Emartro sintomi

227

Quando parliamo di sintomi dell’emartro a cosa ci riferiamo? Per prima cosa è bene dire che si tratta di un versamento di sangue che tende a raccogliersi all’interno di un’articolazione. Ci sono in tal senso casistiche specifiche? La cosa importante da tenere in considerazione in tal senso è che nella maggioranza dei casi si tratta di liquido di natura ematica che tende a raccogliersi causato da un accadimento di natura traumatica. Quali sono le zone specifiche che potrebbero essere oggetto di questo evento traumatico? Vediamole insieme:

  • Potrebbe coinvolgere una zona come quella della capsula articolare;
  • In seguito per esempio a distorsioni legati alla zona del ginocchio;
  • Potrebbe essere collegato a un processo di lacerazione dei legamenti;
  • Potrebbe essere collegato a una lesione nella zona del menisco;
  • Potrebbe essere collegato a una lussazione;
  • Potrebbe essere collegato a una frattura dell’osso.

Poi in tal senso c’è da fare una distinzione specifica, vediamo quale:

  • Se si tratta di una problematica non particolarmente pronunciata e di entità lieve potrebbe tendere a riassorbirsi in maniera del tutto spontanea;
  • Se invece il versamento dovesse essere marcato, il paziente potrebbe percepire una sindrome dolorosa;
  • Nel caso di un versamento marcato potrebbe esserci una tumefazione;
  • Nel caso di un versamento marcato il paziente potrebbe andare incontro a una limitazione della funzionalità relativa all’articolazione che è stata colpita dalla problematica.

Questa problematica potrebbe presentarsi anche in seguito a patologie generali dell’organismo del paziente in maniera particolare legate a problematiche della coagulazione. Se il paziente dovesse avere una certa facilità a eventi emorragici, molto spesso questo tipo di problematica è associata a casistiche di emofilia. Tuttavia potrebbe manifestarsi anche in pazienti che soffrono di:

  • Potrebbe presentarsi in pazienti affetti da scorbuto;
  • Potrebbe presentarsi in pazienti che soffrono di porpora emorragica.

La problematica potrebbe presentarsi pur rappresentanto questi casistiche rare, nel caso in cui il paziente abbia una patologia tumorale che interessa l’osso, oppure che interessi le articolazioni.

Possibili cause

Quali possono essere quindi le possibili cause che portano un paziente ad avere una problematica del genere? Vediamole insieme:

  • Una delle cause imputabili a questa problematica potrebbe essere un disturbo della coagulazione;
  • Un’altra problematica del genere potrebbe essere collegata all’emofilia;
  • Un’altra problematica che potrebbe essere collegata è una lussazione.

Ci sono in tal senso casistiche più rare? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Potrebbe essere collegata a una forma di artrosi;
  • Potrebbe essere collegata a una forma di condrocalcisoni;
  • Potrebbe essere collegata a una distorsione;
  • Potrebbe essere collegata alla malattia di von Willebrand;
  • Potrebbe essere collegata allo scorbuto.

Parliamo di malattia di von Willebrand

Quando parliamo di malattia di von Willebrand a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una patologia di natura emorragica ereditaria che si caratterizza per una forma di rallentamento nella circolazione del sangue. Quali sono le conseguenze di questa patologia? Il soggetto potrebbe andare incontro a emorragie prolungate nel corso del tempo. Qual’è la causa? Si parla in tal senso di un difetto legato a una proteina che è molto importante per formare coaguli.

Qual’è l’utilità di un coagulo? Svolge una funzione di natura protettiva fungendo da sigillo nei vasi sanguigni che hanno subito un danneggiamento. In tal modo riesce a impedire che ci possano essere altre perdite di sangue. Nel caso in cui il fattore definito di Von Willebrand non dovesse funzionare nel modo più corretto, il coagulo tende a formarsi ma in maniera non corretta quindi anormale e lentamente.

Proprio per questo motivo i pazienti che soffrono di questa patologia possono avere:

  • Possono facilmente avere dei lividi;
  • Possono facilmente sanguinare dalla zona del naso;
  • Possono facilmente avere delle emorragie che si prolungano nel corso del tempo;
  • Queste emorragie sono la conseguenza di ferite anche di lieve entità, interventi chirurgici e anche interventi odontoiatrici.

Parliamo di una malattia univoca a standard come forma, oppure dobbiamo parlare di differenti tipologie? La risposta corretta è che basandosi sul livello di deficit del fattore di Von Willebrand potremmo avere:

  • Potremmo avere una forma di tipo 1 nella quale il difetto qualitativo è di natura parziale. Quante persone può interessare? Questa forma riguarda circa il settantacinque per cento dei soggetti che hanno questa patologia;
  • Potrebbe essere una malattia definita di tipo 3 nella quale il difetto qualitativo non è parziale ma completo;
  • Potrebbe essere una malattia definita di tipo 2.

Parliamo di cause

Quali sono le cause che producono nel soggetto questa malattia? Per prima cosa è bene dire che un deficit legato al fattore di Von Willebrand è legato a mutazioni del genere chiamato Wwf che si trova sul cromosoma 12.

Sintomatologia

Quali sono i sintomi ai quali va incontro un soggetto? Per prima cosa è bene dire che la comparsa dei sintomi è variabile ma per la forma definita 3 è maggiormente precoce. Uno dei sintomi è il sanguinamento che potrebbe prodursi in un paziente in forma del tutto spontanea o magari se viene sottoposto a un intervento. Il fatto che il paziente abbia un sanguinamento del tutto anomalo sono associate alla comparsa di:

  • Collegato al sanguinamento nel soggetto potrebbero fare la comparsa lividi;
  • Potrebbe fare la comparsa del sangue dal naso;
  • Potrebbe esserci nel caso di donne una perdita molto abbondante di sangue collegato al flusso mestruale definita anche menorragia.

Gli eventi di natura emorragica si possono produrre anche in seguito a:

  • Ferite di entità lieve;
  • Interventi chirurgici;
  • Interventi odontoiatrici.

Processo diagnostico

Come si interviene a livello diagnostico? La diagnosi viene effettuata tramite un test di laboratorio nel quale si verifica il dosaggio del fattore di Von Willebrand. Il dosaggio del fattore di Von Willebrand consente anche di distinguere questa patologia dall’emofilia di tipo a. Tuttavia per quanto concerne i test bisogna considerare un fattore molto importante; gli individui che hanno un gruppo sanguigno identificato come 0, possono avere dei livelli di fattore Von Willebrand più bassi rispetto a una condizione normale.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? Se si tratta di malattia di Von Willebrand di tipo 1 si tratterà il paziente con Desmopressina molto utile per prevenire episodi di sanguinamento. Se si tratta di una forma di tipo 2 il trattamento con Desmopressina potrebbe non essere efficace e in tal senso si renderà necessario una terapia con fattore Von Willebrand con purificazione dal plasma umano.

Nel caso di malattia di tipo 3 necessiterà una terapia alternativa con fattore Von Willebrand purificato collegato a fattore 8.

Considerazioni finali

I sintomi dell’emartro devono essere valutati in base al livello di gravità, se si tratta di una forma lieve potrebbe essere soggetta a un riassorbimento del tutto spontaneo, se si tratta invece di una forma più marcata il soggetto potrebbe avere dolore, una tumefazione e potrebbe esserci una riduzione nell’utilizzo dell’articolazione che presenta questa problematica.

Infarto al ginocchio