Glioblastoma sintomi

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Quali sono i sintomi di un glioblastoma? In quale modo questa patologia tumorale piuttosto aggressiva e rara tende a manifestarsi nell’organismo di un soggetto? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una forma neoplastica che tende a colpire la zona del cervello, quella del midollo spinale o nelle cellule della glia. Si tratta di un tumore che può avere una struttura di tipo primario o una struttura di tipo secondario. Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a capire quale sia la causa o quali siano le potenziali cause. Infatti ricordiamo a tutti che un tumore è il risultato di una serie di fattori tra di loro concatenati e raramente è scatenato da una singola causa. Tuttavia è anche bene dire che pur non conoscendo le motivazioni vere che sono alla base di questa patologia è possibile identificare dei fattori che possiamo definire di rischio.

Vediamo quali sono:

  • Un fattore di rischio nello sviluppo di questo tumore è rappresentato dall’età anagrafica del soggetto
  • Un altro fattore di rischio nello sviluppo di questo tumore è rappresentato 
  • Un altro fattore di rischio può essere quello collegato a malattie di natura genetica
  • Un fattore di rischio che non va sottovalutato è una certa familiarità con la patologia tumorale
  • Un fattore che viene identificato come di rischio è legato alla prolungata esposizione a radiazioni

Diagnosi del tumore

Come si diagnostica questa specifica patologia tumorale? Essenzialmente ci si basa su un esame di natura neurologica e si utilizzano anche esami di natura radiodiagnostica. Una volta effettuata correttamente la diagnosi si deve decidere quale sia il percorso terapeutico più adatto al paziente. Si potrebbe quindi intervenire con un approccio di natura chirurgica basato sulla completa o parziale eradicazione dal paziente della massa tumorale. Se la eradicazione dovesse riuscire in parte, si potrà accompagnare il percorso terapeutico con approcci come la chemioterapia e la radioterapia. Chemio e radio partono dal presupposto di cercare di eliminare dall’organismo del paziente le cellule neoplastiche legate al tumore residue. 

Purtroppo nonostante le cure che possono essere eseguite sul paziente in maniera rapida a tempestiva, in termini di prognosi il tumore resta ancora ad oggi una patologia che porta il paziente al decesso. La sopravvivenza del paziente dopo aver effettuato la diagnosi si attesta all’incirca sui 15 mesi.

Approcci preventivi

Purtroppo ad oggi non essendo note le cause di questa specifica patologia tumorale, non si possono neanche mettere in campo degli approcci preventivi efficaci, basati su un protocollo scientifico che li renda utili ed efficaci. 

Approfondimento sui fattori di rischio

Tuttavia è bene fare un approfondimento di quelli che possono essere i fattori di rischio che abbiamo visto in precedenza, fornendo una serie di informazioni aggiuntive. vediamo quali:

  1. Parlando del fattore di rischio legato all’età, è bene dire che si tratta di una patologia tumorale che può colpire un soggetto a qualsiasi età ma si tratta di tumori che si manifestano con maggiore frequenza in un range temporale compreso tra i 45 anni e i 75 anni
  2. Parlando del fattore di rischio legato al sesso specifico del paziente, si tratta di forme tumorali che sono maggiormente presenti in soggetti di sesso maschile
  3. Parlando del fattore di rischio legato all’esposizione di radiazioni, possiamo dire che le persone che nel corso della loro vita sono state esposte con maggiore frequenza a radiazioni ionizzanti, hanno una maggiore probabilità di sviluppare un tumore al cervello
  4. Parlando del fattore di rischio legato alla storia familiare, se nell’ambito dei parenti più stretti c’è stato un caso di tumore al cervello, il rischio che un altro soggetto del medesimo ceppo familiare lo sviluppi è più alto. Si parla della presenza di alcuni geni anche se in tal senso gli studi in corso devono ancora confermare questo nesso
  5. Parlando del fattore di rischio legato alla presenza di altre patologie tumorali, possiamo dire che se un soggetto ha già un astrocitoma che ha un livello inferiore al quarto, i rischi che possa evolvere e diventare una patologia tumorale più seria ci sono
  6. Parlando del fattore di rischio legato alla presenza di malattie di origine genetica o ereditarie, possiamo dire che soggetti affetti da sclerosi tuberosa, sindrome di Turcot, hanno maggiori probabilità di poter sviluppare questa patologia tumorale
  7. Parlando del fattore di rischio legato ad altre malattie è importante dire che un soggetto che in precedenza ha avuto la malaria, presenta un rischio oggettivo di avere questa forma tumorale

Sintomi

Quali sono i sintomi classici ai quali va incontro una persona che sviluppa una patologia tumorale del genere? Per prima cosa è bene dire che i sintomi potrebbero interessare una zona come quella dell’encefalo o una zona come quella del midollo spinale. Ricordiamo poi a tutti l’elevato grado di infiltrazione che possiede questo tipo di tumore. A tal punto che dalla zona in cui si è prodotto, molto facilmente tende a invadere altre zone sane del cervello. Se dobbiamo parlare di sintomi è bene dire che questi possono essere differenti perchè collegati a tre variabili che andiamo a vedere:

  • Per prima cosa i sintomi sono collegati al tipo specifico di tumore
  • Un secondo elemento del quale è bene tenere conto è il fatto che i sintomi sono collegati alle effettive dimensioni della massa tumorale
  • Un altro fattore da non sottovalutare è quello legato alla posizione specifica del tumore e a quelli che sono i tempi effettivi di crescita e proliferazione della massa tumorale

Tuttavia volendo in tal senso vedere una panoramica di possibili sintomi ai quali il soggetto va incontro abbiamo:

  1. Il paziente potrebbe lamentare mal di testa
  2. Il paziente potrebbe avere una forma di nausea
  3. Il paziente potrebbe andare incontro a attacchi di vomito
  4. Il paziente potrebbe iniziare ad avere problemi legati alla vista. In tal senso potrebbe iniziare ad avere problemi di offuscamento, visione doppia o una progressiva diminuzione della capacità di vedere nella zona periferica
  5. Il paziente potrebbe iniziare ad avere problemi di equilibrio o vertigini
  6.  Il paziente potrebbe avere dei danni alla memoria con episodi di perdita di memoria
  7. Il paziente potrebbe lamentare problemi di sonnolenza
  8. Il paziente potrebbe manifestare nel corso del tempo dei mutamenti alla propria personalità, con sbalzi di umore. Potrebbe manifestare un certo grado di irritabilità
  9. Il paziente potrebbe andare incontro a uno stato confusionale con progressiva perdita delle funzioni celebrali
  10. Il paziente potrebbe iniziare a soffrire di crisi di natura convulsiva
  11. Il paziente potrebbe iniziare ad avere delle difficoltà nell’area del linguaggio
  12. Il paziente potrebbe andare incontro a delle emiparesi ( si tratta di paresi legate a una sola metà del corpo, potrebbe essere la parte sinistra o quella destra)
  13. Il paziente potrebbe iniziare a manifestare un certo grado di stanchezza che coinvolge una parte del corpo. La stanchezza potrebbe essere associata a debolezza
  14. Il paziente potrebbe iniziare a manifestare delle difficoltà che riguardano il suo livello di equilibrio
  15. Il paziente potrebbe iniziare a soffire di un problema definito incontinenza urinaria. 
  16. Il paziente potrebbe iniziare a soffrie di una condizione chiamata idrocefalo. Si tratta di una problematica nella quale si produce un eccesso di accumulo di liquido nella zona del cervello. Si parla in tal senso di liquido celebrospinale
  17. Il battito cardiaco quando viene misurato dalla zona del polso ha una determinata frequenza. Questa potrebbe subire delle variazioni e di conseguenza anche il ritmo di respirazione del soggetto potrebbe cambiare
  18. Il paziente potrebbe iniziare ad avere delle anomalie che coinvolgono la zona endocrina

Quali sono le cause specifiche che producono una sintomatologia così varia ed eterogenea? Diciamo che tutti i sintomi descritti possono essere la conseguenza di una serie di comportamenti che può avere il glioblastoma, vediamo quali sono.

Comportamenti del tumore

La patologia tumorale in tal senso potrebbe avere comportamenti quali:

  • Il tumore potrebbe avere un’azione di natura invasiva e distruttiva dei tessuti di origine celebrale
  • Il tumore espandendosi in termini di dimensioni e volume, potrebbe creare una pressione che viene esercitata sui tessuti limitrofi
  • Il tumore in fase espansiva potrebbe iniziare a occupare una maggior quantità di spazio. La conseguenza in tal senso è un’aumentata pressione nella zona intracranica
  • Il tumore potrebbe causare un aumento in termini quantitativi legati ai liquidi presenti nel tessuto celebrale
  • Il tumore potrebbe generare nel corso del tempo delle perdite di natura emorragica
  • Il tumore potrebbe generare nel corso del tempo un’occlusione al normale scorrimento del fluido cerebrospinale internamente al cervello

Il tumore può avere due differenti modalità di manifestazione:

  • La sintomatologia può manifestarsi in tempi molto rapidi non appena il tumore insorge
  • La sintomatologia potrebbe manifestarsi quando il tumore invece è già in una fase piuttosto avanzata

Come avviene la diagnosi

Come avviene la diagnosi di una forma tumorale del genere? L’approccio diagnostico può essere fatto tramite:

  1. Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame di natura neurologica durante il quale verranno valutati la vista, la capacità di sentire, il livello di equilibrio presente, la capacità di coordinazione del paziente, la forza che il paziente possiede, le effettive peculiariatà di natura cognitiva
  2. La tomografia computerizzata può fornire un supporto prezioso nel determinare dove si trovi esattamente il tumore e quali siano le sue dimensioni effettive
  3. La biopsia è una metodica di indagine che può essere utilizzata prima dell’intervento chirurgico o durante. L’esame serve a stabilire la tipologia specifica di cellule e quanto effettivamente siano aggressive
  4. Il paziente potrebbe essere sottoposto a una puntura nella zona lombare, servirà a valutare quale sia lo stato del liquido cefalorachidiano

Terapia del tumore

In termini di terapia applicabile alla forma tumorale è bene dire che ci sono una serie di variabili delle quali tenere conto nell’approccio alla cura della patologia neoplastica. Da questo punto di vista contano le dimensioni effettive del tumore, quale sia la posizione effettiva del tumore, quale sia l’età anagrafica del paziente e quale sia lo stato di salute generale che il paziente possiede al momento della diagnosi.

Da questo punto di vista per cercare di eradicare la massa tumorale si potrebbe intervenire in maniera chirurgica. Lo scopo è quello di cercare di eliminare la quantità maggiore di tumore, tenendo conto del fatto che il numero di cellule neoplastiche maligne è molto alto e non è possibile debellarle del tutto. Oltre a questo il tumore possiede una notevole capacità infiltrante, la conseguenza è quella di invadere molto rapidamente zone di tessuto sane. Dall’altra parte è anche vero che la mancata rimozione di tutto il tumore ha come conseguenza il suo riproporsi dopo poco tempo.

Per questo motivo si utilizzano altri approcci quali la radioterapia che viene utilizzata successivamente all’intervento chirurgico, con lo scopo di eradicare le cellule neoplastiche che sono rimaste. La radioterapia può essere utilizzata in combinazione con la chemioterapia con un farmaco chiamato temozolomide.

Un altro tipo di approccio che può essere utilizzato, prevede lo sfruttamento di campi elettrici che consentono di bloccare la capacità delle cellule tumorali riprodursi. Come si effettua questo approccio? Vengono applicati degli elettrodi sul cuoio capelluto del paziente collegati a una macchina in grado di generare campi elettrici.

Un altro approccio in tal senso che viene utilizzato prevede la somministrazione di farmaci specifici che sono in grado di attaccare le cellule tumorali. Questo attacco è rivolto a anomalie specifiche sono presenti in queste cellule. Il risultato è quello di impedire il loro sviluppo e la loro proliferazione distruggendole.

C’è poi il segmento delle cure palliative. Quando vengono utilizzate? Trattandosi di un tumore che ha un livello di aggressività molto alto e che è molto difficile da curare, in presenza di un paziente che soffre per sintomi collegati al glioblastoma o per dolori innescati dalla patologia stessa, si potranno offrire delle cure che consentano di ridurre l’entità di queste problematiche.

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