Se non avete mai sentito parlare di febbre intermittente, sappiate che si tratta invece di una condizione molto comune. Solitamente quando un paziente ha una temperatura corporea alta arriva più o meno sui trentotto gradi. Possiamo dire per essere più precisi che se viene misurata con un termometro tradizionale quando arriva a 38 gradi può essere considerata a tutti gli effetti una temperatura elevata. Se invece viene utilizzato un termometro rettale, la temperatura per essere considerata elevata deve arrivare oltre i 38 gradi. Tuttavia si tratta anche di un termine che non viene sempre utilizzato nella maniera più corretta e idonea. Infatti ci sono persone che lamentano di avere una temperatura elevata quando hanno percezioni specifiche. Avvertono infatti freddo o un caldo eccessivo oppure stanno sudando in maniera abbondante. Utilizzano il termine improprio temperatura elevata quando in realtà non l’hanno neanche misurata.
Sbalzi di temperatura
Molto spesso se a un soggetto viene misurata la temperatura corporea, un valore compreso sui 37 gradi viene considerato del tutto normale e non allarmante ( chiaramente il Covid ha cambiato il percepito). Un altro fattore importante da considerare è legato alle oscillazioni alle quali la nostra temperatura corporea va incontro. Infatti durante l’arco della giornata la temperatura può cambiare.
In linea generale la temperatura è più bassa durante le ore del mattino, mentre invece tende ad alzarsi durante le ore del pomeriggio. Nello stesso modo se un soggetto soffre di una temperatura elevata questa non mantiene lo stesso valore durante l’arco della giornata. Quindi anche nel caso di una temperatura alta, ci può essere un picco di rialzo verso l’alto e poi nel corso del tempo la temperatura può ritornare del tutto nella norma.
Errore di fondo
Un dettaglio molto importante che è bene sapere è che le persone tendono in maniera erronea a identificare nella temperatura elevata un sintomo mentre invece il problema di una temperatura elevata nell’organismo di una persona viene causato di solito da un problema specifico di cui la febbre è solo un segnale.
In linea generale, se parliamo di soggetti sani e con un organismo in buona salute, una temperatura corporea che arriva a 38 gradi o anche a 40 è di buon grado tollerata. Al contrario una temperatura elevata in soggetti che hanno delle patologie specifiche può essere pericolosa, vediamo quali:
- Si parla di soggetti che hanno una patologia di natura cardiaca
- Si parla di soggetti che hanno patologie di natura polmonare
- Una temperatura elevata è dannosa per un soggetto che ha problemi di demenza
Cause che innalzano la temperatura
Uno stato febbrile in un soggetto da cosa può essere causato? Partendo dal presupposto che la cause sono variegate ed eterogenere, vediamone alcune:
- Uno stato febbrile in un soggetto potrebbe essere causato da una forma infettiva
- Uno stato febbrile potrebbe essere la conseguenza di un processo infiammatorio
- Uno stato febbrile potrebbe anche essere causato da una reazione di natura allergica
Patologie infiammatorie e stati febbrili
Quali sono invece le specifiche patologie di natura infiammatoria che possono dare degli stati febbrili? Vediamoli insieme:
- Un soggetto potrebbe avere uno stato febbrile in seguito a artrite reumatoide
- Un soggetto potrebbe avere uno stato febbrile in seguito a artrite e cellule giganti
Forme infettive
Quali sono invece le forme infettive che in quanto tali possono dare origine a stati febbrili? Vediamole insieme:
- Un soggetto potrebbe avere stati febbrili causati da infezioni delle vie respiratorie
- Un soggetto potrebbe avere stati febbrili causati infezioni gastrointestinali
- Potrebbe essere causata da infezioni alle vie urinarie
Condizioni di rischio
Ci sono dei fattori che in quanto tali possiamo definire di rischio per uno stato febbrile in un soggetto? Si, andiamo a vedere quali sono:
- Un fattore di rischio è sicuramente quello legato alle condizioni generali del paziente
- Un altro fattore di rischio è rappresentato dall’età anagrafica del paziente
- Svolgere determinate mansioni lavorative
- L’utilizzo di alcuni farmaci specifici
Valutazioni del medico
Quali sono le valutazioni che deve fare un medico nel momento in cui si trova a dover gestire un paziente che ha uno stato febbrile? Vediamo insieme quali sono le valutazioni che deve fare:
- Per prima cosa dovrà capire se unitamente alla febbre, il soggetto lamenta cefalea o tosse
- Dovrà stabilire se si tratta di un paziente che ha magari delle patologie di natura cronica
Segnali preoccupanti
Quali sono i segnali che non vanno sottovalutati in un soggetto che ha un evidente stato febbrile? Vediamoli insieme:
- Valutare se il soggetto è lucido o presenta uno stato di natura confusionale
- Valutare se il soggetto lamenta cefalea
- Verificare se è presente ipotensione
- Monitorare la frequenza del muscolo cardiaco
- Verificare se il soggetto respira in maniera tranquilla o ha una respirazione affannosa
Approccio del medico
Quali sono le domande che il medico porrà al paziente per effettuare una diagnosi corretta? Sicuramente il suo approccio sarà di tipo analitico, quindi interrogherà in maniera attenta il paziente chiedendogli quale sia la sintomatologia avvertita. Se ha fatto viaggi, se ha fatto vaccini, se è stato esposto a processi di natura infettiva.
La febbre alta è un sintomo ma non aiuta certo il medico a effettuare la diagnosi corretta. Invece una sindrome dolorosa lamentata dal paziente associata alla febbre è un fattore molto importante. Per esempio se il paziente soffre di dolori a:
- Coinvolgono la zona delle orecchie
- Si tratta di un dolore localizzato nel capo
- Si tratta di un dolore nella zona del collo
- Si tratta di una sindrome dolorosa che coinvolge la zona dei denti
- Coinvolge la zona del torace
- Coinvolge la zona addominale
Ulteriori sintomi che possono aiutare il medico nella formulazione di una diagnosi corretta sono la presenza di tosse, diarrea, linfonodi che si sono ingrossati.
Ulteriori approfondimenti
Il medico potrebbe voler fare degli ulteriori approfondimenti ponendo al paziente una serie di domande aggiuntive quali:
- Se per caso è venuto a contatto con soggetti che hanno infezioni
- Eventuali patologie che potrebbero concorrere ad alimentare lo stato febbrile
- Se per caso il paziente utilizza farmaci chemioterapici per curare un cancro
In linea generale un paziente sano e in buone condizioni fisiche anche se dovesse avere uno stato di natura febbrile causati da una malattia di origine virale, tenderanno con il tempo a guarire senza bisogno di ulteriori trattamenti. Nel caso di pazienti invece che hanno probabilità elevate di sviluppare infezioni, quelli con problemi e persone anziane dovranno magari essere sottoposti a dei controlli e degli esami.
In questo caso si potranno fare degli esami di laboratorio come ad esempio una verifica del livello dei globuli bianchi. Se il loro valore aumenta è probabile sia in corso un processo infettivo.
In alcuni casi la febbre può presentarsi senza per questo avere una motivazione specifica. Come si fa a diagnosticare la presenza di uno stato febbrile di origine sconosciuto? Si utilizzano due parametri specifici:
- Il valore della febbre per varie settimane si è assestato sui 38 gradi
- Pur avendo fatto degli esami di approfondimento non sono emerse cause specifiche
In un caso del genere, potremmo trovarci in presenza di infezioni specifiche quali ad esempio:
- Tubercolosi
- Infezione da Hiv
- Un cancro
- Linfoma
- Leucemia
Ulteriori approfondimenti
Nel caso in cui il soggetto che presenta una febbre intermittente avverta dei fastidi in zone specifiche del corpo, si possono fare degli approfondimenti tramite ulteriori esami, vediamo quali:
- Potrebbe essere sottoposto a un’ecografia
- Potrebbe essere sottoposto a una tomografia computerizzata
- Potrebbe essere sottoposto a una risonanza magnetica per immagini
Trattare uno stato febbrile
Di fatto la febbre è una condizione che si sviluppa in un soggetto ed è un fattore che consente a un organismo di mettere in atto delle misure difensive per combattere in maniera efficace una forma infettiva. Per questo motivo trattare i sintomi della febbre è un argomento oggetto di discussione nell’ambito medico. Diverso è il discorso di soggetti fragili che hanno magari problemi di natura cardiaca o polmonari.
In linea generale i farmaci che si possono utilizzare per ridurre la febbre vengono chiamati antipiretici. Tra questi abbiamo il paracetamolo.
Febbre e persone anziane
Chiaramente nelle persone di una certa età, la febbre diventa più difficile da gestire nella maniera migliore questo perchè il loro livello di risposta è diverso da quello delle persone giovani. In termini statistici è più facile sia presenta un’infezione grave negli anziani che presentano sintomi come la febbre piuttosto che nei giovani. Negli anziani per questo motivo anche se le procedure utilizzate per effettuare una diagnosi relativa alla febbre sono analoghe a quelle degli adulti, i medici tendono a prescrivere analisi di controllo quali quelle delle urine e una radiografia nella zona toracica.