale sia il funzionamento di questa tipologia di software che tendono a sostituirsi all’utente nella ricerca di informazioni presenti sulla rete ( sul web), per aiutarci e supportarci e poter rispondere in questo modo alle nostre domande. Qual’è la problematica specifica alla quale l’utente va incontro nell’utilizzo di queste tecnologie? La risposta corretta è un grado di fiducia eccessivo, infatti la percezione è quella di una tecnologia del tutto nuova ma competente e intelligente. C’è una sorta di percezione sovradimensionata delle capacità che l’intelligenza artificiale avrebbe, del tutto irrealistica e eccessiva che riguarda come questa risorsa di fatto viene presentata ad un utente.

Questo accade perchè da parte di questi utenti, viene dato per scontato che l’intelligenza artificiale sia in grado a priori di fare un’analisi e di scartare le notizie ritenute non attendibili, tuttavia le cose non funzionano proprio come l’utente medio le sta pensando, in maniera particolare se partiamo dal presupposto che ci possano essere delle convinzioni di base del tutto errate.

Quali sono quindi i rischi? Quello oggettivo è che ci sia un’ulteriore diffusione di informazioni ritenute false, di stereotipi negativi che tendono in tal senso ad avere un maggior grado di diffusione rispetto al passato.

Perdita del senso critico

Lo studio condotto dall’università di Berkeley ha rilevato un altro aspetto molto importante; nel momento in cui un utente riceve una determinata risposta dall’intelligenza artificiale, si è portati ad esserne fortemente influenzati, motivo per il quale diventa difficile cambiare in tal senso idea.

Questa componente tipicamente umana, porta una persona ad una forma di radicalizzazione delle conoscenze, in modo particolare ci si riferisce a tutte quelle fasce di persone che sono emarginati, quelle che hanno un livello di istruzione che risulta essere inferiore, quelle che per loro caratteristiche, hanno una maggior propensione a credere a fake news e alla disinformazione in generale.

Fake news

Quando parliamo di Fake News a cosa ci stiamo riferendo? Nello specifico ci stiamo riferendo a notizie fasulle, fuorvianti che possono essere state divulgate tramite qualsiasi tipo di media. Qual’è lo scopo? Quello di creare il più possibile una forma di disinformazione, di creare scandalo avvalendosi in tal senso di mezzi di informazione.

Possiamo parlare di una serie di parametri in base ai quali ci si può basare sulla diffusione di queste fake news? La risposta è si, vediamo quali sono:

  1. Nel momento in cui immagini, titoli, sono diverse dal contenuto ( si parla di collegamento ingannevole);
  2. Nel momento in cui il contenuto viene spacciato proveniente da fonti reali ( si parla di contenuto ingannatore);
  3. Si parla di contenuto fasullo al cento per cento;
  4. Si parla di contenuto che è soggetto a manipolazione quando l’informazione reale o l’immagine, viene manipolata per cogliere in inganno la persona;
  5. Si parla di manipolazione della satira nel momento in cui si utilizza un contenuto di tal genere per trarre in inganno ma non vuole procurare dei danni;
  6. Si parla di un contenuto che risulta essere fuorviante quando si utilizza in maniera ingannevole l’informazione;
  7. Si parla di contesto ingannevole quando il contenuto è reale e fondato ma risulta essere accompagnato da informazioni fasulle.

Quali sono le metodologie che si possono mettere in campo per riconoscere le fake news? Per prima cosa è consigliabile effettuare una sorta di controllo incrociato. Per questo motivo è importante cercare altre fonti. Un’altra metodologia è quella di fare una verifica relativa alla fonte e all’autore, una delle domande che possiamo porci di fronte ad una notizia del genere è la sua provenienza. Un altro controllo che possiamo fare è legato alle immagini che sono presenti all’interno di un articolo, foto o immagini correlate potrebbero essere a loro volta del tutto fasulle o magari essere state ritoccate.

In tal senso anche giornalisti appartenenti a testate molto importanti, hanno elaborato nel corso del tempo alcune strategie per cercare di capire se si è in presenza di una fake news. Citiamo in tal senso Margareth Sullivan che ha scritto un articolo sul The Washington Post nel quale suggerisce:

  • La consultazione e il confronto con una serie di fonti di informazione;
  • Non vanno condivise notizie senza prima averle verificate;
  • Se viene diffuso un contenuto che si scopre essere fasullo, andrà corretto il prima possibile;
  • Serve avere un atteggiamento scettico di fronte all’informazione;
  • Un buon metodo è quello legato all’utilizzo del pensiero definito critico.

Considerazioni finali

Come si può cercare di risolvere una problematica complessa come quella dell’intelligenza artificiale legata alle fake news? Il team che ha svolto questa ricerca è convinto del fatto che se si riesce a implementare nell’intelligenza artificiale una componente di natura psicologica, facendo in maniera tale che le risposte siano meno nette, questo approccio potrebbe aiutare.

In pratica si introdurrebbe un sistema di valutazione da parte di utenti che hanno un certo grado di esperienza su argomenti tra di loro differenti, questo aiuterebbe sicuramente ad elevare la qualità dei risultati che si possono ottenere.

Tuttavia la modalità più importante che possiamo individuare in tal senso è legata al processo di educazione inerente al pubblico da parte di una serie di serie di utenti quali i politici, gli scienziati, oltre a dover necessariamente coinvolgere i mezzi di informazione.

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