Quando parliamo di encopresi e di possibili soluzioni a cosa ci stiamo esattamente riferendo? Si tratta di una condizione nella quale un bambino tende ad avere un’emissione di materiale fecale del tutto incontrollato e involontario che avviene in luoghi non idonei e non appropriati per l’ambiene nel quale il bambino vive. Questo da un punto di vista sociale e culturale. Quanto può essere importante un problema del genere per la vita di un bambino? La risposta corretta è molto, per le condizioni di natura psicosociale del bambino medesimo. Quando si può verificare una problematica del genere? Generalmente tende a manifestarsi dopo i quattro anni di vita del bambino stesso, periodo nel quale è avvenuta da questo punto di vista una maturazione nel bambino sia a livello psichico e da a livello fisico.
Si tratta di un periodo nel quale il grado maturazione è tale per cui il bambino è in grado di controllare l’attività esercitare un certo controllo sugli sfinteri. Parliamo di una forma univoca oppure al contrario parliamo di una forma divisa a sua volta in altre sottospecie? La risposta corretta è che:
- Potremmo trovarci in una forma definita primaria nella quale il bambino non è arrivato ad avere un controllo di tipo sfinterico. Quali possono essere in tal senso i fattori in gioco? Per prima cosa ci può essere una componente legata alla pigrizia, un’altra componente è legata al trattenere le feci;
- Potremmo trovarci di fronte a una forma secondaria che si manifesta nel momento in cui il bambino ha raggiunto il pieno controllo degli sfinteri. Questa seconda condizione tende a manifestarsi tuttavia in un arco temporale che è pari ai 7 anni o inferiore ai 7 anni.
Parliamo di percentuali
Quanti bambini in termini percentuali ne sono colpiti? Se ci riferiamo ai bambini che hanno un’età sui quattro anni, ne viene colpito circa un tre per cento. Se si riferiamo a bambini che hanno circa 6 anni, ne vengono colpiti circa il due per cento. In realtà il grado di affidabilità di queste statistiche è ridotto, perchè il dato è sottostimato in virtù del fatto che non è percepito come un vero e proprio disturbo.
Si tratta di una problematica che investe maggiormente il sesso femminile o quello maschile? La risposta corretta è che è maggiormente legato a pazienti di sesso maschile. Quante sono le visite gastroenterologiche pediatriche che riguardano un tipo di diagnosi del genere? La risposta è circa il 25 per cento. Per quanto riguarda le visite di pediatria generale solo il tre per cento sono legate a encopresi.
Parliamo di cause
Quali possono essere le cause che sono relative a questa problematica? In termini percentuali in circa il novanta per cento dei casi si tratta di un problema di costipazione o di stipsi di natura cronica. In casi rari, quantificabili all’incirca ad un cinque per cento si tratta di problematiche quali:
- Disfunzioni del tratto anorettale;
- Patologie legate al midollo spinale,
Si tratta di una problematica che ha un maggior livello di frequenza in pazienti che hanno problemi nello sviluppo psicomotorio o pazienti che soffrono di deficit di attenzione o di iperattività. In tal senso il bambino dovrà essere sottoposto a una visita pediatrica molto dettagliata anche per escludere cause di altra natura quali:
- Problematiche come ad esempio malformazioni ano-rettali;
- Possibili compressioni che interessano la zona del midollo spinale;
- Malattie di natura neurologica quali il morbo di Hirschsprung o un megalocolon congenito;
- Vanno esclusi eventuali tumori di natura endocrina;
- Va escluso possa trattarsi di celiachia;
- Va escluso possa trattarsi di ipotiroidismo;
- Va escluso possa trattarsi di fibrosi cistica.
Parliamo di sintomi
Quali sono i sintomi che il bambino presenta? Tendono a trattenere le feci con la contrazione della muscolatura dei glutei. Questo avviene con l’irrigidimento delle gambe e stringeno lo sfintere anale esterno. Cosa accade se questa ritenzione delle feci diventa cronica? Tendono a stirarsi le pareti del retto e col tempo il bambino potrebbe andare incontro a una perdita in termini di sensibilità nervosa, questo impedisce ai bambini di defecare in maniera del tutto normale.
Se i bambini soffrono di stipsi potrebbero avere dei dolori che interessano la zona dell’addome, in alcuni bambini questa problematica si può anche associare a problemi di enuresi e processi infettivi che hanno una certa ricorrenza delle vie urinarie.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter da un punto di vista diagnostico? Per prima cosa sarà importante valutare lo stato di salute del bambino con una visita di tipo pediatrico. In tal senso la visita prevede una valutazione di natura neurologica e un esame al retto. Per esempio le ragadi anali causano una sindrome dolorosa durante la defecazione, questo di fatto spinge a trattenere il materiale fecale.
L’esame della zona del retto quanto è utile? Si tratta di un esame sempre utile a stabilire possa esserci una malattia definita di Hirschsprung o un’occlusione di natura rettale. Quali possono essere invece gli accertamenti che risultano essere utili da un punto di vista strumentale? In tal senso si parla di:
- Radiografia nella zona addominale;
- Una radiografia della colonna lombosacrale;
- Una risonanza magnetica.
Questi esami quando sono utili? Nel caso in cui dovessero emergere delle anomalie a livello neurologico localizzate negli arti inferiori che risultano essere anormali.
Approcci terapeutici
Quali possono essere in tal senso gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo per problematiche del genere? Per prima cosa si dovrà puntare a regolarizzare la dieta, far fare al bambino dell’attività fisica, una cura farmacologica e si dovrà puntare a delle modifiche di natura comportamentale.
Il punto più importante del trattamento consiste sicuramente nel far rispondere al bambino allo stimolo a defecare senza trattenere in tal senso il materiale fecale. Si dovrà anche intervenire sul materiale fecale cercando di ammorbirlo utilizzando in tal senso lassativi di natura osmotica. I clisteri sono consigliati solo se si deve eliminare una massa fecale come il fecaloma.
Approcci preventivi
Quali sono in tal senso gli approcci di natura preventiva che si possono mettere in campo? Puntare su un’alimentazione che sia il più bilanciata possibile, in tal senso sarà importante introdurre nell’organismo del bambino un livello adeguato di fibre e di acqua. In caso di encopresi e soluzioni da mettere in campo è importante dire che il trattamento si sviluppa lungo un certo arco temporale.
Infatti per dare al bambino un modello di defecazione che rientri nella normalità le tempistiche oscillano tra le sei settimane e i 12 mesi. La durata media si attesta intorno ai sei mesi.