Eritrocitosi sintomi

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Quali sono i sintomi dell’eritrocitosi? Se parliamo della forma secondaria il soggetto potrebbe avere:

  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di debolezza;
  • Il soggetto potrebbe avere un senso di stanchezza;
  • Il soggetto potrebbe avere la cefalea;
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a un senso di stordimento;
  • Il soggetto potrebbe avere il respiro affannoso.

Approfondiamo la problematica

Quando parliamo di eritrocitosi a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta sostanzialmente di un aumento nella produzione dei globuli rossi. Parliamo di una forma univoca o potremmo trovarci in presenza di differenti varianti della problematica? La risposta corretta è che potrebbe trattarsi di una forma primaria nella quale il disturbo è collegato a cellule ematopoietiche. Potrebbe trattarsi di una forma secondaria, in questo caso si tratta di un disturbo che tende a stimolare la produzione di cellule ematopoietiche normali.

Quali sono le motivazioni per le quali potrebbe svilupparsi la forma primaria? La forma primaria potrebbe avere origine da:

  • Potrebbe svilupparsi a causa di una policitemia vera;
  • Potrebbe svilupparsi a causa di forma neoplastica definita mieloproliferativa. Si tratta di una forma nella quale il midollo osseo tende a produrre una quantità di globuli rossi insieme a una quantità eccessiva di globuli bianchi e piastrine. In maniera del tutto occasionale potrebbe aumentare solo la produzione di globuli rossi.

Nella forma secondaria tende a svilupparsi in seguito all’aumento di secrezione della eritropoietina. Di cosa si tratta? La risposta corretta è che è un ormone che che viene prodotto dai reni. La sua funzione specifica è quella di stimolare la produzione di globuli rossi legati al midollo osseo.

Quali sono le cause specifiche che sviluppano nell’organismo di un paziente una forma secondaria? Vediamole insieme:

  • Partiamo dal presupposto che la forma secondaria può essere legata a molteplici cause, tra queste possiamo avere il fumo;
  •  Potrebbe essere collegata a una patologia polmonare di natura cronica chiamata broncopneumopatia cronica ostruttiva;
  • Potrebbe essere collegata a difetti di natura cardiaca congeniti;
  • Potrebbe essere collegata a un’intossicazione da monossido di carbonio;
  • Potrebbe essere collegato all’altitudine.

Cosa accade a una persona che si trova in una condizione di carenza di ossigeno? Il valore dell’eritropoietina tende ad aumentare, questo a sua volta funge da stimolante nei riguardi del midollo osseo che inizierà a produrre una quantità maggiore di globuli rossi. Questo consente al sangue di riuscire a trasportare una maggiore quantità di ossigeno. Da questo punto di vista è bene dire che le persone che tendono a trascorrere molto tempo in luoghi dove la quantità di ossigeno è più bassa, per esempio persone che magari vivono ad altitudini molto elevate, potrebbero sviluppare una forma di eritrocitosi marcata con relativi sintomi. Possiamo parlare di altre cause in questa problematica? La risposta è si, vediamole insieme:

  • Potrebbe essere collegata a una persona che sta facendo un trattamento a base di ormoni maschili;
  • Potrebbe essere collegata a problematiche di natura renale;
  • Tra le problematiche renali identificabili in tal senso abbiamo i tumori, le cisti, un possibile restringimento legato alle arterie nella zona renale;
  • Potrebbe essere collegata alla presenza di neoplasie (tumori) nella zona epatica;
  • Potrebbe essere collegata alla presenza di neoplasie cerebrali;
  • Potrebbe essere legata a patologie di natura genetica che tendono a influenzare la produzione di eritropoietina;
  • Potrebbe essere legata a patologie di natura genetica che tendono a influenzare in maniera diretta la produzione di eritropoietina;

L’eritrocitosi potrebbe essere associata a patologie di natura tumorale? La risposta è si, potrebbe svilupparsi a causa di tumori, cisti, nelle zone del fegato, del cervello e dell’utero.

Forma congenita

Quando parliamo della forma congenita, ci stiamo riferendo a una problematica che è presente sin da quando il soggetto nasce e in tal senso è corretto parlare di un disturbo di natura genetica ereditario. Si tratta di patologie in quanto tali rare ma il sospetto nasce nel momento in cui sono presenti dei familiari che hanno eritrocitosi.

Forma relativa

Se si tratta della forma relativa i globuli rossi non sono presenti in quantità superiore alla norma ma risultano avere un livello di concentrazione molto elevato. Per quale motivo si produce questa condizione? La risposta corretta è che nel torrente ematico risulta esserci una quantità inferiore di plasma. Quali potrebbero essere le motivazioni in base alle quali è presente un livello basso di plasma? Vediamole insieme:

  • Una delle motivazioni potrebbe essere legata alla presenza di ustioni;
  • Un’altra motivazione potrebbe essere legata al vomito;
  • Un’altra motivazione potrebbe essere legata alla diarrea;
  • Un soggetto che non si idrata in maniera sufficiente;

Approccio diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico per una problematica del genere? Si procederà con il sottoporre il paziente a esami del sangue, in tal senso il medico chiederà al paziente se sta assumendo farmaci che potrebbero indurre la eritrocitosi. Si misureranno la quantità di ossigeno presente nel sangue e l’eritropoietina. Se si dovesse rilevare un livello elevato di eritropoietina, questo può costituire un elemento sufficiente a diagnosticare la forma secondaria.

Se invece il livello dovesse essere basso, verranno fatti esami mirati a stabilire se il paziente ha una forma di eritrocitosi definita primaria. In alcuni casi potrebbero rendersi necessari degli esami di natura specialistica, in maniera particolare quando si deve stabilire una causa che non è per nulla comune.

Tra gli esami ai quali il paziente potrebbe essere sottoposto abbiamo:

  • Esami volti a stabilire se sono presenti disturbi di natura ormonale;
  • Esami volti a stabilire se sono presenti patologie tumorali che potrebbero innescare ulteriori sintomi.

Se si tratta della forma congenita è bene dire che la diagnosi avviene in soggetti piccoli che hanno sintomi. Abbiamo parlato di esami del sangue, tuttavia potrebbero anche essere condotti test di natura genetica per capire quale possa essere la causa.

Approcci terapeutici

Quali sono in tal senso gli approcci di natura terapeutica che possono essere applicati al paziente? Per prima cosa è importante stabilire quale sia la causa, per esempio se si tratta di una forma secondaria potrebbe essere curata con l’ossigeno. Se si tratta di persone che fumano è bene smettere di fumare. Quali sono le metodiche che si possono mettere in campo per soggetti che hanno nel sangue una quantità di globuli rossi elevata? Si ricorrerà a una pratica definita flebotomia che prevede il prelievo di sangue dal soggetto. Se si tratta di una forma secondaria raramente si ricorre a una flebotomia.

I sintomi dell’eritrocitosi possono essere ricondotti a varie cause, nel caso di tumori l’eradicazione (rimozione) dello stesso potrebbe rappresentare una valida cura. La forma relativa viene curata somministrando al paziente liquidi in forma orale o tramite endovena.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.