Edema celebrale cura

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Edema celebrale a tutti gli effetti si tratta di un accumulo di liquido che interessa la zona del cervello. Uno dei primi effetti sull’organismo è un livello di pressione che aumenta sui capillari che sono presenti nella parte dove avviene l’accumulo. Qual’è la conseguenza più diretta di questa pressione che aumenta? Il flusso sanguigno non irrora più come dovrebbe la zona oggetto dell’accumulo e di conseguenza risulta una diminuzione sostanziale del livello di ossigeno. Le conseguenze sono fondamentalmente due:

  • Nella zona interessata nel corso del tempo si crea un danno
  • Nella zona interessata nel corso del tempo il danno può portare alla necrosi

Liquido e cause

Parlando invece della struttura del liquido che interessa la zona del cervello colpita possiamo parlare di plasma. Vediamo quali sono le dinamiche specifiche dell’evoluzione all’interno del cranio.

  1. Per prima cosa il suo accumulo può interessare la zona interna o esterna delle cellule celebrali
  2. In una fase successiva la pressione che il liquido esercita si riflette sui capillari e sul cranio
  3. La conseguenza di questa pressione è un ridotto apporto di flusso sanguigno nell’area interessata al punto tale da causarne nel corso del tempo le morte

 Probabili cause

Quali possono essere le motivazioni principali in base alle quali avviene questa condizione? In motivi possono essere di vario genere, vediamone insieme alcuni:

  1. Una delle motivazioni per cui si può creare un accumulo di liquido e un trauma di natura cranico. Si tratta della conseguenza di un incidente magari avuto con la macchina
  2. Potrebbe essere la conseguenza di una caduta nella quale il cranio ha urtato un oggetto
  3. Le conseguenze di un trauma alla zona del cranio possono essere molto serie. Potrebbe avvenire una frattura cranica con una conseguente emoraggia
  4. Potremmo trovarci in presenza di un evento definito ictus. Accade quando il flusso sanguigno che irrora la zona del cervello si interrompe e o si riduce in seguito alla formazione di un coagulo o embolo. La mancata irrorazione delle zone coinvolte dal trombo, porterà a uno stato successivo di morte
  5. La problematica si potrebbe manifestare in seguito a un ictus nel quale la mancata irrorazione delle zone del cervello, potrebbe essere la conseguenza di una vaso sanguigno che si rompe.
  6. Potrebbe trattarsi della conseguenza di un processo di natura infettiva tra le quali possiamo annoverare:
  • Potrebbe trattarsi di una forma di meningite
  • Potrebbe trattarsi di una forma di encefalite
  • Potrebbe trattarsi di una forma di toxoplasmosi

Cancro al cervello

Tuttavia fino a questo momento non abbiamo considerato una delle condizioni più gravi che potrebbero essere all’origine di un accumulo anomalo di liquido all’interno dei tessuti celebrali: un tumore al cervello. Si tratta a tutti gli effetti di un aggregato di cellule che hanno mutato la loro struttura, presenti all’interno del cranio. Oltre a creare le condizioni perchè si possa accumulare del liquido all’interno del cranio, una massa come il tumore esercita una certa pressione all’interno del cranio stesso.

Trovarsi ad alta quota

L’altitudine soprattutto se molto elevata, si parla di altezze che superano i 2500 metri potrebbe causare nel soggetto una serie di problematiche tra le quali:

  1. Il soggetto potrebbe iniziare ad avere mal di testa
  2. Il soggetto potrebbe iniziare ad avere nausea
  3. Il soggetto potrebbe iniziare ad avere delle vertigini
  4. Il soggetto potrebbe andare incontro a un problema di palpitazioni

Si tratta comunque di disturbi che hanno un livello di gravità moderato, al contrario potrebbe prodursi una situazione nella quale il soggetto sviluppa due possibili condizioni:

  1. Potrebbe andare incontro a una tumefazione di natura celebrale
  2. Potrebbe andare incontro a una tumefazione di natura polmonare

Come comportarsi

Avere un accumulo di liquido nella zona del cervello è una condizione che non deve essere sottovalutata. Infatti potrebbe nel corso del tempo diventare un problema molto serio. Esiste in tal senso una sintomatologia specifica alla quale il soggetto è sottoposto? In realtà è bene dire che i sintomi possono essere di varia natura e dipendono dal singolo soggetto, in ogni caso tra questi potremmo avere:

  • Il soggetto potrebbe lamentare un mal di testa
  • Il soggetto potrebbe avere nausea
  • Il soggetto potrebbe avere vomito
  • Il soggetto potrebbe soffrire di vertigini
  • Il soggetto potrebbe soffrire di problemi al battito cardiaco
  • Il soggetto potrebbe avere problemi di amnesie
  • Il soggetto potrebbe manifestare delle difficoltà di natura motoria
  • Il soggetto potrebbe avere problematiche legate alla propria capacità di parlare
  • Il soggetto potrebbe andare incontro ad attacchi di natura epilettica

Intervento tempestivo

Se un soggetto si dovesse trovare in una condizione nella quale presenta un accumulo di liquido nella zona del cervello definito edema, è molto importante intervenire il prima possibile. Questo perchè i danni che potrebbe creare sono molto seri al punto tale che potrebbero portare il soggetto a un decesso.

Quali sono i danni che si potrebbero originare? Vediamoli insieme:

  1. Il soggetto potrebbe andare incontro a uno stato di coma
  2. Il soggetto potrebbe andare incontro a una paralisi
  3. Se si tratta di pazienti in giovane età le conseguenze potrebbero essere un ritardo nel processo di sviluppo

Processo diagnostico

Qual’è la procedura corretta per diagnosticare in un paziente una condizione del genere? Per prima cosa bisogna essere visitati da un medico che ha grande esperienza e un buon livello di intuizione. In ogni caso la diagnosi passa per step precisi. Nel primo livello si effettua una visita dettagliata e accurata. Verranno quindi poste al paziente una serie di domande relative alla sintomatologia che lamenta. Si chiederà anche al soggetto se ricorda un possibile evento traumatico che ha scatenato l’evento.

La visita medica prevede una verifica dell’intensità dei sintomi lamentati oltre alle classiche misurazioni di pressione e battito cardiaco. In una fase successiva verrà fatto un esame neurologico nel corso del quale si sottoporrà il paziente a una serie di controlli, vediamo quali:

  • Il paziente verrà sottoposto a controllo dell’udito
  • Il paziente verrà sottoposto a controllo della vista
  • Il paziente verrà sottoposto a un controllo relativo all’equilibrio
  • Il paziente verrà sottoposto a una visita relativa ai riflessi

Esami di approfondimento

Successivamente alla visita neurologica al paziente potranno essere prescritti degli esami di natura radiologica tra questi:

  1. Il paziente potrebbe essere sottoposto a una risonanza magnetica nucleare
  2. Il soggetto potrebbe essere sottoposto a una tomografia assiale computerizzata

Questi esami possono fornire delle immagini relative al danno celebrale molto chiare.  Potrebbero essere prescritte esami del sangue se si pensa che il danno potrebbe essere collegato a malattie come ad esempio il diabete.

Approcci terapeutici

Gli approcci di natura terapeutica devono avere l’obiettivo di:

  • Cercare di riportare il normale afflusso di sangue alla zona del cervello interessata
  • Cercare di curare in maniera efficace le cause legate all’accumulo di liquido nel cervello

Per ottenere questi risultati ci sono una serie di terapie che si possono utilizzare tra queste abbiamo:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a ossigenoterapia, tramite una camera iperbarica si cerca di rispistinare il normale flusso di ossigeno nella zona interessata dal danno.
  • L’osmoterapia prevede la somministrazione di farmaci che dovrebbero contribuire a ridurre la pressione intracranica.
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una terapia farmacologica a base di corticosteroidi, diuretici e anticoagulanti
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a ventricolostomia. Tramite foro nel cranio, si inserisce un tubicino nella zona dei ventricoli. In questo modo si aspira il liquido presente in eccesso
  • Si potrebbe utilizzare un approccio di natura chirurgica. In tal senso si può operare con una procedura che prevede di rimuovere la zona del cranio oggetto della pressione da parte dell’edema celebrale ( craniectomia decompressiva)
  • La seconda procedura si basa sulla rimozione della causa scatenante
  • Si potrebbe utilizzare una procedura nella quale si abbassa volontariamente la temperatura corporea in maniera tale da ridurre il rischio che la zona del cervello subisca un danno irreversibile causato dalla mancanza di ossigeno.

Per riuscire a evitare a un paziente danni seri è molto importante una diagnosi il più possibile tempestiva e capire quale sia il motivo scatenante.