Quando parliamo di disfunzione metabolica a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente non di una singola patologia come saremmo portati a pensare ma da una serie di variabili che possiamo definire di rischio che possono incrementare le possibilità che il soggetto sviluppi nel corso del tempo una serie di condizioni patologiche che potrebbero interessare il:
- Si tratta di una serie di problemi che potrebbero sfociare in patologie che interessano il cervello;
- Si tratta di una serie di problemi che potrebbero sfociare in patologie che interessano l’apparato cardiovascolare;
- Si tratta di una serie di problemi che potrebbero sfociare in una patologia come il diabete.
Se una persona presenta una disfunzione del genere, sviluppa un rischio elevato di andare incontro a condizioni di natura patologica che riguardano il cuore. Sviluppa invece un rischio molto alto di sviluppare una patologia come il diabete.
Parliamo di cause
Quali sono le cause che possono portare a una sindrome del genere? Vediamole insieme:
- Una delle cause che potrebbe innescare una sindrome del genere è legata al peso corporeo di una persona. Una quantità di adipe in eccesso è sicuramente un fattore di rischio da non sottovalutare. C’è una zona specifica del corpo dove è si sviluppa un rischio più elevato di sviluppare una sindrome del genere? La risposta è si, il grasso presente nella zona dell’addome, espone il paziente a un rischio elevato;
- Un’altra causa che in tal senso potrebbe incrementare il fattore di rischio è rappresentato da un livello elevato di un valore come il colesterolo;
- Un’altra causa che in tal senso potrebbe incrementare il fattore di rischio è rappresentato da un livello elevato di trigliceridi nel flusso sanguigno;
- Una causa che contribuisce in tal senso a produrre una condizione del genere è uno stato come l’ipertensione delle arterie;
- Un fattore che in tal senso non va sottovalutato è la presenta di livelli ridotti di quello che viene definito colesterolo buono;
- Potrebbe trattarsi di una problematica legata alla presenza di un fattore di resistenza a un ormone chiamato insulina. Qual’ è la sua funzione specifica? Quella di fare in maniera tale che il livello di zuccheri presenti nel nostro organismo sia adeguato. Sia in termini generali che per quanto concerne organi come:
- La quantità di insulina deve essere corretta in un organo come il fegato;
- La quantità di insulina deve essere corretta in quelle che vengono definite le fasce muscolari;
- La quantità deve essere corretta in zone come quelle legate al tessuto adiposo. Questo potrebbe portare a livelli di iperglicemia marcati.
- Un’altra condizione che potrebbe in tal senso influenzare il metabolismo di una persona e far sviluppare una forma del genere è una condizione chiamata iperuricemia;
Ci sono altri fattori di rischio? Si, vediamoli insieme:
- Questa sindrome può manifestarsi con il passare dell’età;
- Se si parla di un paziente che già di suo soffre di una malattia come il diabete i rischi che si possa presentare una sindrome del genere sono decisamente più elevati;
- Una persona che conduce uno stile di vita sedentario, con scarsa attività fisica presenta rischi maggiori di sviluppare questa sindrome;
- Possiamo parlare anche di una certa predisposizione a livello genetico? Si, questo è un altro fattore che può influenzare il tutto.
Parliamo di sintomi
Le persone che soffrono di questa condizione presentano rischi specifici nello sviluppo di altre patologie? Si, se si tratta di soggetti che come malattia hanno il diabete o magari soffrono di patologie che interessano l’apparato cardiovascolare, presentano sicuramente maggiori fattori di rischio.
In realtà se dovessimo parlare di sintomi è bene dire che i pazienti che soffrono di questa sindrome, molto spesso non presentano alcun tipo di sintomatologia. In molti casi affermano anzi di avere uno stato di benessere generale diffuso e di non sentire alcun tipo di malessere. Tuttavia se il soggetto è del tutto asintomatico, questo non deve fare sì che il soggetto trascuri fattori di rischio quali:
- Un fattore di rischio che non va sottovalutato è il livello di obesità che si può presentare in una zona come quella dell’addome;
- Un fattore di rischio che non va sottovalutato è la presenza di una condizione come l’ipertensione;
- Un fattore di rischio che non deve essere sottovalutato è la presenza di un fattore come la resistenza all’insulina;
- Se il soggetto presenta livelli di trigliceridi molto alti nel flusso sanguigno;
Prevenzione
Quali sono i corretti comportamenti che un soggetto deve avere per ridurre il rischio di sviluppare una problematica del genere? Vediamoli insieme:
- Per prima cosa sarà molto importante che un soggetto cerchi di mantenere un peso corporeo idoneo, cercando di fare in maniera tale che venga mantenuto quello che risulta essere il peso corporeo ideale. Da questo punto di vista è molto importante che il paziente cerchi di fare in maniera tale che non si accumuli una quantità di grasso eccessiva che si viene a depositare in una zona come quella dell’addome;
- Si deve evitare in qualsiasi modo di condurre uno stile di vita basato su abitudini sedentarie e senza che ci sia svolgimento di regolare attività di natura fisica;
- La modifica del proprio regime alimentare è essenziale per fare in maniera tale che i cibi introdotti nel proprio organismo siano quelli giusti. Quindi è consigliabile che il soggetto introduca alimenti quali la frutta e la verdura e cerchi di ridurre il più possibile il consumo di cibi che hanno un contenuto calorico piuttosto elevato. Stessa cosa che il paziente dovrà fare nei riguardi di bevande o bibite dall’elevato apporto calorico.
Processo diagnostico
Qual’ è il processo diagnostico corretto per un paziente del genere? Per prima cosa per parlare di disfunzione metabolica è importante siano presenti una serie di variabili definite di rischio. Vediamo quali sono:
- Una quantità superiore alla norma di tessuto adiposo localizzato nella zona dell’addome;
- Un soggetto che presenta una condizione come quella dell’obesità;
- Si parla di pazienti che hanno una soglia molto alta di trigliceridi ( in termini di valori siamo su una soglia superiore ai 250 mg/dl);
- Si parla di pazienti che hanno livelli di pressione arteriosa molto elevati;
- Si parla di pazienti che hanno livelli di glicemia molto elevati ( in condizioni di digiuno sono superiori ai 100 mg/dl)
Approccio terapeutico
Se si deve curare una problematica come questa sindrome è molto importante occuparsi di due fattori specifici:
- Da una parte cercare di mantenere un peso a livello corporeo che sia adeguato;
- Evitare uno stile di vita sedentario e basato sulla pratica di scarsa attività fisica.
Qualora il medico presso il quale il paziente è in cura lo ritenesse necessario, si può sicuramente associare a un regime alimentare più idoneo e a uno stile di vita più dinamico, l’utilizzo di farmaci specifici per controllare il livello di pressione e il livello di glicemia.
Malattie del cervello