Quando parliamo di estimità digitale a cosa ci stiamo riferendo? Possiamo rispondere a questa domanda partendo da un presupposto, nel mondo di oggi, il fatto che la propria vita privata venga sempre di più condivisa ed esposta alla vita pubblica sembra ormai essere diventata quasi una necessità. Perchè si percepisce questa esigenza? Per quale motivo le persone condividono la loro vita privata? La risposta a questa domanda è legata al fatto che il non condividere quasi sembra essere un modo per non risultare presenti. Riuscire ad essere visibili nel mondo virtuale, quello della rete equivale riuscire ad emergere, questa necessità sembra essere forte come quella dell’esserci nel mondo di tutti giorni, per alcuni lo è ancora di più.
Si sta vivendo in una realtà nella quale quello che risulta avere una dimensione privata, viene con una certa frequenza reso pubblico e condiviso in rete. Lentamente, senza quasi averne consapevolezza siamo diventati come dei “guardoni” che hanno la necessità di vedere la vita altrui avvalendosi della rete. Per quale motivo si tende a entrare in questa dinamica? Perchè risulta essere più semplice, il fatto di pubblicare delle nostre riflessioni, un’azione che quotidianamente facciamo, risulta essere più semplice, più facile. Partendo anche dal presupposto che in fondo non c’è nulla di male, lo fanno infatti quasi tutti.
Questo modo di ragionare, di concepire la realtà cos’ha creato realmente? La risposta corretta è legata al fatto che le nuove tecnologie, quelle che abitualmente utilizziamo hanno di fatto creato una sorta di spazio virtuale comune nel quale le persone possono essere “guardoni” perchè hanno la possibilità di vedere la vita degli altri tramite quello che viene pubblicato e allo stesso tempo si può essere anche degli esibizionisti.
Il fatto di voler condividere, di voler pubblicare delle notizie che sono a tutti gli effetti private, non ha come unico scopo quello di riuscire a fare rete, una sorta di comunità. Un’altra motivazione in base alla quale si decide di pubblicare dei contenuti che hanno la caratteristica di essere privati, ci consente di acquisire una certa visibilità in rete.
Origine del termine
Quali sono le origini di questo termine? La risposta corretta è che questa parola è stata creata da uno psicanalista francese di nome Lacan. In base alla sua visione questo termine andava a identificare una persona che aveva delle dimensioni private che avevano tuttavia senso, solo ed esclusivamente calate nel mondo esterno. Successivamente uno psichitra francese ha utilizzato questo stesso termine per utilizzarlo nel contesto attuale.
Possiamo parlare in tal senso di una condizione? In realtà questo non è il termine più corretto per definirla, infatti si tratta a tutti gli effetti di un meccanismo in base al quale le tecnologie che attualmente utilizziamo, ci consentono di far emergere un segmento della nostra vita privata ad un pubblico che è collegato al mondo digitale.
Possiamo parlare di una forma di esibizionismo? In realtà no, al contrario di quello che potremmo pensare è diverso, infatti abbiamo la possibilità di scegliere quello che decidiamo di mostrare, partendo sempre dal presupposto che non è necessariamente detto che quello che viene pubblicato corrisponda a quello che siamo.
Processo di selezione
Infatti si può parlare di un vero e proprio processo di selezione in base al quale si decide e si sceglie quello che realmente vogliamo sia mostrato. La scelta di cosa pubblicare e di cosa condividere con gli altri è sempre e solo nostra, la nostra identità non coincide quindi con quello che di noi viene mostrato nei social, al contrario la decisione di quello che gli altri possono vedere di noi è sempre e solo nostra.
Sguardo sulla vita degli altri
In noi c’è un effettivo interesse che riguarda la vita delle altre persone, questo avviene perchè siamo realmente interessati a vedere cosa avviene nelle vite degli altri, per capire, ammirare, desiderare, magari imparare e in alcuni casi anche per invidiare. Questa dinamica è una risorsa molto importante, valida per riuscire a creare una sorta di impatto di natura emotiva sulle persone che ci osservano.
Non è infatti un caso se grandi marchi, i guru relativi a social come Instagram, gli influencer conoscono bene questa dinamica, infatti sono perfettamente consapevoli del fatto che per accrescere i follower, attirarne di nuovi sia molto importante far vedere dei piccoli momenti legati alla loro vita privata.
Mondo digitale
Il mondo digitale, i social, tutto quello che riguarda il web, tendono a formare una realtà che risulta essere a tutti gli effetti parallela a quella che viviamo nella vita privata di tutti i giorni. Se pensiamo alla posta elettronica, alle chat, ai social network, tutti questi strumenti tendono a creare una sorta di scenario virtuale nel quale vogliamo a tutti i costi essere presenti.
Il fatto di poter rendere di dominio pubblico quello che una volta risultava essere privato, ci consente di essere in una realtà alternativa, dove si può a tutti gli effetti creare una nuova immagine della propria persona, dove possiamo manifestarci alla stregua di tutti gli altri.
Parliamo di immediatezza
Da questo punto di vista è importante sapere che l’estimità digitale ha una caratteristica specifica; quella dell’immediatezza. La persona che la pratica vuole avere contenuti aggiornati al tempo presente, quello che conta è il qui e l’ora, non valgono e non sono ritenuti di alcun interesse invece contenuti che riguardano quello che è accaduto magari il giorno prima, la maggioranza delle persone vuole fruire di contenuti che riguardano quello che sta accadendo in tempo reale.
Proprio per questo motivo la maggioranza delle persone tende a pubblicare delle foto del tutto nuove, dei video e dei pensieri che sono il frutto della nostra volontà. La riflessione che si dovrebbe fare in tal senso riguarda invece la dimensione della privacy, infatti questa viene resa pubblica in virtù del fatto che c’è una tecnologia che può raccogliere una serie di informazioni riguardanti la nostra persona. Queste possono poi essere trasmesse ad una serie di aziende che le possono utilizzare con finalità magari di marketing. Cosa sta accadendo esattamente in questi ultimi anni? La risposta corretta è che sempre di più la dimensione pubblica e quella privata tendono ad amalgamarsi. Questo rappresenta un rischio e va fatta una riflessione in tal senso.