L’esofagite da reflusso è una patologia che colpisce la zona dell’esofago. Si tratta di una sorta di canale deputato al trasporto del cibo che transita dalla zona del cavo orale alla zona dello stomaco. Una delle cause che potrebbe innescare una patologia del genere è caratterizzata dalla presenza di un reflusso localizzato nella zona gastroesofagea. La presenza di questa problematica, innesca nel soggetto una serie di reazioni e sintomi piuttosto fastidiosi. Vediamo quali sono:
- La persona colpita da reflusso potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona dello sterno nella parte posteriore
- Il soggetto colpito da reflusso potrebbe avere un problema di rigurgito
- Il soggetto colpito da reflusso, potrebbe avere una sensazione molto fastidiosa. Si traduce di fatto nella sensazione che i succhi acidi abbiano una sorta di risalita lungo il tratto esofageo
Quante persone possono essere colpite da una problematica del genere? In linea generale fornendo una stima basata su una percentuale, possiamo dire che circa il trenta per cento degli italiani soffre di fatto di una problematica come quella del reflusso. Tuttavia è anche bene dire che la sintomatologia associata può variare da un soggetto ad un altro. Al punto tale che in alcuni casi se si parla di una forma di reflusso molto accentuata, il paziente potrebbe andare incontro a una sintomatologia come quella dello spasmo esofageo.
Spasmo esofageo
Quando parliamo di spasmo esofageo ci riferiamo a una problematica che riguarda le contrazioni dei muscoli dell’esofago. Ad oggi la causa esatta non è un fattore noto, al di là del fatto che potrebbe essere la conseguenza di una problematica come quella del reflusso. Quali sono i sintomi specifici ai quali va incontro il soggetto? Vediamoli insieme:
- Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona del torace
- Il soggetto potrebbe avere delle problematiche collegate alla fase di deglutizione
- Questo non esclude che il soggetto possa percepire un dolore legato alla zona toracica senza avere problematiche legate alla fase di deglutizione
La procedura diagnostica comprende una serie di approfondimenti, vediamo quali sono:
- Al soggetto verranno prescritti degli esami ad hoc che andranno ad escludere che si possa trattare di una problematica di angina prectoris
- Al soggetto verrà fatta una radiografia con bolo baritario
- Il soggetto verrà sottoposto a un esame chiamato manometria
Visto e considerato che la sintomatologia che un paziente lamenta in caso di spasmo esofageo è molto simile a quella dell’angina pectoris, una problematica che riguarda un afflusso di sangue non adeguato nella zona del muscolo cardiaco con conseguente dolore toracico, si effettueranno degli esami diagnostici volti a determinare l’effettivo problema. Tra questi abbiamo:
- Il paziente verrà sottoposto a un elettrocardiogramma
- Il paziente potrebbe essere sottoposto a un test da sforzo
Come si procede in termini di interventi di natura terapeutica? Essenzialmente di interverrà con tre metodologie specifiche, vediamo quali sono:
- Al paziente potrebbero essere somministrati dei farmaci definiti calcio-antagonisti che saranno in grado di ridurre il fastidio dei sintomi. Come agiscono questi farmaci? Essenzialmente saranno in grado di distenere i muscoli della zona dell’esofago.
- Se la somministrazione di farmaci non dovesse dare il risultato sperato, si potrà trattare il paziente con delle inezioni di tossina botulinica
- Nei casi più complessi nei quali nè il trattamento a base di farmaci, nè le iniezioni di tossina botulinica hanno dato gli esiti sperati, si ricorrerà a un intervento di natura chirurgica
Parliamo di disfagia
Una persona affetta da reflusso gastroesofageo potrebbe sviluppare anche una effettiva difficoltà nella fase di transito del cibo lungo il condotto dell’esofago. Tuttavia i sintomi ai quali un soggetto potrebbe andare incontro non si esauriscono qui. Possiamo anche parlare di una sintomatologia che possiamo definire atipica. Di cosa si tratta esattamente?
Parliamo di sintomi che tendono a colpire la zona della gola e quella legata alla respirazione. Quindi oltre ai classici sintomi descritti, il paziente potrebbe anche soffrire di:
- Il soggetto affetto da malattia da reflusso potrebbe soffrire di raucedine
- Il soggetto affetto da malattia da reflusso potrebbe soffrire di disfonia. A quale problematica ci stiamo esattamente riferendo? Si tratta di un’alterazione che riguarda il tono di voce della persona
- Il soggetto affetto da malattia da reflusso, potrebbe anche soffrire di una forma di asma
- Il soggetto affetto da malattia da reflusso, potrebbe soffrire di una forma di tosse che potremmo definire di natura cronica
- Il soggetto affetto da malattia da reflusso potrebbe soffrire di una forma di laringite
- Il soggetto affetto da malattia da reflusso potrebbe soffrire di una forma di faringite
Problemi respiratori : analizziamo il perchè
Perchè un soggetto che soffre di malattia da reflusso potrebbe andare incontro a problemi di natura respiratoria? Essenzialemente il meccanismo che si instaura è quello di una risalita dei succhi acidi verso la parte alta del tratto esofageo. Al punto tale da arrivare nella zona della gola.
Quante sono le persone che effettivamente possono soffrire di una malattia come quella da reflusso? Prendendo in considerazione un paese come gli Stati Uniti e fornendo in tal senso una stima, si calcola che circa il quaranta per cento delle persone, soffre di una problematica come quella della malattia da reflusso. Sono maggiormente colpiti gli uomini o le donne? In realtà in base ai dati forniti ci si trova in presenza di una percentuale similare in entrambi i sessi.
C’è un’età specifica nella quale questa patologia colpisce la popolazione? Si, la percentuale più elevata di persone che possono essere colpite si manifesta in un’età compresa tra i 35 anni e i 45 anni.
Possibili complicazioni
La malattia da reflusso a quali complicazioni può portare? Per prima cosa l’incessante azione dei succhi acidi sulle pareti dell’esofago può produrre nel corso del tempo delle lesioni. In tal senso il paziente dovrà essere necessariamente sottoposto a un esame di natura endoscopica. In base ai risultati di questo esame, la gravità delle lesioni che interessano l’esofago potrà essere suddivisa a sua volta in cinque step. Parlando del primo stadio ci riferiamo essenzialemente a lesioni di piccola entità. Se le lesioni invece sono più serie possono arrivare al punto tale da innescare delle perforazioni.
Tra le possibili complicazioni alle quali il soggetto può andare incontro troviamo anche l’esofagite da reflusso. Quali sono le cause che portano a una complicazione del genere? In condizioni normali lo sfintere della zona dell’esofago si chiude e questo consente di evitare una risalita dei succhi acidi. Quando questa meccanismo non funziona come dovrebbe, avviene una risalita. Il fatto che gli acidi possano transitare nel tratto esofageo, può anche essere la conseguenza di una problematica come quella dell’ernia iatale. In questo caso la problematica è legata a un fattore di eccessiva lentezza attraverso il quale lo stomaco si svuota.
Ulteriori fattori di rischio
Quali possono essere gli ulteriori fattori di rischio in base ai quali si può sviluppare una patologia come l’esofagite? Vediamoli insieme:
- Un fattore considerato di rischio nello sviluppo dell’esofagite è il consumo di una quantità di alcool eccessiva
- Un fattore considerato di rischio nello sviluppo dell’esofagite è il fumo della sigaretta
- Un altro fattore di rischio potrebbe essere l’utilizzo di specifici farmaci. In tal senso possiamo parlare di farmaci antidolorifici, farmaci mirati a curare l’osteoporosi
- Un fattore considerato di rischio per lo sviluppo di una patologia come l’esofagite è una persona in forte sovrappeso
- Un altro fattore di rischio che non è da sottovalutare è il regime alimentare abituale al quale il soggetto si sottopone. Abitudini alimentari dannose basate sul consumo di cibi ricchi di grasso, cibi fritti, con un contenuto di spezie elevato
- Tuttavia non possiamo in tal senso certo dimenticare abitudini scorrette da un punto di vista alimentare come quelle basate su un’alimentazione eccessivamente abbondante, il mangiare in maniera frettolosa non masticando nella maniera corretta
- Un’altra abitudine che in quanto tale risulta essere dannosa è basata sullo sdraiarsi appena si è consumato il pasto
Ci sono condizioni che in tal senso possono favorire l’insorgenza di questa patologia? Si vediamole insieme:
- Una donna che sta affrontando una gravidanza è maggiormente esposta a un rischio del genere
- Un soggetto che soffre di una forma di diabete è maggiormente esposto a un rischio del genere
- Un soggetto che tende ad avere un aumento di peso è esposto a un rischio del genere
Non dimentichiamo per ultimo ma non in grado di importanza un fattore come il livello di stress che il soggetto ha accumulato. In tal senso potrebbe avere una fase di riacutizzazione della sintomatologia che lamenta.
Sintomi dell’esofagite
Qual’ è la sintomatologia specifica dell’esofagite? La sintomatologia è molto simile a quella della malattia da reflusso di cui abbiamo parlato e comprende in tal senso:
- Il soggetto che soffre di esofagite potrebbe avere una sindrome dolorosa che riguarda la zona del petto
- Il soggetto che soffre di esofagite potrebbe percepire un sapore tendente all’acido nella zona del cavo orale
- Bisogna considerare un fattore molto importante legato al momento del pasto. La sensazione di bruciore che il soggetto percepisce è strettamente collegata al pasto. Infatti aumenta quando il soggetto si alimenta. Un ulteriore comportamento sbagliato da parte del paziente che aggrava il bruciore è quello di sdraiarsi dopo aver consumato un pasto
Possibili complicazioni dell’esofagite
Quali sono le possibili complicazioni alle quali può andare incontro un soggetto che soffre di esofagite? Per prima cosa è bene dire che l’esofagite necessita di cure adeguate appena si manifesta. Il non trattarla potrebbe generare conseguenze molto serie tra le quali l’ulcera alla zona dell’esofago. L’ulcera potrebbe a sua volta causare un processo emorragico che potrebbe portare il soggetto all’anemia se non viene curato e trattato.
Ci sono altre possibili complicazioni alle quali il soggetto va incontro se l’esofagite non viene trattata opportunamente? Si vediamo quali:
- Il soggetto potrebbe avere come conseguenza una riduzione della capacità dell’esofago
- Il soggetto potrebbe andare incontro a delle problematiche in fase di deglutizione
- Il soggetto potrebbe avere delle problematiche in fase di respirazione
- Uno degli effetti più gravi ai quali il soggetto va incontro a una modifica alla struttura delle cellule esofagee. Questa modificazione potrebbe innescare un processo degenerativo che potrebbe sfociare in due problematiche specifiche, vediamo quali:
- Nel primo caso il soggetto potrebbe sviluppare una patologia definita esofago di Barrett
- Nel secondo caso il soggetto potrebbe sviluppare una forma neoplastica tumorale come il cancro all’esofago
Processo terapeutico
Quali sono gli interventi in tal senso che possono alleviare la sintomatologia? Per prima cosa sarà opportuno che il soggetto modifichi quelle che sono le sue abitudini di natura alimentare. In tal senso è opportuno:
- Non consumare pasti troppo vicini al momento in cui si va a dormire
- Quando ci si reca a dormire è opportuno utilizzare un cuscino alto per cercare di ridurre i rischi che il cibo risalga
Da un punto di vista strettamente farmacologico, si utilizzano farmaci definiti inibitori della pompa protonica. Tuttavia se l’azione dei farmaci non dovesse essere sufficiente, si interverrà con la chirurgia. L’intervento prevede di fatto di ridurre le dimensioni legate allo sfintere esofageo e si chiama fundoplicazione.
Esofago di Barret