Se non avete mai sentito parlare di depressione post parto, sappiate che si tratta di una problematica che può coinvolgere un determinato numero di donne, in sostanza è un disturbo che riguarda l’umore. Nella maggior parte dei casi questa problematica si manifesta con sintomi di natura depressiva che possono coinvolgere la donna. Com’è possibile riconoscere con un certo grado di chiarezza questa sindrome? I sintomi devono essere costanti e continuativi nel tempo e devono durare almeno per due settimane di fila. Sono talmente pronunciati che impediscono alla donna di svolgere in maniera corretta e attenta i compiti che fanno parte della sua vita quotidiana. Possiamo fornire una percentuale attendibile di quante donne possono essere interessate da questo specifico disturbo? Bisogna specificare che si tratta di stati d’animo come la manlinconia, una profonda tristezza, la paura e una sindrome depressiva accentuata.
Percentuali relative a questa problematica
Diamo ora un pò di dati che possono rendere più chiara la situazione e farci comprendere meglio quante donne possano essere interessate a questo fenomeno nel corso della loro vita. In termini percentuali si parla di circa un dieci per cento di donne che successivamente al parto sarebbero interessate a questa problematica specifica. Ci sono tuttavia donne rispetto ad altre che possono avere un profilo di natura psicologica che le mette in condizioni di maggior rischio? Si andiamo a vedere quali sono le categorie più fragili e più soggette a questi episodi:
- Si parla di donne che in passato hanno sofferto di episodi seppur brevi di malinconia, tristezza successivi al parto ma di durata breve, in linea generale si parla di persone che manifestano questo stato d’animo per circa una settimana
- Sicuramente sono più a rischio donne che già in passato hanno sofferto di episodi del genere
- Donne che in passato hanno già sofferto di episodi di natura depressiva, sono maggiormente a rischio
- Un quadro familiare nel quale ci sono parenti stretti che hanno sofferto in passato di episodi di natura depressiva
- Potrebbe essere capitato a donne che in passato hanno avuto episodi significativi di stress personali legati a determinate situazioni familiari. Pensiamo per un attimo a accadimenti quali problematiche all’interno del rapporto di coppia con il proprio partner. Magari eventi di natura lavorativa che hanno portato il partner o la donna stessa ad avere problemi di lavoro tali che hanno comportato magari la perdita stessa del posto di lavoro.
- Potrebbe essere un episodio collegato a un dispiacere di natura personale. Magari la mancanza di un appoggio di natura morale o di natura economica da parte del partner nella gestione degli equilibri familiari e dei figli
- Potrebbe trattarsi di sbalzi di natura umorale correlati all’assunzione di un contraccetivo per via orale
- Potrebbe essere un episodio collegato a precedenti problemi che hanno riguardato un allattamento al seno
Ad oggi la scienza moderna non è ancora riuscita a determinare come mai nella donna si possa produrre una condizione del genere, si ipotizza che ci possano essere dei fattori che aumentano il rischio, vediamo insieme quali:
- Persone che in precedenza hanno già avuto una sindrome depressiva possono incorrere in questo rischio
- Potrebbe esserci una correlazione con fluttuazioni di natura umorale che accompagnano il periodo che va dal momento in cui la donna ha il parto al momento in cui gli organi genitali femminili ritornano a un ciclo normale
- Problematiche connesse a difficoltà nel momento in cui la donna cerca di prendere sonno ( quindi un ciclo sonno-veglia non regolare ed equilibrato)
- Potrebbe esserci una predisposizione genetica che porta la donna a manifestare una problematica del genere
Baby blues
Cosa si intende per baby blues? Potremmo definirla come una sindrome depressiva di natura transitoria e passeggera di durata molto più lieve rispetto a una depressione successiva al parto. Infatti in questo caso si tratta di una leggera sindrome depressiva che non dura più di due o tre giorni.
Sintomi specifici
Quali sono i sintomi specifici in base ai quali possiamo parlare di una sindrome depressiva successiva al parto? Vediamoli insieme:
- La donna percepisce dentro al suo animo una condizione di tristezza piuttosto accentuata
- La donna che vive questa condizione può avere frequenti sbalzi umorali
- Si tratta di donne che hanno un profilo emotivo piuttosto fragile, proprio per questo motivo sono soggette a crisi di pianto forte che non riescono razionalmente a controllare in alcun modo
- Possono avere problemi che riguardano la fase di sonno, iniziando a soffrire durante la ore notturne di insonnia
- Si tratta di donne che possono avere problemi di inappetenza ( perdita progressiva di appetito e stimolo alla fame)
- Potrebbero avere stati d’animo basati su una forte suscettibilità personale, alternati a momenti di rabbia personale
- Potrebbero soffrire di emicranie
- Potrebbero lamentare sintomi che riguardano un senso di stanchezza diffuso e generalizzato
- Potrebbero essere persone che hanno uno stato d’animo caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e diffusa o magari manifestano completa perdita d’interesse per il proprio bambino
- Percepiscono un diffuso senso di insicurezza personale, al punto tale da credere di non essere in grado di occuparsi nel modo giusto del loro bambino
- Possono manifestare una paura piuttosto accentuata di fare del male in qualche modo al proprio bambino
- Possono avere manifestazioni di natura ansiogena o soffrire di attacchi di panico
Si tratta di sintomatologie che hanno un decorso piuttosto lungo, solitamente si sviluppano su un arco temporale pari a tre mesi. Tuttavia la sindrome depressiva non è detto si manifesti con gradualità, potrebbe anche avere un esordio improvviso e inaspettato. Sindrome depressiva e psicosi successiva al parto sono eventi molto rari, tuttavia non vanno sottovalutati e serve intervenire tempestivamente per curare eventuali problemi del genere. Potrebbero infatti evolvere in episodi molto gravi come il suicidio o l’infanticidio.
Come si effettua la diagnosi
Come si effettua la diagnosi per una problematica del genere? Ci si dovrà recare da una specialista che cercando di ricostruire la storia della paziente e il suo decorso. Lo specialista potrà utilizzare delle tavole ufficiali in grado di guidarlo nell’analisi della sindrome depressiva. In ogni caso per poter parlare di depressione post parto è necessario tenere conto di alcuni criteri specifici quali:
- La sindrome depressiva deve durare da almeno due settimane
- Si tratta di problematiche che incidono fortemente sull’attività quotidiana
- Si tratta di soggetti che hanno sviluppato pensieri che vanno dal suicidio all’infanticidio
Può anche capitare che per fattori di natura culturale o personale, una donna sia piuttosto restia a raccontare ad un estraneo dei problemi depressivi che sta vivendo, motivo per cui il medico specialista, il personale sanitario in generale dovrà porre delle precise domande per capire se la sintomatologia è comparsa già prima del parto o successivamente al parto.
Cure
Una volta effettuata in maniera precisa la diagnosi e compreso il problema in che modo si interviene. Solitamente la cura prevede un approccio di natura farmacologico nel quale saranno somministrati antidepressivi e all’occorrenza se dovesse presentarsi la necessità farmaci antipsicotici. La cura ovviamente non dovrà essere solo farmacologica ma dovrà prevedere anche un approccio di natura psicologica con relativa psicoterapia.