Quali sono i sintomi della febbre reumatica? Per prima cosa è bene dire che si tratta di sintomi che possono essere vari ed eterogenei, influenzati direttamente dal punto specifico dell’organismo nel quale la febbre si manifesta. C’è una tempistica specifica nella quale si possono manifestare questi sintomi? Si, la risposta corretta è che tendono a presentarsi circa due/tre settimane dopo il primo episodio di mal di gola. Volendo vedere nel dettaglio quali sono, il paziente potrebbe avere:
- Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa che riguada la zona delle articolazioni
- Il soggetto potrebbe diventare piretico
- Il paziente potrebbe lamentare una sindrome dolorosa nella zona del torace
- Il paziente potrebbe lamentare la presenza di palpitazioni. Queste potrebbero essere la conseguenza di un processo infiammatorio che riguarda il muscolo cardiaco chiamata cardite
- Il soggetto potrebbe avere delle problematiche legate al movimento, manifestando uno scarso controllo
- Il soggetto potrebbe avere un’eruzione sulla cute
- Il soggetto potrebbe sviluppare dei noduli al di sotto della cute
Se parliamo di un paziente piccolo come un bambino, potrebbe avere vari sintomi tra quelli descritti in contemporanea.
Parliamo di febbre
Quando parliamo di una febbre di natura reumatica, ci riferiamo essenzialmente ad un processo di natura infiammatoria che può riguardare:
- Si tratta di un processo infiammatorio che potrebbe riguardare la zona delle articolazioni
- Si tratta di un processo infiammatorio che potrebbe riguardare la zona del muscolo cardiaco
- Si tratta di un processo di natura infiammatoria che potrebbe riguardare la zona della cute
- Si tratta di un processo di natura infiammatoria che potrebbe riguardare la zona del sistema nervoso
Per quale motivo si possono generare delle problematiche del genere? In realtà è corretto parlare di una reazione che manifesta l’organismo di un soggetto, in seguito ad un processo di natura infettiva legata ad uno streptococco presente nella gola che non è stato opportunamente trattato.
Parliamo di bambini
Ora facciamo un piccolo approfondimento su pazienti piccoli come i bambini, mettendo in evidenza che nel loro caso i sintomi sono combinati e potrebbero quindi lamentare un misto di:
- Il bambino lamenterà un dolore localizzato nella zona della articolazioni
- Il bambino potrebbe diventare piretico ( lamentare febbre)
- Il bambino potrebbe avere una sindrome dolorosa che riguarda la zona del torace
- Il bambino potrebbe avere palpitazioni
- Il bambino potrebbe perdere il controllo di alcuni movimenti e si potrebbero quindi originare dei movimenti senza alcun tipo di controllo
- Il bambino potrebbe andare incontro a un’eruzione di natura cutanea
- Il bambino potrebbe andare incontro a rigonfiamenti localizzati al di sotto della cute
Qual’ è il corretto iter diagnostico al quale si deve sottoporre il bambino? In linea generale il processo diagnostico tende a basarsi sulla sintomatologia lamentata dal paziente. Si possono mettere in atto dei comportamenti di natura preventiva? Risulta più corretto parlare di una cura tempestiva riguardante la zona della faringe quando intervengono processi di natura infettiva imputabili allo streptococco.
Si tratta di una problematica che ha buone probabilità di guarigione oppure potrebbero esserci complicazioni e danni di natura permanente? La risposta corretta è che nella maggior parte dei casi il paziente guarisce senza alcun tipo di problema. Purtroppo, pur rappresentando una piccola parte dei pazienti che hanno questo problema, un segmento di pazienti potrebbe riportare dei danni che risultano avere un carattere permanente al muscolo cardiaco.
Febbre e età
C’è un’età specifica nella quale questa febbre tende a manifestarsi? La risposta corretta è si, parliamo di un range temporale che è compreso tra i 5 anni e i 15 anni, riferendoci a un periodo nel quale si può manifestare con un livello di frequenza maggiore.
Parliamo di articolazioni
Quando si presenta una problematica del genere, la sintomatologia più comune e maggiormente diffusa riguarda una sindrome dolorosa che interessa la zona della articolazioni e la febbre. Oltre a percepire un dolore, le articolazioni potrebbero andare incontro a:
- Le articolazioni del bambino potrebbero diventare gonfie
- Le articolazioni del bambino potrebbero avere una temperatura più elevata del normale
- Le articolazioni del bambino potrebbero assumere un colore rossastro
- Non si può escludere a priori che possano assumere una consistenza maggiormente dura
- Potrebbe esserci al loro interno del liquido
Ci sono delle zone specifiche del corpo nelle quali questo dolore si presenta? Si andiamo a vedere quali sono:
- Generalmente tende a colpire la zona delle caviglie
- Un’altra zona che potrebbe essere colpita è quella delle ginocchia
- Una zona che può essere colpita è quella dei gomiti
- Un’altra zona che potrebbe essere colpita è quella dei polsi
Quanto tempo dura questo dolore? Per prima cosa dobbiamo specificare che potrebbe trattarsi di una forma dolorosa non particolarmente accentuata oppure più marcata. Se dobbiamo invece dire quanto tempo potrebbe durare, solitamente si parla di un range temporale tra le due settimane e le quattro settimane.
Parliamo del cuore
Se la febbre di natura reumatica dovesse manifestarsi nel muscolo cardiaco, non è necessariamente detto che dia origine a sintomi. Il soggetto potrebbe essere del tutto asintomatico e questo potrebbe andare avanti per anni. Solo in seguito potrebbe essere rilevato in presenza di una lesione cardiaca.
Nei casi in cui invece il bambino dovesse lamentare una sintomatologia potrebbe avere:
- Il soggetto potrebbe avere un accelerazione a livello di battito cardiaco
- Il soggetto potrebbe lamentare un dolore localizzato nella zona toracica
- Nel caso di una febbre del genere non è escluso che possa creare un danno che riguarderà il corretto funzionamento delle valvole cardiache
Il bambino potrebbe anche manifestare sintomi legati a un’insufficienza di natura cardiaca. In questo caso potrebbe lamentare sintomi quali:
- Potrebbe avere una percezione di stanchezza e affaticamento
- Potrebbe avere la nausea
- Potrebbe avere vomito
- Potrebbe avere un dolore nella zona dello stomaco
Il bambino rischia di avere dei danni di natura permanente relativi al muscolo cardiaco? Per quanto tempo può durare la problematica? Per prima cosa è bene dire che potrebbero esserci delle lesioni permanenti che interessano le valvole cardiache, nella maggior parte dei casi si parla di valvola mitrale. La sintomatologia può durare fino a cinque mesi e poi tende a scemare.
Tra le sintomatologie alle quali il paziente potrebbe andare incontro troviamo anche un’eruzione sulla cute. Si tratta di una problematica passeggera, dovrebbe scomparire in circa due giorni. Successivamente agli episodi febbrili, i bambini potrebbero sviluppare dei problemi legati al controllo di alcune parti del loro corpo, tra queste abbiamo:
- Movimenti non controllati delle gambe
- Movimenti non controllati delle braccia
- Movimenti incontrollati legati al viso
Si parla in questi casi di una patologia specifica chiamata corea di Sydenham.
Processo diagnostico
Il processo diagnostico cosa prevede nel caso in cui si manifesti un problema del genere? Per prima cosa si ci baserà sui sintomi lamentati dal paziente. Un secondo step prevede una serie di esami di natura diagnoscita tra questi abbiamo:
- Si eseguirà un tampone faringeo e una relativa coltura
- Si procederanno a fare degli esami del sangue
- Si sottoporrà il paziente a un elettrocardiogramma
- Potrebbe anche essere prescritto un esame come l’ecocardiogramma
Questa febbre potrebbe ripresentarsi? In realtà la risposta più corretta è che non è solo la febbre che potrebbe ritornare nel paziente ma altre problematiche quali:
- Il paziente potrebbe lamentare nuovamente un problema come la cardite
- Il paziente potrebbe lamentare nuovamente un problema come quella dei movimenti non controllati che interessano gambe, braccia e viso chiamata anche corea di Sydenham
Approcci terapeutici
Qual’è l’iter terapeutico corretto per problemi di questo genere? Al paziente potrebbero essere somministrati antibiotici, potrebbe essere somministrata l’aspirina, in alcuni casi potrebbero essere utilizzati i coricosteroidi. Quali sono le aree sulle quali si vuole intervenire quando un soggetto manifesta i sintomi della febbre reumatica? Essenzialmente sono tre:
- Per prima cosa si lavora per sradicare del tutto tracce di processi infettivi legati allo streptococco
- Un secondo obiettivo è quello di ridurre ai minimi termini i processi di natura infiammatoria che possono riguardare zone del corpo quali le articolazioni e il muscolo cardiaco
Ci sono degli approcci di natura preventiva che si possono utilizzare? In realtà più che parlare di prevenzione è bene parlare di un trattamento per questo problema che deve essere il più rapido e precoce possibile. Per questo motivo sarebbe utile che i bambini assumessero la penicillina per prevenire ulteriori infezioni da streptococco. Per lo stesso motivo, proprio per evitare che si possa produrre un’infezione, potrebbero essere somministrati antibiotici in forma del tutto preventiva a soggetti che non hanno in realtà alcuna infezione in corso. Per quanto tempo è consigliabile utilizzare un approccio del genere? In realtà ad oggi non si conosce la tempistica precisa in base alla quale si dovrebbe trattare un paziente con un approccio preventivo.