Glioblastoma diagnosi e terapie

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Quando parliamo di glioblastoma ci riferiamo essenzialmente a una patologia tumorale che colpisce il cervello. Ha la caratteristica di essere maligna e con un elevato grado di aggressività, al punto tale che le persone che lo contraggono hanno un’aspettativa di vita molto ridotta e il loro decesso avviene in tempi piuttosto brevi, nonostante da questo punto di vista si possano essere sottoposti a tutte le cure che c’erano a disposizione.

Vine anche definito multiforme o astrocitoma di quarto grado. Si tratta di una patologia aggressiva che tendenzialmente di manifesta nella zona del sistema nervoso centrale. Nella maggioranza dei casi si tratta di un tumore che tende a manifestarsi nella zona del cervello, tuttavia questo non esclude possa anche comparire nella zona del tronco celebrale, nella zona del cervelletto o nella zona del midollo spinale.

Volendo in tal senso fornire un minimo di percentuali possiamo tranquillamente dire che tra tutti i tumori che possono colpire la zona del cervello, questo tende a manifestarsi in un buon cinquanta per cento dei casi. Qual’è la sua origine? Si tratta di un tumore che si origina da cellule chiamata glia che hanno la funzione di supportare le cellule nervose che si chiamano neuroni.

A quale età si può originare una forma del genere? In linea generale possiamo dire che si tratta di una patologia tumorale che può manifestarsi in soggetti che hanno un range temporale compreso tra i 45 anni e i 75 anni. Tuttavia questa classificazione non esclude a priori che la forma neoplastica possa presentarsi in soggetti più giovani, potrebbe anche colpire bambini molto piccoli. Tende a manifestarsi con maggiore frequenza in uomini o in donne? Si è notato da questo punto di vista che la sua presenza è leggermente più presente negli uomini rispetto alle donne. Volendo invece parlare di popolazioni specifiche, si tratta di un tumore che è maggiormente diffuso nei popoli caucasici rispetto ad altre tipologie specifiche di popolazione.

Definizione del tumore

Parlando di questa specifica patologia tumorale ne esiste una forma univoca a classificabile in tal senso o possiamo parlare di differenti forme? In realtè è bene specificare che potremmo trovarci in presenza di une forme neoplastiche specifiche, andiamo a vedere quali:

  • Potrebbe trattarsi di una forma tumorale definita primaria perchè di fatto al di là della sua natura aggressiva e altamente infiltrante, non deriva da altre patologie. Da questo punto di vista è bene dire che non si tratta di forme tumorali nelle quali precedenti esami di natura radiologica o istopatologica evidenzino la presenza di precedenti lesioni quali ad esempio gliomi.
  • In forma meno comune ma questo non esclude che si possano manifestare, questi tumori potrebbero essere il risultato di astrocitomi che sono evoluti

Gli approcci terapeutici che si possono mettere in campo per curare questa forma tumorale non hanno i risultati sperati, il tasso di mortalità resta purtroppo molto alto. Le cure aiutano a ridurre la progressione del tumore e agiscono anche per minimizzare la sintomatologia della quale il paziente andrà a soffrire.

Possibili fattori di rischio

La medicina moderna si è spesso interrogata su quali possano essere i fattori di rischio che predispongono una persona ad avere un tumore del genere. Dopo aver studiato in maniera attenta molti casi clinici, si è concluso che ci sono effettivamente delle situazioni che possono predisporre a questo tipo di tumore, vediamo quali sono:

  • Sono più a rischio pazienti di sesso maschile nello sviluppo di questo tumore
  • Un altro fattore di rischio è legato all’età. Infatti è una forma tumorale che può colpire pazienti che hanno un’età superiore ai 50 anni
  • Un fattore di rischio è la popolazione alla quale si appartiene. Infatti i rischi aumentano se si è caucasici
  • Un fattore di rischio che potrebbe predisporre in tal senso il paziente è l’avere un astrocitoma inferiore al quarto grado
  • Un fattore di rischio che non va sottovalutato è quello di avere malattie genetiche che sono ereditarie quali la neurofibromatosi, la sclerosi tuberosa, la sindrome di Turcot
  • Un altro fattore di rischio è rappresentato dal lavoro che il paziente ha svolto durante il corso della sua vita professionale. Infatti se è stato a contatto con un materiale come il pvc può avere dei rischi aumentati di sviluppare questa patologia tumorale
  • Un altro fattore di rischio in un paziente è rappresentato da quei soggetti che nel corso della loro vita hanno contratto la malaria
  • Un altro fattore di rischio che non va sottovalutato è quello di soggetti che nel corso della loro vita sono rimasti esposti a radiazioni di natura ionizzante

 Sintomatologia

Se dobbiamo parlare di quella che potrebbe essere la sintomatologia di un tumore del genere è bene dire che ci sono due variabili in tal senso molto importanti che vanno considerate; vediamo quali sono:

  • Per prima cosa un fattore discriminante molto importante in tal senso che non va sottovalutato è la dimensione effettiva della massa tumorale
  • Un secondo fattore che è molto importante e non va sottovalutato è dove si trova esattamente il tumore, in quale zona specifica si è insediato

Altri due fattori molto importanti de quali bisogna tenere conto è che non appena il tumore compare nel soggetto, i sintomi tendono a manifestarsi quasi subito. In altri casi purtroppo fanno la loro comparsa quando la patologia tumorale è già arrivata a un livello di sviluppo avanzato.

In ogni caso se dovessimo parlare delle possibili manifestazioni tra queste abbiamo:

  • Il paziente che ha questo tumore potrebbe lamentare dei mal di testa
  • Il paziente potrebbe soffrire di nausea
  • Il paziente potrebbe soffrire di attacchi di vomito
  • Entrambi i sintomi tendono a manifestarsi di solito durante le ore del mattino
  • Il paziente potrebbe andare incontro a crisi di natura epilettica
  • Il paziente potrebbe manifestare dei deficit mnemonici. In questo caso specifico il tumore è localizzato nel lobro frontale
  • Il paziente potrebbe avere problemi di paresi che coinvolgono una zona specifica del corpo. Si tratta di una sintomatologia molto precisa che di solito si origina quando il tumore è localizzato nella zona del lobro frontale
  • Il soggetto potrebbe avere rispetto al suo modo abituale di porsi, dei mutamenti legati al comportamento. Questa sintomatologia si verifica quando la massa tumorale occupa la zona del lobo frontale
  • Il paziente potrebbe iniziare a soffrire di problemi di vertigini
  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di stanchezza collegato a debolezza che interessa una parte del suo corpo
  • Il paziente potrebbe avere delle problematiche che interessano il sistema neuro-endocrino che inizia a non funzionare come dovrebbe

Oltre ai sintomi appena descritti, ne possiamo avere di differente natura? Si la pressione a livello intracranico tende ad aumentare per la presenza della massa tumorale per due motivazioni ben specifiche, andiamo a vedere quali sono:

  • Il primo motivo è legato al fatto che la fase espansiva della massa tumorale preme sul liquido cefalorachidiano al punto tale da non consentirgli di scorrere in maniera normale come dovrebbe fare
  • ll secondo motivo è legato al fatto che attorno alla massa tumorare potrebbe formarsi un edema

Se ci troviamo in presenza di queste due variabili che abbiamo appena descritto il paziente potrebbe avere sintomi quali:

  1. Potrebbe soffrire di mal di testa
  2. Potrebbe avere una forma di nausea
  3. Potrebbe soffrire di attacchi di vomito

Ulteriori caratteristiche del tumore

Questa forma tumorale ha una caratteristica specifica che lo rende ancora più pericoloso: quella di avere un elevato potere di infiltrazione. Per questo motivo potrebbe diffondersi in maniera molto rapida nel liquido cefalorachidiano. Cresce in maniera molto rapida e se al paziente non vengono somministrate le cure necessarie in maniera tempestiva, il decesso avviene in maniera molto veloce.

Processo diagnostico

Quali sono gli approcci che consentono di diagnosticare una forma tumorale del genere? Per poterlo diagnostica il medico per prima cosa farà una visita accurata e approfondita e valuterà quelli che sono i riflessi tendinei. Successivamente verrà condotto un esame agli occhi e si porranno al paziente alcune domande. Questo consentirà di stabilire quale sia l’attuale livello mentale del soggetto e quali siano le sua capacità di natura cognitiva.

In ogni caso per escludere qualsiasi tipo di dubbio, il paziente potrebbe essere sottoposto a una serie di esami di natura diagnostica tra i quali:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una risonanza magnetica nucleare. Si tratta di un esame che non provoca alcun tipo di dolore e consente la visualizzazione delle strutture corporee interne. Si utilizza perchè non sfrutta il principio delle radiazioni ma vengono utilizzati dei campi di natura magnetica. Può caputare che si renda necessario somministrare al paziente un mezzo di contrasto.
  • In alternativa si potrà procedere a sottoporre il paziente a una tac che utilizza invece radiazioni ionizzanti per consentire di avere immagini di qualità molto elevata relative e organi interni del corpo del paziente. Tuttavia l’esame è maggiormente invasivo perchè sfrutta il principio di radiazioni ionaizzanti per fornire queste immagini così dettagliate.
  • Un esame al quale il paziente verrà sicuramente sottoposto è la biopsia tumorale. In tal senso si prelevano alcune cellule presenti nella massa tumorale e le si analizzano poi al microscopio in un laboratorio. Questo esame è quello maggiormente utilizzato se si vuole sapere a quale tipologia specifica di tumore è soggetto il paziente e se si tratta di una forma benigna o maligna. Nel momento in cui si esegue l’esame istologico si potrà con sicurezza determinare quale aspetto abbia la massa tumorale

Esame istologico e massa tumorale

Quale sarà l’aspetto del tumore una volta che questo viene sottoposto all’esame istologico? Parlano del glioblastoma si tratta di un tumore che ha cisti che sono piene al loro interno di minerali. Si può in tal senso riscontrare la presenza di depositi di calcio, si potrebbero vedere vasi sanguigni e gruppi di cellule del tutto anomale.

Eseguire una puntura lombare

Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame che viene chiamato puntura lombare. Consiste essenzialmente nel prelievo di liquido cefalorachidiano. Viene inserito un ago tra le vertebre per procedere in tal senso, L’esame richiede la somministrazione di anestestico. L’analisi del liquido cefalorachidiano consente di stabilire con certezza se sono presenti eventuali cellule tumorali.

Approccio terapeutico

Una volta stabilito con certezza quale sia il tipo di tumore, si potranno decidere gli approcci terapeutici più indicati. Da questo punto di vista è bene specificare che il tipo di tumore con il quale si ha a che fare, sia in termini di aggressività che di malignità, lo rendono un tumore complesso e non facilmente curabile.

In ogni caso le terapie che si possono mettere in campo in tal senso prevedono come prima opzione l’intervento chirurgico per cercare di eradicare la massa tumorale. Si potranno anche utilizzare la radioterapia e la chemioterapia, oltre a una terapia con cura sintomatica.

Limiti dell’approccio chirurgico

Purtroppo l’approccio di natura chirurgica si scontra con precisi limiti che di fatto lo rendono meno efficace, vediamo quali sono:

  1. Durante l’intervento sarà praticamente impossibile per il chirurgo riuscire a rimuovere tutte le cellule neoplastiche che sono presenti, data la loro grande quantità. Questo consentirà di asportare una buona parte del tumore ma non tutto. Ci si dovrà quindi affidare a terapie coadivuanti dell’intervento chirurgico. Non riuscire ad asportare la totalità del tumore è un fattore molto negativo che di fatto fa sì che si riformi.
  2. Il tumore ha una capacità infiltrante relativa ai tessuti sani molto elevata. Questo implica che le cellule neoplastiche possano essere presenti in zone sane. Tuttavia trattandosi di un tumore che colpisce principalmente il sistema nervoso centrale, diventa impossibile eradicare porzioni di tessuto sano perchè ci sono cellule tumorali. Si rischia infatti di privare il paziente di specifiche abilità cognitive.
  3. Ci sono poi casi in cui il tumore è posizionato in una zona di difficile accesso per la chirurgia se non addirittura impossibile da raggiungere. Tuttavia là dove sia possibile, è bene intervenire con l’approccio chirugico perchè i pazienti che hanno avuto un’asportazione quasi totale del tumore hanno percentuali di vita che si allugano.

La radioterapia prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti che devono distruggere le cellule tumorali e può essere utilizzata in forma coadiuvante e successiva all’intervento per eradicare le cellule tumorali che il chirurgo non è stato in grado di asportare o quando l’intervento chirurgico risulta non fattibile. In questi casi diventa a tutti gli effetti l’unica opzione terapeutica a disposizione.

La chemioterapia con la somministrazione al paziente di farmaci specifici che hanno il compito di eliminare le cellule tumorali per il glioblastoma non si è rilevata molto efficace anche se unita alla radioterapia. L’unico farmaco efficace in tal senso supportato da studi scientifici è il temozolomide.

Per cercare di ridurre gli episodi di crisi epilettiche al quale può essere sottoposto un paziente che soffre di questa forma tumorale, si usano per prima cosa gli anticonvulsivanti. Se si tratta invece di curare il mal di testa o l’edema che è stato causato dal tumore, i medici somministreranno al paziente coricosteroidi.

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