Diverticolite

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Quando parliamo di diverticolite a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un processo di natura infiammatoria o si parla di un processo di natura infettiva che riguarda delle sacche che per forma e struttura potremmo dire che sono simili a dei palloncini. Questi a loro volta si chiamano diverticoli. In tal senso è bene dire che il processo infettivo potrebbe svilupparsi o al contrario potrebbe anche non manifestarsi.

Qual’è la zona del corpo che può avere una problematica del genere? In linea generale questa condizione può interessare la zona chiamata intestino crasso (chiamata anche colon). Qual’è la sintomatologia che il soggetto sviluppa? I sintomi che una persona potrebbe avere riguardano una sindrome dolorosa che il paziente potrebbe percepire e una sensibilità che interessa il quadrante inferiore nella parte sinistra della zona addominale. Il soggetto potrebbe avere anche la febbre.

Come avviene la diagnosi? Da questo punto di vista il processo diagnostico basa la sua efficacia su un esame chiamato tomografia computerizzata. Nel momento in cui l’episodio acuto si è risolto, si procederà a effettuare sul paziente una colonscopia. Se la sintomatologia da questo punto di vista è lieve, il relativo trattamento si baserà su riposo, una dieta a base di alimenti liquidi, e in molto casi verranno somministrati degli antibiotici per via orale.

Al contrario se si dovesse essere in presenza di una sintomatologia che risulta essere più marcata e grave, si dovrà procedere a un ricovero in ospedale e utilizzare un trattamento a base di antibiotici in forma endovenosa. In alcune casistiche si dovrà procedere tramite un intervento di natura chirurgica.

Per quale motivazione una persona potrebbe andare incontro a una problematica del genere? In tal senso si parla di un difetto che riguarda uno strato muscolare intermedio dell’intestino. Quelli che vengono definiti strati sottili interni all’intestino sporgono fuori tramite il difetto, creando in tal senso una sorta di piccola sacca. C’è un’età specifica nella quale potrebbe manifestarsi una problematica del genere? La risposta è si, si tratta di un problema che può manifestarsi con maggiore frequenza in persone che hanno un’età superiore ai 40 anni.

Si tratta di una problematica seria? La risposta corretta è che a qualsiasi età tende a manifestarsi potrebbe essere seria, da questo punto di vista è bene dire che il livello di gravità è maggiore in soggetti anziani. Si parla di persone che da questo punto di vista potrebbero essere in cura con corticosteroidi o altre sostanze che da questo punto di vista potrebbero ridurre l’efficacia difensiva del sistema immunitario.

Rischio di infezioni che potrebbe aumentare

Motivo per cui il rischio oggettivo di processi infettivi potrebbe aumentare, in tal senso potrebbe aumentare anche il rischio che si possa produrre un processo infettivo nella zona del colon. Ci sono in tal senso soggetti che hanno un rischio maggiore di sviluppare una problematica del genere? La risposta è si, i pazienti che hanno l’Aids o pazienti che sono sottoposti a cicli di chiemioterapia sono  maggiormente a rischio rispetto ad altri.

Se si superano i 50 anni di età questa problematica risulta essere un problema maggiormente comune nelle donne. Se si parla invece di soggetti che hanno un’età inferiore ai 50 anni, si tratta di una problematica maggiormente comune negli uomini.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause legate alla diverticolite ? Generalmente si tratta soggetti che soffrono già di diverticolosi, si tratta di una situazione nella quale avviene lo sviluppo di un foro molto piccolo, talvolta potrebbe essere anche microscopico che consente la fuoriuscita di batteri provenienti dalla zona dell’intestino.

C’è una zona del corpo che potrebbe essere maggiormente colpita da una problematica del genere? La risposta è si, generalmente a essere maggiormente colpita è la zona del colon sigmoideo, si tratta a tutti gli effetti dell’ultima porzione dell’intestino definito crasso, prima della zona del retto.

Parliamo di sintomi

Quali sono i sintomi che sviluppa un soggetto che ha una problematica del genere? Per prima cosa il soggetto potrebbe percepire una sindrome dolorosa o un dolore che solitamente è localizzato nel quadrante inferiore sinistro dell’addome. Tra i sintomi che un paziente potrebbe avvere abbiamo anche:

  • Il paziente potrebbe avere la febbre;
  • Il paziente potrebbe avere la nausea;
  • Il paziente potrebbe avere il vomito.

Questa patologia in linea generale non produce il sanguinamento gastrointestinale.

Possibili complicazioni

Un soggetto che soffre di una problematica del genere potrebbe andare incontro a complicazioni? La risposta corretta è si, vediamo quali:

  • Le possibili complicazioni in tal senso possono essere le fistole;
  • Una possibile complicazione in tal senso potrebbe essere l’ascesso;
  • Una possibile complicazione in tal senso potrebbe essere la peritonite.

Parliamo di fistola

Quando parliamo di fistola a cosa ci stiamo riferendo esattamente? Si tratta di un canale anomalo che tende a collegare un organo ad un altro e con la pelle. Un processo infiammatorio che interessa la zona dell’intestino potrebbe portare nel corso del tempo a sviluppare delle fistole che collegano l’intestino crasso ad altri organi.

Per quale motivo si formano le fistole? Generalmente tendono a formarsi nel momento in cui un diverticolo nella zona dell’intestino crasso tende a entrare in contatto con un altro organo. Il processo infiammatorio collegati ai batteri presenti nella zona dell’intestino crasso tende a penetrare nell’organo vicino e in tal modo si produce una fistola.

Si tratta di una problematica che tende a svilupparsi maggiormente negli uomini rispetto alle donne, anche se questa considerazione è diversa nel caso di pazienti di sesso femminile che siano state sottoposte a un’isterectomia. Si tratta di un intervento chirurgico che prevede l’eradicazione ( la rimozione) dell’utero.

Se le fistole dovessero formarsi tra l’intestino crasso e la vescica, quello che risulta essere presente nella zona dell’intestino insieme ai batteri normali, raggiungono la zona della vescica e produce dei processi infettivi nella zona delle vie urinarie. La fistola potrebbe svilupparsi in una zona diversa del corpo? La risposta è si, vediamo dove:

  • La fistola potrebbe svilupparsi tra la zona dell’intestino crasso e la zona dell’intestino tenue;
  • La fistola potrebbe svilupparsi nella zona dell’utero;
  • La fistola potrebbe svilupparsi nella zona della vagina;
  • La fistola potrebbe svilupparsi nella zona della parete addominale;
  • La fistola potrebbe svilupparsi nella zona della coscia.

Definiamo l’ascesso

Che cos’è l’ascesso? Essenzialmente si tratta di una sacca piena di pus, quando invece si parla di un ascesso nella zona addominale potrebbe avere origine intorno a un diverticolo che si è infiammato, questo potrebbe causare un peggioramento della sindrome dolorosa e della febbre.

Parliamo di peritonite

Quando parliamo di peritonite si parla di un processo di natura infettiva che interessa la zona della cavità addominale. Quando si può sviluppare una problematica del genere? Nel momento in cui la parete di un diverticolo tende a rompersi.

Potrebbero esserci ulteriori complicazioni da questo punto di vista? Si potrebbe esserci un processo infiammatorio in organi vicini quali:

  • Potrebbe esserci un processo infiammatorio che interessa la zona dell’utero;
  • Potrebbe esserci un processo infiammatorio che interessa la zona della vescica;

Se un paziente dovesse avere una problematica del genere che tende a ripetersi nel corso del tempo con una certa costanza potrebbe prodursi un’occlusione di natura intestinale.

Processo di diagnosi

Quale risulta essere il corretto iter diagnostico? In tal senso il paziente potrebbe essere sottoposto a:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una tomografia computerizzata nella zona dell’addome e pelvi;
  • Il paziente verrà sottoposto a una colonscopia dopo l’episodio.

Il medico effettuerà una diagnosi che si baserà anche sui sintomi lamentati dal paziente. In ogni caso è anche bene ricordare che l’intestino crasso e altri organi contenuti nella cavità addominale potrebbero produrre sintomi simili ma potrebbero in tal senso corrispondere a patologie differenti quali:

  • Potrebbe trattarsi di un’appendicite;
  • Potrebbe trattarsi di un tumore alla zona del colon;
  • Potrebbe trattarsi di un tumore localizzato nella zona delle ovaie;
  • Potrebbe trattarsi di un ascesso;
  • Potrebbe trattarsi di un fibroma all’utero.

Quando il processo infiammatorio tende ad attenuarsi il medico sottoporrà il paziente a una colonscopia per verificare che non sia presente un tumore del colon. Tuttavia la colonscopia va rimandata ad un periodo successivo alla terapia pari a uno o tre mesi. Il motivo è il rischio di lacerazione legato alla zona dell’intestino che ha in corso un processo di natura infiammatoria.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci terapeutici che si possono mettere in campo? Se si tratta di una forma lieve si potrà trattare questa problematica prescrivendo al paziente opportuno riposo, un regime alimentare modificato, basato su una dieta liquida e con la somministrazione di antibiotici per via orale.

Nell’arco di alcuni giorni i pazienti possono modificare ulteriormente la dieta, puntando ad un’alimentazione ricca di fibre, cercando di evitare in tal senso un regime alimentare ricco di fibre cercando di evitare farmaci antinfiammatori non steroidei. Successivamente verrà fatta fare al paziente una colonscopia per verificare lo stato del colon.

Se si tratta invece di una forma grave dove il soggetto lamenta sintomi quali dolore addominale, una temperatura del corpo superiore ai 38 gradi e una risposta non adeguata a antibiotici assunti per via orale, dovranno essere ricoverati in ospedale. In tal senso gli verranno dati fluidi tramite endovena e antibiotici.

Drenare gli ascessi

Come si potranno drenare gli ascessi? Se si tratta di ascessi che come tali hanno delle dimensioni grandi, dovranno essere drenati tramite una terapia di natura antibiotica con un ago inserito nella pelle e guidato attraverso:

  • Tomografia computerizzata;
  • Ecografia endoscopica.

Intervento chirurgico

Quando si dovrà intervenire in maniera chirurgica? Nel caso in cui l’intestino sia lacerato o se è presente la peritonite. Altre casistiche nelle quali si dovrà intervenire in maniera chirurgica per una diverticolite sono:

  • Assunzione di antibiotici per circa cinque giorni senza risultati;
  • Una sindrome dolorosa che tende a crescere di intensità;
  • Nel caso in cui il paziente dovesse avere la febbre.

L’approccio chirurgico prevede la rimozione della sezione interessata dell’intestino. Se non è presente una perforazione le estremità verranno subito unite. Se si tratta invece di altre casistiche si procederà con un approccio definito colostomia provvisoria. Consiste in un’apertura tra la zona dell’intestino crasso e la superficie della cute.

Colonscopia virtuale

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.