I farmaci a bersaglio molecolare quali sono quelli presenti in Italia? Per prima cosa è bene sapere che stiamo parlando di farmaci specifici che vengono utilizzati per una patologia come il melanoma, partendo dal presupposto che in questa tipologia di tumore, c’è un coinvolgimento di varie mutazioni di natura genetica, vediamo insieme quali sono nello specifico:
- La prima mutazione riguarda l’esposizione non in maniera costante alla luce del sole ma in modalità del tutto intermittente;
- La seconda riguarda la variabile legata all’esposizione al sole in maniera cronica di zone come il volto;
- La terza riguarda quella collegata alla comparsa di melanomi che sono legati a parti del corpo che hanno un’esposizione possiamo dire minina al sole quali le mani e i piedi.
Volendo invece parlare delle mutazioni che sono legate in maniera più frequente al gene BRAF, vengono identificate come tali in circa metà del tumori-melanomi. Per questa tipologia di pazienti, per fortuna esiste la possibilità di avere un beneficio legato a terapie che si avvalgono del bersaglio molecolare.
Attualmente, ai pazienti possono essere somministrati tre tipologie di farmaci che risultano avere la funzione di inibitori del genere BRAF, collegati a in concomitanza con l’inibitore del gene definito MEK, vediamo ora lo scherma specifico di questi farmaci:
- Vemurafenib insieme a cobimetinib;
- Dabranefib insieme a trametinib;
- Encorafenib insieme a binimetinib.
Secondo recenti approfondimenti si è arrivati a stabilire che il coniugare farmaci inibitori relativi al gene BRAF con farmaci inibitori del gene MEK è un approccio che dà risultati migliori per quanto concerne il controllo in termini di patologia e anche come effetti collaterali a livello cutaneo.
Sembra proprio che la combinazione e l’utilizzo di questi specifici farmaci, aiuti a ritardare lo sviluppo di una forma di resistenza che si potrebbe creare alla somministrazione di terapie di natura molecolare nelle cellule di natura tumorale. Questo potrebbe causare una quantità di effetti collaterali minori nei soggetti che hanno sviluppato questa specifica patologia di natura tumorale.
Approfondiamo queste terapie
Quando si parla di terapie che sono legate al bersaglio molecolare, ci stiamo riferendo ai più recenti sviluppi nel campo delle ricerche. Se dobbiamo invece fare un approfondimento relativo al meccanismo definito di azione è bene sapere che è basato sulla loro capacità di legarsi a specifici bersagli di natura molecolare legati alle cellule tumorali. Proprio in virtù di questa motivazione è bene sapere che vengono definite in tal senso terapie di natura mirata. Questo meccanismo sul quale si basa il loro funzionamento, le rende molto selettive nel momento in cui agiscono. Il fattore che possiamo identificare come positivo in queste terapie è la loro capacità di lasciare del tutto intatte le cellule sane, a differenza per esempio di altri tipologie di terapie come ad esempio la classica chemioterapia.
Cellule tumorali
Queste terapie hanno quindi la caratteristica specifica di poter essere utilizzate solo ed esclusivamente su cellule di natura tumorale ( in tal senso ci riferiamo anche a quelle presenti nel sangue e in campioni biologici che sono stati prelevati dal paziente). Per fare questo, vengono identificati dei marcatori a livello diagnostico specifici che sono a loro volta collegati alla presenza di un tumore o di un bersaglio di natura molecolare o di più bersagli di natura molecolare.
Parliamo quindi di una terapia molto mirata, con la sua azione punta a correggere la mutazione genetica che ha causato la patologia, questo meccanismo si produce tramite l’inibizione o nel caso opposto alla stimolazione di quello che viene definito bersaglio molecolare. Si tratta di fattore alterato che è proprio legato a quella specifica patologia.
Cercare di individuare quale sia la mutazione genetica che è collegata quella specifica patologia è molto importante per fare in maniera tale che ogni mutazione possa rispondere poi ad una terapia in tal senso specifica.
Melanoma
Quando parliamo del melanoma è bene sapere che si tratta di una patologia tumorale dove c’è il coinvolgimento di più mutazioni di natura genetica. Per prima cosa è bene parlare di quella collegata a melanomi che sono collegati all’esposizione di natura intemittente alla luce del sole, poi esiste una mutazione collegata ai melanomi nei quali la cute viene esposta in maniera cronica alla luce del sole ( pensiamo in tal senso al volto), poi ci sono i melanomi nei quali la cute ha un’esposizione che risulta essere del tutto minima alla luce del sole.
In termini percentuali è bene sapere che tra l’uno per cento e il tre per cento dei tumori, in maniera particolare nella zona delle mucose, delle mani, dei piedi, del volto, sono presenti da questo punto di vista delle mutazioni che riguardano un gene che si chiama c-KIT. In questo specifico caso il paziente potrebbe trarre un beneficio dal’utilizzo con farmaci a bersaglio molecolare specifici che sono:
- Si parla di un farmaco chiamato imatinib;
- Si parla di un farmaco chiamato nilotinib.
Effetti collaterali
Una volta stabilito quali sono i farmaci a bersaglio molecolare è bene sapere che queste terapie nascono dalle più recenti ricerche di mercato. Se dobbiamo invece approfondire eventuali effetti collaterali è bene sapere per prima cosa le reazioni che si possono manifestare, sono differenti da soggetto a soggetto, oltre a poter essere controllate in maniera più semplice avvalendosi di appositi farmaci.
Se dobbiamo parlare degli effetti collaterali che si possono manifestare con una frequenza maggiore, possiamo citare:
- Il paziente potrebbe avere un senso di stanchezza;
- Il paziente potrebbe andare incontro ad una forma di arrossamento della cute;
- Il paziente potrebbe andare incontro alla formazione di calli che interessano la zona delle mani e dei piedi;
- Il paziente potrebbe andare incontro ad una forma di prurito;
- Il paziente potrebbe diventare piretico ( avere la febbre);
- Il paziente potrebbe soffrire di dolori a livello muscolare;
- Il paziente potrebbe soffrire di secchezza della pelle;
- Il paziente potrebbe manifestare una forma di fotosensibilità.
Gli interventi che si possono mettere in campo per ridurre il problema della fotosensibilità è quello di ridurre l’esposizione alla luce del sole, proteggendosi con delle creme solari ad elevata protezione. Altre problematiche alle quali il soggetto potrebbe andare incontro è legato allo sviluppo di cheratosi, tra queste abbiamo anche il carcinoma a cellule squamose, si dovrà intervenire in tal senso in maniera chirurgica. Un altro possibile effetto collaterale al quale si potrebbe andare incontro è l’insorgenza della febbre con farmaci quali il dabrafenib e il trametinib. Se si sospende in maniera del tutto temporanea la terapia coniugato ad un trattamento con relativi antipiretici, dovrebbe risolversi il problema dell’effetto collaterale.