Dischezia rettale

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Quando parliamo di dischezia rettale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una difficoltà che riguarda la fase della defecazione che potrebbe essere difficile e risultare dolorosa. Qual’è la causa di questa problematica? Si tratta di un’alterazione che riguarda la funzionalità ano-rettale. Quali sono le sensazioni che percepisce il paziente? Vediamolo insieme:

  • Il paziente percepisce delle feci nella zona del retto;
  • Il paziente percepisce il bisogno di evacuare;
  • Tuttavia non riesce a farlo nonostante gli sforzi in tal senso.

Qual’è la problematica specifica che innesca questi sintomi? La causa è legata a una coordinazione assente tra la muscolatura del pavimento pelvico e la zona degli sfinteri anali. Motivo per il quale il materiale fecale tende a fermarsi in quella che viene definita ampolla rettale e il paziente percepisce una sensazione di:

  • Il paziente percepisce una sensazione di blocco;
  • Il paziente percepisce un senso di ostruzione.

Quali sono le patologie alle quali potrebbe essere collegata una problematica del genere? In tal senso possiamo dire che questo è un sintomo specifico relativo a una patologia chiamata endometriosi. Potrebbe anche essere collegate a patologie anali e rettali che potrebbero rendere dolorosa la fase di defecazione. Questi sintomi potrebbero anche essere collegati a alterazioni inerenti i riflessi nervosi che riguardano il tratto finale dell’intestino che sono alla base del normale processo di espulsione delle feci.

In tal senso potremmo parlare di:

  • Lesioni legate al midollo;
  • Un ictus;
  • Il morbo di Parkinson.

Se la problematica in oggetto in un soggetto si protrae per un lungo periodo potrebbe causare enterocele, una forma di ulcerazione, un prolasso rettale.

Patologie collegate

Quali sono le patologie collegate a questo sintomo? Vediamole insieme:

  • Potrebbe essere collegata a una colite spastica;
  • Potrebbe essere collegata a una endometriosi;
  • Potrebbe essere collegata a ragadi anali;
  • Potrebbe essere collegata a stitichezza;
  • Potrebbe essere collegata a un tumore del colon e del retto.

Parliamo di endometriosi

Quando parliamo di endometriosi ci riferiamo alla presenza di endometrio, una mucosa che in condizioni normali si trova nella cavità dell’utero. Quando questa inizia ad essere presente all’esterno dell’utero potrebbe essere una condizione che riguarda donne che hanno la prima mestruazione. In tal senso si tratta di una condizione che potrebbe perdurare nel tempo fino al periodo della menopausa.

Quando si può manifestare una patologia del genere? In linea generale tende a presentarsi quando la donna si trova nella fase riproduttiva, questo non esclude che potrebbe presentarsi tuttavia si tratta in tal senso di casistiche più rare anche in donne che sono nel periodo successivo alla menopausa.

Parliamo di percentuali

Quali sono le percentuali di diffusione nella popolazione femminile italiana relativa a questa patologia? In tal senso in termini statistici possiamo dire che circa il dieci per cento delle donne che si trovano in età riproduttiva possono soffrire di questa patologia. C’è un periodo specifico nel quale potrebbe manifestarsi la problematica? Si, il momento di maggior diffusione della patologia è nelle donne che hanno un’età compresa tra i 25 anni e i 35 anni.

Quali sono le cause? In tal senso si parla di contrazioni dell’utero che si producono quando la donna ha il ciclo mestruale, si ipotizza avvenga un transito di endometrio dalla zona dell’utero a quella addominale che si radicano poi nella zona del peritoneo e sugli organi pelvici.

Questa causa accreditata non esclude che questa problematica in casi tuttavia molto rari è stata diagnosticata anche a uomini. Nelle donne in cui si manifesta questa patologia quali possono essere le conseguenze? Per quanto riguarda le donne che hanno questa patologia durante il ciclo mestruale potrebbero avere una sindrome dolorosa.

Il dolore lamentato dalla donna potrebbe avere le seguenti caratteristiche:

  • Potrebbe avere la caratteristica di essere cronico;
  • Potrebbe avere la caratteristica di persistere nel corso del tempo.

Altre problematiche alle quali la donna potrebbe andare incontro sono:

  • La donna potrebbe avere astenia;
  • La donna potrebbe avere una ipertermia non molto pronunciata;
  • Potrebbe andare incontro a problematiche di natura depressiva.

La sindrome dolorosa potrebbe manifestarsi quando la donna ha dei rapporti sessuali o durante la fase di espulsione del materiale fecale ( defecazione). In tal senso potrebbe essere presente del sangue nelle urine o nelle feci. In presenza di questi sintomi si parla di endometriosi rettovaginale. Se invece la sindrome dolorosa dovesse manifestarsi durante la minzione allora viene definita endometriosi vescicale.

Sicuramente le donne che soffrono di questa condizione hanno un peggioramento nella qualità della propria vita. Quali sono le motivazioni che portano a una diagnosi tardiva della patologia? Spesso la paziente non possiede una grande consapolezza della problematica, questo causa un ritardo nella diagnosi che può arrivare anche a sette anni.

Un esame molto importante per poter diagnosticare la problematica in oggetto è l’ecografia, soprattutto se si parla delle forme definite ovariche.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci terapeutici che si possono adottare in tal senso? Il trattamento si basa sull’utilizzo di progestinico che è in grado di portare a un miglioramento del quadro sintomatologico. Tuttavia una precauzione molto importante è quella che si basa sulla costanza in questa tipologia di trattamento.

Questo consente di evitare la stimolazione che naturalmente si produce con gli ormoni e la possibile crescita di ulteriore endometrio.

Approfondimenti

Possono esserci ulteriori cause legate alla dischezia rettale? La risposta corretta è si anche se si tratta di patologie piuttosto rare, approfondiamo insieme quali:

  • I sintomi che lamenta il paziente in tal senso (riferendoci a pazienti di sesso femminile) potrebbero anche essere collegati a una gravidanza;
  • I sintomi che lamenta il paziente in tal senso potrebbero essere collegati a un ictus;
  • I sintomi che lamenta il paziente in tal senso potrebbero essere collegati al morbo di Parkinson;
  • I sintomo che lamenta il paziente in tal senso potrebbero essere collegati alla sclerosi multipla;
  • I sintomi che lamenta il paziente in tal senso potrebbero essere collegati alla sindrome dell’intestino irritabile.

Per quanto riguarda l’intestino irritabile si tratta di una problematica piuttosto comune che riguarda in termini percentuali circa il dieci per cento della popolazione. Tra popolazione maschile e quella femminile è la donna ad esserne più soggetta con un arco temporale nel quale si può manifestare che è tra i 20 anni di età fino ai 50 anni di età.

Quali sono i sintomi che interessano il paziente? In linea generale potrebbe avere:

  • Una sensazione di fastidio nella zona dell’addome;
  • Un dolore nella zona dell’addome;
  • Alterazione della normale funzione intestinale;
  • Percezione di gonfiore;
  • Percezione di distensione.

Sintomi rettocele