Avete mai sentito parlare del disturbo da alimentazione incontrollata? Come si manifesta e cosa accade alla persona che ne è affetta? Quanti soggetti colpisce? Si tratta di un problema di natura psicologica e per questo motivo va affrontato rivolgendosi a uno psicoterapeuta? A quali conseguenze va incontro la persona che ne è affetta?
Sono alcune delle domande che giustamente si pone una persona che sente parlare per la prima volta di questo disturbo e non ne conosce a fondo le dinamiche e i motivi scatenanti. Nel corso di questo approfondimento, andremo a indagare a fondo le cause che scatenano questa maniera compulsiva di consumare alimenti, cercando anche di capire a quali conseguenze va incontro la persona che ne è affetta.
Per prima cosa è bene specificare che ci troviamo in presenza di un disturbo di natura alimentare, il soggetto che ne soffre, durante il corso della propria vita, tende a mangiare in maniera eccessiva e compulsiva, senza avere da questo punto di vista un freno o un limite. Gli episodi capitano a intervalli regolari, si parla di almeno uno a settimana per una tempistica pari a tre mesi.
La persona che ne è affetta, prima si abbuffa, poi avverte a livello comportamentale una decisa perdita di controllo accompagnata da senso di colpa. In pratica si rende conto che quel modo compulsivo di mangiare non è una condizione normale ma rappresenta un problema, tuttavia nel momento in cui accade, perde qualsiasi freno inibitorio e si abbuffa come se non ci fosse un domani.
Ci sono delle caratteristiche specifiche negli indiividui che soffrono di questo disturbo alimentare? Si, andiamo adesso a vederle nel dettaglio per cercare di capire meglio il loro profilo psicologico e comportamentale.
Caratteristiche degli individui affetti da questo disturbo
Quali sono le caratteristiche delle persone che soffrono di disturbo da alimentazione incontrollata? In queste persone, possiamo ritrovare almeno tre caratteristiche specifiche che riescono a farci capire meglio in presenza di quale patologia ci troviamo e sono:
- La persona che ne è affetta, tende a mangiare in maniera molto più veloce rispetto al normale
- Mangia grandi quantità di cibo anche se di fatto non avverte uno stimolo della fame così intenso
- La persona continua a mangiare senza fermarsi, fino a quando non avverte una sensazione dolorosa legata alla quantità di cibo che è riuscita a introdurre nel proprio corpo
- Spesso la persona che soffre di questo disturbo alimentare, sceglie di mangiare da sola, questo perchè prova vergogna a farsi vedere dagli altri mentre vive questa condizione
- Le sensazioni che prova e proietta su se stesso sono molto forti. Disgusto perchè ha mangiato in maniera incontrollata e anche uno stato di depressione dopo l’episodio
Esistono poi delle caratteristiche specifiche degli individui che sono affetti da quesrto disturbo, soprattutto nel momento in cui l’episodio accade, andiamo a vedere quali:
- L’individuo che ne è affetto, introduce nel proprio corpo, in determinate circostanze e in un lasso di tempo specifico, una quantità di cibo molto superiore alla norma.
- Mentre è in preda a questo disturbo, è consapevole di avere perso il controllo e di non avere alcun freno comportamentale che lo possa aiutare a impedire l’abbuffata.
Cosa accade dopo che ha mangiato in questo modo?
La persona che ne soffre, mangia velocemente in maniera compulsiva grandi quantità di cibo in poco tempo, successivamente all’episodio, non mette in atto alcun comportamento di tipo correttivo che possa in qualche modo compensare il tutto. Anche se si tratta di comportamenti errati quali il vomito provocato, l’abuso di lassativi, chi soffre di questo disturbo non fa nulla del genere, non cerca di compensare in alcun modo l’eccessiva quantità di cibo che ha introdotto nel proprio corpo.
Proprio per questo movivo chi ne soffre, nel corso del tempo, arriva a una condizione di obesità. In termini statistici, le persone che hanno una condizione di obesità e chiedono un trattamento per riuscire a dimagrire, nel 7 per cento dei casi, soffrono di un disturbo da alimentazione incontrollata.
Individuazione delle cause
Non è semplice individuare una causa specifica per le persone che ne soffrono e non è neanche corretto, si deve parlare invece di un insieme di fattori di natura ambientale, fattori fisici, legati alla personalità. Andiamo adesso insieme a vedere quali sono in dettaglio i fattori che comportano un rischio per le persone che ne soffrono:
- Spesso hanno in famiglia qualcuno che si sta sottoponendo a una dieta
- Vivono all’interno di nuclei familiari nei quali avvertono il peso delle critiche legate al peso o alla forma del proprio corpo
- Possono essere vittime di episodi in cui sono stati presi in giro per il loro peso
- Frequentano ambienti che al contrario mettono in risalto come canone estetico la magrezza. Si parla di contesti legati alla danza, luoghi dove si fa tanto sport.
- Nell’ambito familiare, ci possono essere altri componenti che soffrono del medesimo disturbo
Esistono caratteristiche specifiche legate alla loro personalità?
Le persone che sono affette da questo disturbo di natura alimentare, presentano delle caratteristiche specifiche in termini di personalità. Sono sicuramente dei fattori importanti da tenere in considerazione, infatti li rendono maggiormente fragili e esposti a sviluppare questa tipologia di disturbo, vediamo quali sono:
- Sono persone che hanno un grado di autostima di se stessi molto basso
- Non hanno alcuna fiducia nelle proprie capacità
- Non hanno una grande percezione delle loro emozioni
- Sono molto maniacali e perfezionisti
- Non hanno un atteggiamento equilibrato nei riguardi delle cose, estremizzano tutto
- Sviluppano una vera e propria ossessione per il corpo e il loro peso
Complicazioni di natura fisica
Le persone che soffrono di questo disturbo alimentare, nel corso del tempo possono sviluppare delle vere e proprie patologie mediche, oltre ad avere purtroppo un’aspettativa di vita inferiore rispetto alla norma proprio per questa loro condizione di obesità.
- Possono sviluppare patologie come il diabete
- Possono avere un apparato cardiovascolare che si compromette nel corso del tempo
- Possono soffrire di apnee notturne
- Sono più a rischio nello sviluppo di determinati tumori
- Hanno maggiori probabilità di sviluppare una forma di ipertensione arteriosa
Impatti psicologici del disturbo
Chiaramente gli individui che sono affetti da questo disturbo, hanno delle conseguenze di natura psicologica che riguardano forme di natura depressiva, accompagnate da un elevato livello di stress legate al problema alimentare che hanno. Con il tempo tendono a isolarsi perchè provano sensazioni di verogna legate al modo in cui mangiano e al loro peso.
Per cercare di risolvere quindi i loro problemi, serve orientarsi su un metodo che tenga conto di vari aspetti. Quindi andrà seguita la componente psicologica, fisica e emotiva. Sarà quindi necessaria una collaborazione tra psicologo, dietologo e psicoterapeuta. Una dieta può avere un’efficacia limitata, anche se il soggetto perde peso, non si interviene su quei meccanismi che possono farlo ricadere in questa condizione.
Serve quindi la psicoterapia, secondo differenti approcci. Una terapia cognitiva-comportamentale punta ad aiutare il soggetto che soffre di questo disturbo alimentare a gestire il proprio problema cercando di sostituirlo con dei comportamenti più corretti e soddisfacenti. Cercando nel frattempo di lavorare su quei modelli di pensiero errati del soggetto che contribuiscono a mantenere il problema.
Si può decidere di intervenire cercando di modificare le relazioni e i rapporti all’interno del nucleo familiare, in questo caso però è necessario che si sottopongano tutti al trattamento. C’è anche l’approccio del counseling nutrizionale, che nei casi meno gravi può essere utilizzato per monitorare in maniera quotidiana l’alimentazione del soggetto. Questo compilerà un diario nel quale ogni giorno scriverà cosa ha mangiato per arrivare nel corso del tempo a modificare le abitudini scorrette. Seguire il soggetto da un punto di vista psicologico richiede comunque anche la preparazione di un piano alimentare per ridurre il peso.
Trattamento farmacologico
Ci possono essere anche degli approcci di natura farmacologica che possono agire sul bloccare le abbuffate nel breve termine e ridurre i giorni nei quali il soggetto adotta questi comportamenti alimentari eccessivi e ossessivi come ad esempio gli antidepressivi. Certamente chi soffre di disturbo da alimentazione incontrollata, richiede di essere seguito in maniera completa, curando la componente psicologica, affettiva e il suo stato fisico.