Essere il peggior nemico di sè stessi | quali dinamiche

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Cosa vuol dire essere il peggior nemico di sè stessi? La risposta che possiamo dare da questo punto di vista è che si tratta di un modo di vedere sè stessi, un percepito che come tale potrebbe essere non corretto. Se tendiamo a vivere un’ottica del genere, se siamo persone che hanno di sè stessi una visione del tutto negativa a differenza di altri, ogni cosa verrà vissuta in maniera non corretta, vedendo sempre gli elementi di negatività. I pensieri che abbiamo non sono certo caratterizzati ad un approccio positivo, al contrario siamo eccessivamente autocritici verso la nostra persona, in un certo modo anche distruttivi. Questa dinamica errata, distorta, senza neanche accorgercene, tende a portarci in una direzione specifica.

Iniziamo a costruire dei muri difensivi, fermamente convinti che con un approccio del genere, nessuno sarà in grado di ferirci, questo approccio tende a limitare la nostra vita. Proprio per questa motivazione è importante porci una domanda che riguarda il nostro modo di affrontare le difficoltà che abbiamo. Quando ci è capitato in tal senso di peggiorare magari una situazione con l’intento di cercare di difenferci o di cercare di scongiurarla?

Questa potrebbe essere una dinamica che si può sicuramente applicare a persone che hanno la caratteristica di avere paura di essere feriti nei loro sentimenti, per questa motivazione tendono ad avere un atteggiamento che risulta essere freddo, magari caratterizzato dal distacco. Questo modo di approcciarsi porterà sicuramente a perdere delle occasioni importanti. Non dimentichiamo poi le persone che magari hanno la tendenza a preoccuparsi in maniera eccessiva delle possibili conseguenze collegate alle loro azioni. Per questo motivo hanno magari un forte timore personale, in seguito magari scoprono che quello che avevano tanto temuto, le paure che avevano non erano certo così marcate o gravi. Al contrario quello che temevano, sarebbe potuta essere una situazione che veniva a loro favore, se avessero messo da parte le paure e si fossero occupati seriamente di vivere una certa dinamica al meglio delle loro possibilità.

Se nel corso della vostra vita doveste aver vissuto personalmente delle situazioni del genere, sicuramente siete bene a conoscenza del significato della parola:” darsi una zappa sui piedi”. Molto dipende dal vostro atteggiamento, infatti riuscire ad autosabotarsi è un modo di essere, un atteggiamento che al contrario di quello che potremmo pensare è molto comune.

Immaginiamo in tal senso un esempio concreto, pensiamo ad una persona che magari si inserisce in una realtà del tutto nuova, vive chiaramente delle emozioni tra di loro molto diverse, da una parte l’eccitazione per il nuovo ruolo, dall’altra una forte preoccupazione perchè magari si radica il timore di non essere all’altezza da questo punto di vista.

Ansia e produttività

L’ansia che domina questa persona che ha iniziato a lavorare in questo contesto è talmente marcata che da subito che magari inizia a fare straordinari e non coltiva in maniera intelligente all’interno del contesto lavorativo. Per questa motivazione il suo comportamento, sta producendo due situazioni ben specifiche, vediamo quali sono:

  1. La prima dinamica che si produce e non gioca certo a suo favore è il fatto che non si crea con i colleghi con i quali deve collaborare, una relazione che sia soddisfacente. Al contrario risulta essere tesa da questo punto di vista.
  2. La seconda dinamica negativa è il fatto che la direzione dell’organizzazione aziendale, non percepisce in maniera positiva l’approccio di questa persona, al contrario si rende conto che c’è una sostanziale difficoltà nell’avere un rapporto basato sulla collaborazione con i colleghi di lavoro.

Parliamo di nemici interiori

Uno dei primi nemici interiori che abbiamo è quello di coltivare un dubbio troppo marcato. Non si tratta di quello che arriva in determinare occasioni, magari anche utile a prendere delle deciosioni che siano il più corrette, razionali e ponderate possibili. Si parla di un dubbio costante che tende a paralizzare il processo decisionale che hanno le persone, un dubbio inutile che come tale ci porta a diventare immobili.

Un altro approccio che non ci aiuta da questo punto di vista è avere una preoccupazione che risulta essere troppo marcata, si tratta di un approccio del tutto errato, caratterizzato dal fatto che si tende a percepire ogni situazione e ogni evento che si produce, come un qualcosa di negativo, si fanno previsioni che vanno sempre nella direzione sbagliata, della critica eccessiva.

Un altro elemento in tal senso specifico è quello legato al processo decisionale, l’essere troppo indecisi è una sensazione da questo punto di vista del tutto normale, se si tratta di una costante nel nostro modo di vivere, se siamo dominati da questa dinamica, stiamo vivendo una realtà di natura personale non certamente sana.

Se sentiamo sempre il bisogno di confrontarci con le altre persone, può avere una valenza positiva e negativa. Se si tratta di un bisogno costante, può essere deleterio. Infatti non è produttivo e positivo per sè stessi guardare sempre a persone che magari da un punto di vista professionale hanno un avuto un successo maggiore del nostro.

Cambiare prospettiva

Da questo punto di vista serve decisamente cambiare prospettiva, partendo dal presupposto che serve un lavoro di natura interiore, in base al quale si muta il proprio modo di vedere sè stessi: serve un cambio di prospettiva e avere amor proprio. Per fare questo, bisogna operare in aree differenti, fare un lavoro molto intenso, vediamo quale:

  • Per prima cosa in termini mentali è importante lavorare sui pensieri definiti inutili, quelli che portano una persona a ragionare per “bisogna lasciar perdere”, “non fa per me”, “non riuscirai ad ottenere nulla”.
  • Serve poi lavorare sui pensieri negativi che potrebbero creare delle problematiche alla nostra mente, in base ai quali si pensa che se si è fallito in passato, si è destinati a fallire anche in futuro.

Il mutamento positivo che si può avere da questo punto di vista non è tanto legato al fatto che si possano commettere i medesimi errori che si sono prodotti in passato, il coraggio si esprime nella capacità di riprovare la medesima impresa per arrivare magari ad un risultato del tutto differente.

Per evitare di essere il peggior nemico di sè stessi serve anche avere un atteggiamento a livello intimo con la nostra persona che sia il più affettuoso possibile. Non ci si deve fare del male ma occorre avere un approccio che sia il più positivo possibile.

Sindrome del martire