Che cos’è l’encefalite giapponese? Si tratta essenzialmente di una patologia che ha un’origine infettiva, prodotta da un virus che è legato alla famiglia dei Flavivirus. Qual’è la specificità di questa famiglia? Si tratta di virus che possono innescare:
- Si tratta di virus responsabili della Dengue;
- Si tratta di virus che sono responsabili della febbre gialla.
Come avviene il processo di trasmissione di questa patologia infettiva nell’uomo? Si verifica in seguito alla puntura di zanzare. Parliamo di zanzare specifiche? Si, appartengono a un genere definito Culex. Come portano questo virus? Tramite il sangue con il quale si alimentano di:
- Si parla di uccelli che migrano;
- Si parla di animali domestici quali il maiale.
Zone di diffusione
Dov’è particolarmente diffusa e radicata questa malattia? Principalmente tende a manifestarsi in:
- Parliamo dell’Asia;
- Parliamo della zona del Pacifico a occidente.
Questo non esclude a priori che si possa anche manistare all’interno di grandi aree urbane se queste hanno le condizioni favorevoli in base alle quali le zanzare possono proliferare. Ci sono periodi particolari nei quali un abitante di queste zone rischia maggiormente di ammalarsi? In realtà no, la malattia potrebbe presentarsi durante tutto l’arco dell’anno. Una sua fase di accentuazione potrebbe esserci quando sono presenti pioggie di natura monsonica.
Ci sono però zone geografiche specifiche nelle quali il rischio di contrarre questa malattia è maggiormente legato a periodi specifici. In tal senso potrebbe svilupparsi in zone quali:
- Potrebbe avere una fase di sviluppo in zone della Cina con una clima tendende al temperato;
- Potrebbe avere una fase di sviluppo in zone del Giappone con clima temperato;
- Potrebbe avere una fase di sviluppo in zone della penisola della Corea.
In queste aree geografiche delle quali abbiamo parlato, il ciclo di diffusione della malattia è maggiormente legato a un periodo che va da maggio e arriva a settembre. Quanto tempo passa dal momento in cui l’uomo viene punto dalla zanzara fino alla manifestazione del virus? Si parla di un periodo di incubazione che è pari a circa quindici giorni.
Parliamo di sintomi
Si tratta di una forma nella quale tendono a manifestarsi dei sintomi specifici? In realtà la risposta corretta è che la malattia potrebbe essere del tutto asintomatica, senza dare alcun tipo di fastidio al paziente, oppure al contrario potrebbe innescare nel soggetto una sintomatologia che presenta gradi differenti. Vediamo quali sono:
- Il paziente nel quale si manifesta una sintomatologia potrebbe andare incontro a una forma di meninginte di natura asettica;
Quando il paziente potrebbe andare incontro a una forma di encefalite? Volendo in tal senso fornire delle numeriche, possiamo dire che su mille persone che hanno questo processo di natura infettiva, circa una ventina potrebbe avere i sintomi dell’encefalite. Quali sono i sintomi? Vediamoli insieme:
- Potrebbero comparire sintomi quali ad esempio la cefalea;
- Potrebbero comparire sintomi quali la febbre;
- Potrebbero comparire sintomi quali una forma di rigidità del collo;
- Potrebbero comparire sintomi quali il vomito;
- Potrebbero comparire sintomi quali le convulsioni;
- Potrebbero comparire sintomi legati a fasi di alterazione del livello di coscienza del soggetto;
- Potrebbero comparire sintomi quali problematiche di natura motoria;
- Potrebbero comparire sintomi quali la paralisi di natura spastica;
- Il paziente rischia di andare in coma.
Non si può del tutto escludere che l’encefalite si possa presentare con sintomi quali:
- Il paziente potrebbe avere una sindrome come quella di Parkinson;
- Il paziente potrebbe avere sintomi come quella della poliomelite.
Quante sono le persone che rischiano di morire contraendo questa malattia di origine infettiva? In termini percentuali potrebbero andare incontro al decesso circa il venti per cento dei pazienti. Per quanto riguarda i pazienti invece che entrano in uno stato di coma, se si riprendono, possono avere dei miglioramenti nell’arco di due settimane.
Problemi legati alla sopravvivenza
Se il paziente riesce a sopravvivere a una forma infettiva del genere, andrà incontro a problematiche successive? Si, vediamo quali:
- Il paziente potrebbe avere delle problematiche a livello neurologico che hanno un carattere permanente;
- Si parla in tal senso di una forma definita tetraparesi spastica;
- Il paziente potrebbe andare incontro a emiplegia;
- Il paziente potrebbe manifestare difficoltà di deglutizione;
- Il paziente potrebbe andare incontro a crisi di natura convulsiva che potrebbero presentarsi più volte nel corso del tempo;
- Il paziente potrebbe avere delle problematiche legate al linguaggio;
- Il paziente potrebbe avere dei deficit legati alla sfera cognitiva.
Diagnosi
Qual’ è il corretto iter diagnostico al quale va incontro il paziente? In tal senso il paziente verrà sottoposto a:
- Test di laboratorio sul siero;
- Test di laboratorio legato al liquido cerebrospinale.
Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a scoprire una cura specifica per questa forma infettiva. Per questo motivo la terapia si focalizza principalmente sul fare in maniera tale che la sintomatologia lamentata dal paziente, possa essere attenuata. Unitamente a questo si monitorerà il paziente fino a quando il processo infettivo non verrà superato.
Oltre a curare quelli che sono i sintomi, è bene che il paziente se deve viaggiare e recarsi in zone specifiche dove è presente la malattia, si sottoponga a una vaccinazione.
Quali sono i sintomi che potrebbero essere associati all’encefalite giapponese? Vediamoli insieme:
- Il paziente potrebbe presentare una problematica definita agnosia.
Agnosia
L’agnosia è una problematica nella quale un paziente non ha più la capacità di riconoscere oggetti che a lui erano familiari in passato avvalendosi dei sensi. La sintomatologia è variabile? Si è legata al tipo di lesione e a dove si manifesta nella zona del cervello. Quali sono le cause che possono portare un paziente a soffrire di una problematica del genere? Vediamole insieme:
- Potrebbe trattarsi di una malattia che fa la sua comparsa in seguito un trauma alla zona del cranio;
- Potrebbe trattarsi di una malattia che ha la sua comparsa in seguito a un ictus;
- Potrebbe trattarsi di una malattia che fa la sua comparsa in seguito a un tumore nella zona del cervello;
- Potrebbe trattarsi di una malattia che ha la sua comparsa in seguito ad un ascesso del cervello.
Parliamo di sintomi
Quali possono essere i sintomi di una persona che soffre di agnosia? Vediamoli insieme:
- Per prima cosa è importante sottolineare come la problematica dipenda dalla zona del cervello che è stata danneggiata;
- Potrebbe colpire qualsiasi senso.
Quali sensi potrebbe colpire? Potrebbe manifestarsi a livello uditivo, in tal senso la persona non è in grado di riconoscere un oggetto basandosi sull’udito. Potrebbe trattarsi di una forma olfattiva nella quale il soggetto non è in grado di identificare gli odori. Potrebbe trattasi di una forma legata al tatto nella quale non è in grado di riconoscere un oggetto in base al tatto. Potrebbe trattarsi di una forma legata alla vista nella quale non è in grado di riconoscere gli oggetti che si usano tutti i giorni avvalendosi del tatto.
Per trattare questo disturbo si utilizzano la logopedia e la terapia occupazionale. Si cerca chiaramente di intervenire sulla causa che ha scatenato la problematica.