Quali sono i sintomi dell’epigastralgia? Per prima cosa è bene specificare che si tratta di una sindrome dolorosa che interessa la zona dell’addome, tra i sintomi che il paziente potrebbe avere abbiamo:
- Potrebbe percepire un senso di nausea;
- Potrebbe avere il vomito;
- Potrebbe avere la costipazione;
- Potrebbe avere la diarrea;
- Potrebbe soffrire di flatulenza;
- Potrebbe avere mal di stomaco;
- Potrebbe avere dei sintomi di natura cardiaca che comprendono un dolore che è rilevato nella parte alta del torace e che tende a poi a irradiarsi nella zona del braccio. Potrebbe avere in tal senso delle palpitazioni, potrebbe percepire un senso di soffocamento, potrebbe avere un senso di affanno, potrebbe avere il fiato corto.
Parliamo di cause
Quali potrebbero essere le cause che producono una problematica del genere? Vediamole insieme:
- Potrebbero essere cause di natura viscerale ( si tratta di cause di natura secondaria a una problematica di natura gastrica quale la gastrite, l’ulcera gastrica, neoplasie legate al tratto gastrico);
- Potrebbero essere cause riflesse, si parla in tal senso di calcoli alla colecisti, un processo infiammatorio relativo alle vie biliari, un processo infiammatorio che riguarda gli organi addominali);
- Potrebbero essere cause di natura cardiaca quali l’ischemia, un infarto del miocardio, una pericardite, un’angina pectoris;
- Potrebbero essere cause di natura vascolare quali l’aneurisma dell’aorta addominale, una trombosi che interessa le vene mesenteriche.
Parliamo di regione epigastrica
La regione epigastrica dov’è esattamente localizzata? Si tratta di una parte del corpo umano localizzata tra la zona superiore delle cartilagini costali e la parte inferiore della regione ombelicale. Quali sono gli organi che troviamo in quest’area specifica del corpo? Vediamolo insieme:
- Tra gli organi abbiamo lo stomaco;
- Tra gli organi abbiamo il duodeno;
- Tra gli organi troviamo il pancreas;
- Tra gli organi troviamo il colon traverso;
- Tra gli organi troviamo l’aorta;
- Tra gli organi troviamo la vena cava inferiore;
- Tra gli organi troviamo una porzione del fegato.
Una sindrome dolorosa a livello epigastrico a cosa potrebbe essere associato? Potrebbe essere collegato a problematiche di natura digestiva ma anche ad altre patologie. In ogni caso vediamo le cause principali:
- Se una persona consuma un pasto molto abbondante lo stomaco è soggetto a una fase espansiva che è maggiore del normale. Questo cosa comporta? Tende ad aumentare la pressione su organi presenti nella zona addominale. Ci sono altre problematiche che potrebbero essere innescate da un pasto eccessivamente abbondante? La risposta è si vediamo quali sono:
- Il paziente potrebbe soffrire di bruciori di stomaco;
- Il paziente potrebbe soffrire di reflusso acido;
- Il paziente potrebbe soffrire di indigestione.
- Un’altra motivazione in base alla quale un soggetto potrebbe soffrire di dolore a livello epigastrico è l’intolleranza al lattosio. Persone che hanno difficoltà a digerire il lattosio, potrebbero avere sintomi quali i crampi, potrebbero formarsi dei gas a livello intestinale, potrebbero avere la nausea, potrebbero avere il vomito, potrebbero avere la diarrea;
- Il soggetto potrebbe andare incontro a una problematica di dispepsia;
- L’esofagite e la gastrite sono due processi di natura infiammatoria dell’apparato digerente;
- Una motivazione che potrebbe essere legata a questa problematica è il reflusso gastroesofageo che è un reflusso acido che si produce nel momento in cui avviene una risalita lungo la zona esofagea;
- Una donna in stato interessante può manifestare una sindrome dolorosa del genere che nel suo caso è abbastanza comune. Qual’è la motivazione? Il feto causa un aumento della pressione negli organi dell’addome. Dobbiamo poi parlare delle variazioni di natura ormonale che possono aumentare il livello di reflusso acido causando un peggioramento nei sintomi;
- Un’altra motivazione che potrebbe innescare una problematica del genere è l’ernia iatale. Di cosa si tratta esattamente? Di una condizione nella quale una porzione dello stomaco attraversa la cavità del torace tramite quello che viene definito iato esofageo. Quali sono i disturbi maggiormente comuni che può avere una persona che soffre di una problematica del genere? In tal senso il paziente potrebbe avere una forma di indigestione, un senso di bruciore che riguarda la zona del petto, una sindrome dolorosa che interessa la gola;
- Se parliamo di un soggetto che fa uso di alcool in quantità molto abbondanti, potrebbe causare una forma di irritazione localizzata nella mucosa gastrica e il dolore;
- Potrebbe essere legata a patologie quali la colecistite o magari a causa della formazione di calcoli biliari. In tal senso il paziente potrebbe soffrire di dolore epatico. Tra gli altri sintomi abbiamo la presenza di materiale fecale di colore bianco, l’ittero, la perdita di appetito (definita anche inappetenza);
- Un’altra delle possibili cause in tal senso è la pancreatite acuta.
Processo diagnostico
Quando in un paziente tende a manifestarsi una sindrome dolorosa che si localizza nella parte alta dell’addome, per prima cosa è molto importante capire quale sia la causa di questa problematica. Quindi si renderà necessario procedere con una diagnosi che sia il più corretta possibile. Cosa deve fare il paziente? Si dovrà rivolgere a un medico specialista che si occupi di gastroenterologia. Sulla base di una visita medica specialistica valuterà quali siano gli esami più adatti per arrivare ad un approfondimento.
Quali sono gli esami che vengono prescritti in tal senso? Vediamoli insieme:
- Per prima cosa si prescriverà un esame che è la gastroscopia;
- Un altro esame che potrà essere prescritto è la radiografia nella zona addominale;
- Un altro esame che potrà essere prescritto è un’ecografia nella zona addominale;
- Potranno essere prescritti esami del sangue;
- Potrà essere prescritto un elettrocardiogramma;
- Potrà essere prescritto un esame come la tomografia computerizzata.
Approcci terapeutici
Quali possono essere gli approcci di natura terapeutica in tal senso? La risposta corretta è che tutto dipende dalla causa specifica. Se si tratta di una problematica legata a un pasto troppo abbondante, si dovranno modificare le proprie abitudini alimentari facendo dei pasti più piccoli.
Se il paziente sta assumendo farmaci che potrebbero avere un effetto dannoso sulla mucosa, ci si dovrà rivolgere a un medico che deciderà se è necessario interromperne l’utilizzo. Per riuscire a contrastare quello che risulta essere il reflusso e la relativa acidità a livello di stomaco, potranno essere utilizzati dei farmaci antiacidi.
In alcuni casi potrebbe rendersi necessario modificare la dieta e le abitudini di natura alimentare. In tal senso è bene evitare di assumere cibi grassi, evitare di introdurre bevande che tendono ad alimentare il reflusso gastroesofageo, evitare alimenti che stimolino la motilità dell’intestino.
Quando è consigliabile rivolgersi a un medico nel caso di sintomi dei epigastralgia? Sicuramente se la sindrome dolorosa dovesse persistere nel corso del tempo e durare alcuni giorni. In presenza di sintomi quali:
- Difficoltà di deglutizione;
- Dolore nella zona del petto;
- Sangue nel materiale fecale;
- Nausea;
- Vomito;
- Se il paziente dovesse avere febbre alta;
- Se il paziente dovesse perdere peso;
- Se il paziente dovesse lamentare spossatezza.