Essere neurodivergenti

11

Cosa vuol dire essere neurodivergenti? Potremmo rispondere a questa domanda dicendo che tra gli esseri umani, ci sono delle diversità di natura neurobiologica. Si tratta di dinamiche e di diversità che sono a tutti gli effetti una parte integrante della condizione degli uomini. Questo permette di avere un approccio diverso alle differenze che ci possono essere tra i vari individui, al punto tale che si possono riconsiderare in un modo diverso, non come una sorta di devianza da una condizione che definiamo normale, al contrario le possiamo identificare come espressioni di una dinamica di variabilità tra i vari individui.

Da dove nasce questa terminologia specifica? La risposta corretta è che è stato creato e coniato nel 1997 da una sociologa corrispondente al nome di Judy Singer. In origine questa terminologia veniva esclusivamente utilizzata per identificare tutte quelle persone che avevano dei tratti autistici ( meglio definito come disturbo dello spettro autistico). Successivamente questa terminologia è stata anche collegata ad altre problematiche quali i disturbi specifici dell’apprendimento, il fatto di essere persone plusdotate, una problematica come quella dell’adhd.

In base a questa definizione come vanno divise le persone che popolano il pianeta? Potremmo rispondere affermando che nella maggior parte dei casi, arrivando in tal senso ad una percentuale pari all’ottanta per cento, ci sono individui che possiamo definire utilizzando la terminologia neurotipiche. Questa prima classificazione riguarda persone che hanno un meccanismo di funzionamento a livello cerebrale che possiamo definire del tutto standard. Nel secondo caso invece si tratta di persone che tendono ad avere uno sviluppo di natura neurologica che tende a discostarsi del tutto da quello definito tipico.

La Neurodivergenza è una condizione patologica?

Quindi dobbiamo identificare nella neurodivergenza una condizione di natura patologica? In realtà no, si tratta invece di una diversità di funzionamento con la quale alcune persone hanno un modo diverso di interagire con il mondo esterno, queste differenze che sono legate a modi diversi di percepire il circostante, devono essere considerate come una sorta di arricchimento e varietà che sono legate alle persone. Andrebbero quindi considerate come  forme di diversità, analogamente a quelle legate ad etnie differenti.

Definiamo meglio queste differenze

Parlando di queste forme di neurodiversità, quali potremmo avere? Vediamole insieme:

  1. Tra queste possiamo identificare il disturbo dello spettro autostico, si parla di una serie di condizioni che in quanto tali, possono portare una persona a creare forme di comunicazione alternative a quelle classiche in sfere che riguardano la dimensione sociale, quella cognitiva, quella comportamentale, quella emotiva e quella linguistica.
  2. Tra queste possiamo annoverare quelle persone che hanno un disturbo da deficit di attenzione e iperattività, si tratta di soggetti che hanno delle difficoltà che riguardano il modo di controllare i pensieri, come gestiscono l’attenzione, come si comportano, come regolano la dimensione delle emozioni. Le difficoltà alle quali vanno incontro queste persone, possono riguardare la loro capacità di organizzazione, potrebbero essere persone che sembrano distratte, oppure potrebbero avere delle dinamiche a livello psicomotorio non appropriati, questo in modo particolare se ci sono delle emozioni molto forti.
  3. Potrebbe trattarsi di persone che sono plusdotate, hanno quindi uno sviluppo a livello cognitivo che rispetto alla media è decisamente superiore. Si tratta di soggetti che hanno un quoziente intellettivo che risulta essere superiore ad una condizione normale, possono essere dotate di una grande immaginazione, possono avere una curiosità molto accentuata, possono avere un bagaglio emotivo molto vario ed ampio.
  4. Sempre sotto a questo termine, rientrano una serie di condizioni che si possono essere la Sindrome di Tourette, la Sindrome di Down, il Disturbo Ossessivo Compulsivo, il Disturbo definito Borderline di Personalità.

Manifestazioni concrete

Quali possono essere la manifestazioni concrete per una categoria come quella della neurodiversità? Vediamole insieme:

  1. Si tratta di persone che possono avere delle difficoltà che si esprimono nella fase di socializzazione, quindi magari faticano a mantenere un contatto di natura oculare, possono avere delle difficoltà che tendono a manifestarsi nella fase di interpretazione dei segnali di natura non verbale.
  2. Il livello di sensibilità in termini sensoriali, potrebbe essere molto marcato o al contrario del tutto assente, magari nel momento in cui c’è un contatto di natura fisica, oppure nel momento in cui ci sono degli stimoli di natura visiva, oppure suoni o odori.
  3. Si tratta di persone che possono esprimere una difficoltà che riguarda l’apprendimento, si parla in tal senso di problematiche che emergono nella fase di scrittura e di lettura, problematiche che possono riguardare il modo di ragionare a livello logico-matematico, difficoltà che possono emergere nel momento in cui si deve mettere in campo un livello adeguato di comprensione di un testo scritto.
  4. Si tratta di persone che possono avere dei comportamenti definiti stereotipati, tendono quindi a mettere in atto azioni che sono ripetitive, dei rituali o delle abitudini specifiche, dei comportamenti definiti problematici. Queste difficoltà hanno ovviamente un impatto negativo sulla vita quotidiana delle persone e familiare.
  5. Si tratta di persone che possono manifestare una sorta di disregolazione a livello emotivo, in pratica hanno un modo diverso di elaborare le emozioni che sono magari molto intense o inusuali ( viene anche definita Disregolazione emotiva).
  6. Si tratta di persone che possono avere delle difficoltà nella fase di concentrazione, in tal senso potranno andare incontro a delle problematiche legate all’attenzione che riescono a sostenere, problematiche che riguardano il livello di concentrazione oltre che al modo di gestire stimoli che portano a distrarli.

Considerazioni finali

Fino a questo momento abbiamo approfondito cosa sia la neurodivergenza a come si manifesta, bisogna anche dire che in molti casi si tratta di soggetti che non arrivano ad avere consapevolezza di questa loro caratteristica fino a quando non diventano adulti. Questo chiaramente si traduce in una condizione nella quale si possono affrontare molte sfide, infatti possono avere delle problematiche legate al loro livello di adattamento a determinate situazioni, oltre al modo in cui elaborano e pensano alle informazioni nei confronti dei loro coetanei. Quindi se essere neurodivergenti esprime una condizione diversa ma che non va identificata come una condizione patologica, dall’altra è importante arrivare ad avere una diagnosi in tal senso, questo permette di poter sviluppare delle strategie e degli interventi mirati che aiutano ad affrontare le difficoltà nella vita quotidiana.