Effetto nocebo e placebo

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Effetto nocebo e placebo, tue modalità del tutto differenti, infatti molti di noi avranno sicuramente sentito parlare di quello placebo e magari è capitato direttamente a noi di provarne gli effetti. Da questo punto di vista è importante mettere in evidenza come su questo siano presenti molti studi, al contrario se parliamo di quello nocebo le cose stanno in maniera del tutto differente, tende a prodursi in momenti e circostanze che sono del tutto simili a quello placebo, tuttavia in tal senso sono presenti poche ricerche.

Parlando di quello placebo è bene sottolineare come sia molto importante per i medici e anche per i ricercatori, infatti consente di poter fare degli esperimenti senza per questo motivo, produrre dei rischi per la salute del paziente stesso. Un altro vantaggio nel poterlo utilizzare è il fatto che permette ad un medico specialista di operare una distinzione tra patologie che hanno un certo livello di gravità e magari il prodursi di disturbi che sono da questo punto di vista maggiormente lievi. Un esempio in tal senso è legato magari ai genitori, magari di fronte ad una sindrome dolorosa che viene manifestata in maniera molto marcata dal loro figlio, optano a questa problematica dandogli una caramella, affermando tuttavia che si tratta di un farmaco che possiede degli effetti antidolorifici. Si tratta di uno stratagemma che può avere effetti benefici in molti casi, tenendo sempre conto del fatto che bisogna discriminare tra un evento del tutto sporadico e invece una problematica più seria.

Questa dinamica cosa ci dimostra? La risposta corretta è che un meccanismo come quello della suggestione funziona in molte casistiche, questo di fatto dimostra come il meccanismo della suggestione possa essere uno strumento piuttosto efficace.

Approfondiamo il nocebo

Come abbiamo appena visto quali dinamiche regolino quello placebo ora è bene parlare del nocebo, una dinamica che a differenza di quella appena descritta, tende a prodursi nel momento in cui si generano delle aspettative che sono da questo punto di vista del tutto negative.

Si tratta in concreto di un paziente fortemente persuaso del fatto che si possano produrre degli effetti collaterali nell’assunzione di un determinato farmaco. Nella maggior parte dei casi questi tendono a manifestarsi. Gli stessi effetti lamentati dal paziente, tendono a scemare del tutto nel momento in cui questo viene informato del fatto che non ha ricevuto delle informazioni corrette. Quale risulta essere la dinamica di natura neurologica che si innesca in tal senso? La risposta corretta è che viene stimolata la corteccia prefrontale, oltre all’amigdala, al midollo spinale, la materia grigia definita periacqueduttale.

Se si decide di prescrivere un trattamento ad un paziente che non conosce le dinamiche del farmaco, questa presa di posizione potrebbe causare nel tempo molte problematiche. Chiaramente si produce una netta contraddizione con il compito principale che ha un medico che non è certo quello di alimentare una sintomatologia o peggiorarla ma al contrario è cercare di ridurne la loro entità.

Science

Uno studio piuttosto recente che è stato reso pubblico sulla rivista Science, mette in evidenza come il prezzo legato ad una specifica tipologia di farmaco, tende ad avere una marcata influenza a livello del tutto inconscio sul paziente. Vediamo ora come si è sviluppato l’esperimento che è stato condotto su un campione di volontari. Si tratta di una cinquantina circa di persone ai quali sono stati dati dei barattoli pieni di crema.

Le persone che hanno partecipato all’esperimento avevano informazioni in base alle quali sapevano che si tratta di un test finalizzato al trattamento di una dermatite come quella atopica. I vasetti erano divisi in due colorazioni differenti, quelli blu secondo le informazioni fornite, contenevano una crema che per il prezzo molto alto, erano mentalmente associati ad un’elevata qualità. La crema contenuta nei vasetti rossi era invece legata a farmaci di fascia più accessibile. Nella realtà, in entrambi i vasetti era contenuta la stessa tipologia di crema.

L’informazione che è passata ai volontari era legata al fatto che avrebbero potuto percepire una sensazione di bruciore legata ad un livello di sensibilità cutanea molto marcato. L’esperimento consisteva nel fatto di tenere questa crema per circa trenta minuti per poi essere sottoposti ad una macchina che avrebbe generato calore.

In base a quelli che sono stati i risultati legati, tutti i volontari che hanno avuto la crema dal vasetto blu, hanno affermato di percepire un dolore molto più marcato rispetto ai volontari che hanno ricevuto la crema nel vasetto rosso. Una sorta di inganno di natura psicologica che si è riprodotto molte volte, con livelli di intensità maggiori.

La scoperta molto interessante fatta dal gruppo di ricercatori ha riguardato le aree specifiche del cervello che si sono attivate nel momento in cui si è prodotto l’esperimento. Infatti si è arrivati a determinare che le aree cerebrali erano le medesime che tendono ad attivarsi nel momento in cui si produce quello placebo.

Fibromialgia

Un altro interessante esperimento da questo punto di vista è stato portato avanti su pazienti che avevano una patologia come la fibromialgia. Si è scoperto che le persone che soffrono di questa specifica patologia, presentano probabilità più elevate di avere degli effetti negativi che riguardano i farmaci. Motivo per il quale si è deciso di condurre un esperimento nel quale questi pazienti sono stati trattati tramite un nocebo. Si trattava nella realtà di un prodotto che aveva le caratteristiche di essere completamente innocuo, tuttavia nei pazienti ha prodotto un livello di disagio così alto, da portare molti di questi a interrompere del tutto il trattamento.

Come abbiamo visto, l’effetto nocebo e placebo hanno per certi versi, dinamiche e percorsi del tutto simili, tuttavia sul nocebo non sono stati fatti ad oggi i dovuti approfondimenti. Sicuramente un fattore che va messo in evidenza è il fatto che le persone che tendono a sviluppare una forma ossessiva legate a ipotetici effetti collaterali di un farmaco, hanno da questo punto di vista una maggiore predisposizione a percepirli. Persone che possiamo definire ipocondriache, sicuramente hanno una maggior predisposizione a percepire sintomi in tal senso negativi.

Al contrario se la persona sviluppa la capacità di avere un maggiore controllo su quello che produce nel paziente un timore radicato, ci saranno minori probabilità di poter sviluppare questo effetto nocebo.

Infarto del midollo spinale