Se non avete mai sentito parlare del glioma, è bene sapere per prima cosa che il termine identifica una serie di patologie tumorali tra di loro piuttosto eterogenee che riguardano l’organo per eccellenza: il cervello. La caratteristica di questo segmento specifico di tumori è quello di avere differenti caratteristiche, tuttavia c’è un fattore che hanno in comune e che costituisce una correlazione importante. Derivano tutti da specifici precorritori, che sono localizzati nell’area del sistema nervoso centrale. Si tratta di patologie tumorali che hanno un decorso benigno e quindi tramite un intervento di natura chirurgica, sono estirpabili dalla zona specifica interessata o si tratta invece di forme tumorali con decorso maligno che vanno trattate secondo specifiche passi mediche?
Per prima cosa, parlando di questa patologia tumorale è bene capire dove si localizzano esattamente questi tumori specifici. Si tratta di neolplasie diffuse nella zona dell’encefalo. Iniziamo subito con il dire che quando utilizziamo il termine encefalo, ci riferiamo a un insieme di elementi che costituiscono il sistema nervoso centrale. Quindi avremo il cervello, il cervelletto, la zona del midollo allungato.
Il gruppo di tumori di cui stiamo parlando tendono a svilupparsi nella zona degli emisferi celebrali in maniera più diffusa, in forma più rara si possono trovare nella zona del midollo spinale. Esiste una classificazione specifica in base alla quale possiamo classificare queste patologie tumorali? Si, andiamo a vedere su quali criteri è basata la classificazione.
Suddivisione dei tumori
Queste forme tumorali vengono identificate secondo due criteri specifici, vediamo quali sono:
- Una prima suddivisione è quella fatta in base alla loro struttura molecolare
- Si parla quindi di tumori che non hanno mutazioni e colpiscono adulti e persone anziane
- Si parla invece di tumori con una specifica mutazione che colpiscono invece persone più giovani
Per riuscire a costruire una valida classificazione delle forme tumorali che colpiscono il sistema nervoso centrale, si parla di specifiche mutazioni che andiamo a vedere:
- Una prima mutazione che possiamo identificare come valida per classificare queste forme tumorali corrisponde al nome di mutazione IDH
- Si parla poi di una seconda mutazione definita 1p19q
- Una terza mutazione chiamata ATRX, che si riferisce a uno specifico tumore chiamato astrocinoma
Chiaramente le mutazioni che abbiamo riportato qui, sono solo una minima parte di quelle che sono state scoperte negli anni, questo ha consentito di rendere più efficace questa classificazione ad oggi molto importante per comprendere come si comporti il tumore a livello biologico, quali siano le prassi di natura oncologica che è bene seguire.
Parametro istologico
Dopo aver preso in considerazione il parametro molecolare che come abbiamo visto ha il suo grado di importanza, dobbiamo analizzare in un tumore il livello istologico. In questo senso si identificano una serie di fattori molto importanti che vanno dalla velocità di crescita della massa tumorale, da eventuali necrosi che si possono sviluppare in seguito a una crescita disomogenea di vasi sanguigni.
Vediamo adesso una suddivisione dei gliomi esistenti, anche in base al loro grado di malignità:
- Possono avere un iter benigno, quindi l’approccio chirurgico con relativa asportazione risolve il problema e non ci sono rischi che si ripresenti
- Possono avere un grado di malignità basso, citiamo ad esempio l’astrocitoma
- Possono presentare un grado di malignità intermedio
- Possono avere un grado elevato di malignità, citiamo in tal senso il glioblastoma Idh mutato
Ad oggi possiamo dire, riferendoci a dati espressi in termini percentuali che il glioblastoma idh non mutato è la forma tumorale maligna più diffusa.
Esistono fattori di rischio?
Quello che sappiamo ad oggi, nello studio di questo nutrito gruppo di tumori è che per esempio per il glioma la medicina attuale non è ancora riuscita a determinare con esattezza quali siano le variabili di rischio. Allo stesso modo ad oggi non è chiaro come si inneschi la mutazione definita IDH1.
Sintomatologia dei tumori
Esiste una precisa sintomatologia in base alla quale è possibile riuscire a identificare queste forme tumorali? Per poter parlare di sintomi è necessario capire tutto si basa sul ritmo di crescita del tumore stesso. Chiarendo meglio il tutto si parla di cellule tumorali che percorrono le aree di connessione del cervello e lo fanno a una determinata velocità.
- Se la velocità di crescita di queste cellule è piuttosto elevata, il cervello fatica ad adattarsi a questo ritmo, di conseguenza la sintomatologia comparirà prima
- Se la velocità di crescita è invece più moderata, il cervello è in grado di adattarsi meglio a questa nuova condizione, di conseguenza la sintomatologia si esprimerà in maniera più lenta e graduale
La sintomatologia quindi specifica, tenderà a esprimersi in maniera più rapida o in maniera più tardiva a seconda dello sviluppo del tumore, in ogni caso i sintomi potrebbero essere:
- Un soggetto che ha sempre avuto un determinato tratto caratteriale e dei comportamenti noti e conosciuti, con il passare del tempo muta in maniera non evidente alcuni tratti del suo carattere e del suo modo di comportarsi
- Il soggetto che ha in sè la patologia tumorale, potrebbe avere delle crisi di natura epilettica
- il soggetto potrebbe lamentare dei problemi specifici quali cefalee, avere problemi di nausea, avere improvvisamente delle problematiche al campo visivo, difficoltà nell’ambito linguistico, problemi di movimento
Diagnosi della forma tumorale
Come si può diagnosticare con un certo grado di sicurezza una patologia tumorale del genere? La diagnosi è un processo complesso che deve tenere conto di una serie di fattori che andiamo a vedere:
- Lo specialista deve acquisire dal paziente elementi volti a ricostruire la sua storia clinica
- La visita medica deve essere fatta in maniera attenta per determinare con un certo grado di precisione, quali sono le sintomatologie lamentate dal paziente a livello neurologico
- Servono una serie di esami per approfondire il quadro diagnostico del paziente
Se si parla di esami utili all’indagine del tumore, che possano dare una serie di elementi aggiuntivi ci si riferisce ad esempio a dove si trova il tumore e il metabolismo della forma tumorale. In tal senso, si utilizzano una serie di esami specifici che andiamo a vedere:
- Il medico specialista può sottoporre il paziente a una tomografia computerizzata
- Il medico può decidere di sottoporre il paziente a una risonanza magnetica
- Il medico può valtare utile una tomografia a emissione di positroni
- Si può utilizzare anche la spettroscopia con risonanza magnetica
Tra questi esami di natura diagnostica qual’è quello più importante ai fini di una corretta diagnosi per queste forme tumorali? L’esame più importante è la risonzanza magnetica con l’utilizzo di agenti di contrasto. In questo modo è possibile avere chiarezza su alcuni parametri del tumore molto importanti, vediamo quali:
- Dove si trova il tumore
- Qual’è la correlazione del tumore con ad esempio arterie
- Le caratteristiche del tumore
Ulteriori approfondimenti
Unitamente a questa serie di valutazioni e indagini di natura diagnostica, negli ultimi anni si stanno facendo strada approcci di indagine che cercano di capire come l’attività celebrale e il cervello stesso hanno subito modifiche determinate dalla crescita del tumore.
Fase finale della diagnosi
Possiamo identificare anche una fase finale nella diagnosi del glioma, questa avviene quando di fatto si procede a:
- In fase chirurgica, con l’intervento di rimozione della massa tumorale, si procede all’analisi di un campione del tumore
- Se l’intervento chirugico è un’opzione non praticabile, si procede a ottenere un campione della massa tumorale, si utilizza la biopsia ad ago.
Si tratta di una tecnica che attraverso un ago molto sottile, consente di prelevare una piccola porzione della massa tumorale per poterla poi successivamente analizzare.