Quando parliamo di flemmone tonsillare utilizziamo di fatto un termine improprio, sarebbe in tal senso più corretto parlare di flemmone peritonsillare, si tratta a tutti gli effetti di un processo di natura infiammatoria che coinvolge la zona del tessuto connettivo nel quale si trova la tonsilla definita palatina. Spesso può essere il risultato di un’angina che non è stata curata a dovere. Quali sono i sintomi ai quali il paziente può andare incontro? Vediamoli insieme:
- Per prima cosa potrebbe andare incontro a una contrattura di natura muscolare che interessa la zona della bocca, in tal senso il soggetto potrebbe avere delle difficoltà ad aprire la bocca;
- Il soggetto potrebbe avere una febbre molto alta;
- La deglutizione in tal senso potrebbe risultare difficoltosa.
Una volta che il paziente si sottopone a un esame di natura clinica, si noterà un gonfiore che interessa l’ugola. Come si dovrà intervenire? Per prima cosa è bene dire che l’intervento dovrà essere fatto in maniera tempestiva e consiste in due procedure, vediamo quali sono:
- Per prima si cosa si procederà a effettuare un’incisione;
- Una seconda procedura che verrà messa in campo consiste nel drenaggio del flemmone.
Unitamente a queste due procedure, si dovranno prescrivere al paziente degli antibiotici che verranno assunti per via endovenosa. In un periodo successivo, si parla di circa due mesi, il paziente dovrà essere sottoposto a una tonsillectomia ( si tratta di un intervento nel quale vengono rimosse le tonsille).
Parliamo di infiammazione acuta
Nel momento in cui una persona ha un flemmone, potrebbe andare incontro a un processo di natura infiammatoria acuta o subacuta che interesserà quello che viene definito tessuto connettivo. Quali sono le conseguenze per il paziente che presenta un flemmone che è di origine infettiva? Vediamole insieme:
- La prima conseguenza è un processo di distruzione dei tessuti;
- La seconda conseguenza è la formazione di pus.
Le caratteristiche di questa problematica è che può continuare a diffondersi e potrebbe in tal senso evolvere e diventare un ascesso. Qual’è il corretto approccio terapeutico in tal senso? Il trattamento prevede due step specifici, vediamo quali sono:
- Per prima cosa al paziente verranno prescritti degli antibiotici;
- Se il paziente dovesse avere un ascesso, si provvederà a effettuare un drenaggio di natura chirurgica.
Parliamo di tendini e guaina
Il flemmone potrebbe interessare il tessuto connettivo nell’area dei tendini con relativo processo infiammatorio. Quali sono le zone che vengono colpite? Si parla delle guaine relative ai muscoli flessori del dito. Qual’è la causa relativa a questo processo infiammatorio? Deriva da un’infezione di una ferita legata a un batterio.
La zona del dito assume una colorazione rossa, risulta essere molto caldo, produce dolore, non è possibile fletterlo. Qual’è il trattamento in tal senso? Per prima cosa è bene dire che si deve intervenire con una certa urgenza, tramite intervento chirurgico che verrà eseguito in anestesia generale.
Cosa verranno rimossi? La risposta corretta è i tessuti morti, dovrà essere pulita la guaina coinvolta e si dovrà procedere immobilizzando il dito tramite una stecca. Il tutto dovrà essere coadivato da un trattamento antibiotico che dovrà però essere idoneo al tipo di batterio che ha causato il processo infiammatorio.
Quali sono le tempistiche di guarigione del flemmone? In linea generale si parla di quindici giorni, tuttavia in tal senso è molto importante ribadire la necessità di essere il più tempestivi possibili nel trattamento. Se in tal senso si dovesse essere prodotto un ritardo, allora il dito che è rimasto coinvolto potrebbe perdere del tutto la propria capacità di essere mobile.
Tonsillectomia
Quando parliamo di tonsillectomia a cosa ci riferiamo? Si tratta di un intervento chirurgico di rimozione delle tonsille, quando si deve intervenire in tal senso? L’intervento viene consigliato quando lo stato delle tonsille è di perebbe infiammazione e quando sono spesso ingrossate.
Si rende necessario anche nel momento in cui dovessero esserci patologie specifiche legate alle tonsille stesse.
Si tratta di in intervento che dovrà essere praticato se il paziente soffre di una forma di tonsillite cronica e aggravata. Quando si può parlare di tonsillite cronica ? Vediamolo insieme:
- In tal senso si valuta la frequenza con la quale si presenta;
- Si può parlare di tonsillite aggravata quando la frequenza supera i sette epidosi l’anno;
- Si può parlare di tonsillite aggravata quando gli episodi sono più di cinque per due anni di fila;
- Si può parlare di tonsillite aggravata quando gli episodi sono più di tre nell’arco di tre anni di fila.
Mentre invece si può parlare di tonsillite aggravata quando è legata a un processo infettivo di natura patogena, in tal senso è bene dire che le tonsille possono essere gonfie e ingrossate. Perchè intervenire in maniera chirurgica? La risposta corretta è quando i trattamenti di natura antibiotica si rivelano del tutto inefficaci, quando un paziente potrebbe andare incontro a un ascesso definito perianale, quando il paziente va incontro a difficoltà di natura respiratoria o quando ha problematiche in fase di deglutizione.
Parliamo di patologie rare
In quali altri casi un intervento di tonsillectomia potrebbe rendersi necessario? Vediamolo insieme:
- Nel caso in cui le tonsille siano molto grandi, motivo per cui il paziente potrebbe avere delle difficoltà a respirare e delle difficoltà in fase di deglutizione ;
- Potrebbe rendersi necessario nel caso in cui il paziente soffra di patologie tumorali che coinvolgono la zona della gola;
- Potrebbe rendersi necessario se il soggetto va incontro a eventi emorragici con una certa frequenza, relativamente ai vasi sanguigni che irrorano la zona delle tonsille;
Parliamo di rischi
Quali sono gli ipotetici rischi ai quali può andare incontro il paziente che viene sottoposto a un intervento di tonsillectomia? Vediamoli insieme:
- In alcune casistiche potrebbe esserci una risposta non adeguata ai farmaci che sono stati utilizzati durante l’intervento chirurgico. Motivo per cui il paziente potrebbe avere disturbi quali il mal di testa, la nausea, il vomito, dei crampi a livello muscolare;
- Il paziente potrebbe avere un sanguinamento successivo all’intervento, in tal senso è bene dire che se si tratta di una forma lieve, si potranno effettuare dei gargarismi in acqua fredda che consentiranno di restringere i vasi sanguigni.
- Il paziente potrebbe andare incontro ma si tratta di casi rari a processi infettivi, si parla in tal senso di pazienti che hanno un sistema immunitario più fragile rispetto a un individuo sano;
- Un altro effetto collaterale dell’intervento, almeno nei primi giorni è un gonfiore localizzato nella zona della lingua e del palato. Il paziente potrebbe avere in tal senso dei dolori. Per questo motivo il paziente potrebbe avere maggiori difficoltà in fase di respirazione e in fase di deglutizione. Quanto dura questa fase? Il gonfiore è destinato a passare in qualche ora, motivo per cui il paziente non si deve in alcun modo allarmare.
La tonsillectomia verrà praticata a distanza di alcuni mesi dal flemmone tonsillare.