Quando parliamo di encefalite, ci riferiamo essenzialmente a un’infiammazione di natura cerebrale. Da cosa può essere prodotta? In molti casi potrebbe essere la conseguenza di un virus. I sintomi ai quali il paziente può andare incontro hanno un basso livello di pericolosità oppure si tratta di sintomi piuttosto gravi? La risposta è dipende, in linea generale si parla di una sintomatologia che è simile in tutto e per tutto a quelli di una comune forma influenzale. Questo non esclude in alcuni casi che possa portare un paziente ad avere conseguenze da questo punto di vista molto serie.
Come si può cercare di ridurre il rischio che il soggetto possa andare incontro a conseguenze piuttosto importanti per la sua vita e la sua salute? La cosa migliore che si può fare è quella di effettuare una diagnosi che sia il più tempistiva possibile e iniziare il prima possibile i trattamenti terapeutici ai quali sottoporre il paziente.
Purtroppo proprio il fatto che in fase di diagnosi questa infiammazione nella zona del cervello possa venire del tutto confusa con una forma influenzale, di fatto crea i presupposti perchè non avvenga neanche una diagnosi corretta in tal senso. Ci sono persone che hanno maggiori probabilità di avere un’infiammazione di natura cerebrale?
Partendo dal presupposto che si tratta di una condizione che potrebbe colpire qualsiasi soggetto, è bene dire che ci sono persone che hanno rispetto alle altre, rischi maggiori di poter sviluppare una problematica del genere. Vediamo quali sono le casistiche in tal senso dei pazienti che hanno un rischio maggiore:
- Si parla di persone che hanno una certa età;
- Si parla di persone che hanno un sistema immunitario compromesso.
Si parla di una condizione che potrebbe essere associata ad altre patologie? Si, nel caso in cui queste forme siano collegate all’Herpes Simplex, in questo caso si parla di persone che hanno un’età variabile tra i 20 anni e i 30 anni. In tal senso serve fare un’ulteriore di distinzione.
Infatti se si tratta di forme poco pronuciate, allora in paziente può tranquillamente superarla nell’arco di due settimane e in tal senso non dovrebbe avere alcun tipo di strascico. Se invece al contrario il quadro clinico del paziente si dovesse aggravare, allora potrebbe portare il paziente a tre conseguenze specifiche; vediamo quali:
- Il paziente potrebbe avere un arresto di natura respiratoria;
- Il paziente potrebbe andare in coma;
- Il paziente potrebbe morire.
Parliamo di cause
Quali possono essere invece le cause che possono portare un paziente a sviluppare una forma del genere? In linea generale ad oggi, la medicina moderna non è ancora riuscita a determinare delle cause specifiche, quello che si sa sulla malattia è che può essere innescata da virus vediamo quali sono:
- Uno dei virus che potrebbe scatenare questa infiammazione cerebrale è legato all’Herpes Simplex;
- Uno dei virus che potrebbe scatenare questa infiammazione cerebrale è legato all’Epstein-Barr;
- Uno dei virus che potrebbe scatenare questa infiammazione cerebrale è legato al virus della varicella.
Tuttavia non sono le uniche cause che possono innescare questo processo infiammatorio che interessa la zona del cervello. Infatti potrebbe anche essere la conseguenza di:
- Questa infiammazione potrebbe essere causata da batteri;
- Questa infiammazione potrebbe essere causata da funghi;
- Questa infiammazione potrebbe essere causata da parassiti.
Quando parliamo di questa infiammazione che interessa la zona del cervello, possiamo dire che si tratta di una forma univoca e standard oppure al contrario possiamo identificarne varie forme? La risposta corretta è che potrebbero presentarsene due forme specifiche, andiamo quindi ad approfondirle.
Parliamo della forma primaria
Abbiamo una forma definita primaria nella quale il processo di natura infiammatoria riguarda direttamente la zona del cervello. In questo caso viene appunto definita come primaria.
Parliamo della forma secondaria
Se invece si tratta di una forma secondaria, allora il processo infettivo non nasce direttamente nella zona del cervello ma è la conseguenza di un processo infettivo che si manifesta in un segmento corporeo differente e quindi verrà definita secondaria.
Parliamo di sintomi
Quali sono i sintomi che potrebbe lamentare un paziente che ha questa tipologia di infiammazione alla zona del cervello? Per prima cosa è bene dire che potrebbero essere di varia tipologia, tra questi abbiamo:
- Il paziente potrebbe lamentare un forte mal di testa;
- Il paziente potrebbe avere la febbre;
- Il paziente potrebbe lamentare dei dolori di natura muscolare;
- Il paziente potrebbe lamentare dei dolori legati alla zona delle articolazioni;
- Il paziente potrebbe percepire un senso di affaticamento;
- Il paziente potrebbe avere uno stato di debolezza.
Quelli descritti fino a questo momento sono i sintomi che possiamo definire non particolarmente gravi, questo non esclude che ci possano essere casi di infiammazione alla zona del cervello maggiormente gravi, motivo per il quale il paziente potrebbe andare incontro a sintomi differenti quali:
- Il paziente potrebbe avere uno stato di natura mentale di confusione;
- Il paziente potrebbe avere uno stato di agitazione;
- Il paziente potrebbe andare incontro a cambiamenti che riguardano la sua personalità;
- Il paziente potrebbe avere delle crisi di natura epilettica;
- Il paziente potrebbe andare incontro a una perdita legata alla sensibilità;
- Il paziente potrebbe avere alcune zone del corpo che non riesce più a muovere ( stato di paralisi);
- Il paziente potrebbe avere un senso diffuso di debolezza che riguarda la parte muscolare del corpo;
- Il paziente potrebbe andare incontro a stati di allucinazione;
- Il paziente potrebbe avere delle problematiche legate alla vista con sdoppiamento della stessa;
- Il paziente potrebbe avere delle percezioni di natura olfattiva legate ad odori marcati e piuttosto forti;
- Il paziente potrebbe iniziare ad avere delle problematiche nell’area del linguaggio;
- Il paziente potrebbe iniziare ad avere delle problematiche di natura uditiva;
- Il paziente potrebbe iniziare ad avere una forma di nausea;
- Il paziente potrebbe iniziare ad avere una forma di vomito;
- Il paziente potrebbe avere delle crisi di pianto piuttosto accentuate e immotivate;
- Il paziente potrebbe iniziare ad avere delle problematiche che si manifestano quando il soggetto deve alimentarsi.
Parliamo del virus di Epstein Barr
Quando pariamo di virus Epstein Barr a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una forma di virus che a sua volta è responsabile dell’insorgenza del paziente di ulteriori patologie. Tra queste potremmo averne una chiamata mononucleosi infettiva. Per prima cosa è bene capire quale sia il canale di trasmissione specifico. In tal senso possiamo dire che il virus tende a trasmettersi attraverso i baci. Quali possono essere invece in tal senso i sintomi? Potremmo avere:
- Il paziente potrebbe avere un senso di affaticamento piuttosto marcato;
- Il paziente potrebbe avere la febbre;
- Il paziente potrebbe avere il mal di gola;
Trattandosi di una infezione che potrebbe essere del tutto asintomatica, nella maggior parte dei casi può evolvere in mononucleosi infettiva. Per quale caratteristica specifica si evidenzia? In pratica per una quantità piuttosto consistente di globuli bianchi. Il processo infettivo può sempre dare origine nel paziente i sintomi appena descritti? In realtà no, in linea generale questo tipo di infezione tende a manifestarsi in fase iniziale con una percezione che ha il soggetto di malessere. Successivamente il paziente potrà andare incontro a una febbre che non è particolarmente pronunciata e in seguito potrebbe avere mal di gola e potrebbero ingrossarsi i linfonodi.
Ci sono altre manifestazioni che potrebbero interessare i pazienti affetti da questa problematica? Si, in alcuni si potrebbe assistere a un aumento di volume della milza. Ci sono ulteriori sintomi che il paziente potrebbe avere? Si anche se da questo punto di vista è bene parlare di una sintomatologia che raramente tende a manifestarsi.
Da questo punto di vista potremmo avere:
- Il paziente potrebbe andare incontro a attacchi convulsivi;
- Il paziente potrebbe avere dei danni di natura neurologica;
- Il paziente potrebbe andare incontro a danni di natura comportamentale;
- Il paziente potrebbe avere dei processi infiammatori che riguardano la zona del cervello come ad esempio l’encefalite;
Quanto dura la sintomatologia appena descritta? In realtà la durata è variabile e nella maggior parte dei casi i sintomi tendono a scemare del tutto nell’arco di due settimane.
Approccio diagnostico
Qual’ è l’iter corretto da un punto di vista diagnostico? Per prima cosa verranno eseguite le analisi del sangue. Purtroppo i sintomi espressi dal paziente potrebbero essere collegati ad altre forme di natura infettiva. Da questo punto di vista è bene tenere conto nel processo di diagnoci di una condizione come quella dell’ingrossamento dei linfonodi localizzati nella zona del collo.
Approcci terapeutici
Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che possono essere messi in atto? Gli step previsti sono i seguenti:
- Per prima cosa la persona almeno nella fase iniziale dovrà stare a completo riposo;
- Gli verranno somministrati degli analgesici;
- In alcuni casi corticosteroidi.
Una regola molto importante è che il paziente soprattutto in fase acuta, quindi nelle prime due settimane, deve riposare il più possibile. Solo successivamente potrà progressivamente iniziare a muoversi con maggiore scioltezza e tranquillità, tenendo sempre presente che se fosse un paziente che ha la milza ingrossata, dovrà evitare in tutti i modi di sforzi di natura fisica.
Per ridurre invece la febbre al paziente potranno essere somministrati il paracetamolo, o farmaci antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene e l’aspirina.
Prevenire l’encefalite
Ci sono degli accorgimenti che in quanto tali possono aiutare a ridurre il rischio che un soggetto possa sviluppare nel corso della sua vita una forma di infiammazione al cervello? Si, ci sono alcuni accorgimenti che si possono attuare non particolarmente complessi, vediamo quali sono:
- Essere molto attenti alla propria igiene, lavandosi in maniera frequente le mani;
- Evitare di entrare in contatto con bottiglie e bicchieri utilizzati da altre persone;
- Una copertura vaccinazione contro i microbi responsabili di questa infiammazione al cervello;
- Evitare il più possibile le punture di intessi utilizzando adeguate protezioni.