Quali sono i sintomi specifici del delirio? Per prima cosa è bene specificare che si tratta di una problematica relativa all’ambito psichiatrico, in ogni caso un soggetto che dovesse manifestare una problematica del genere potrebbe avere sintomi quali:
- Si tratta di pazienti nei quali la soglia di attenzione espressa risulta essere in fase di diminuzione;
- Si tratta di pazienti che hanno una soglia di consapevolezza che risulta essere minore rispetto ad una condizione normale;
- Si tratta di pazienti che hanno un mutamento nella soglia cognitiva.
Tuttavia quando parliamo di una psicopatologia del genere è anche bene dire che i sintomi che il paziente potrebbe esprimere sono vari e diversificati, tra questi potremmo avere:
- Il paziente potrebbe avere problematiche che interessano la propria memoria;
- Il paziente potrebbe manifestare un senso di disorientamento;
- Il paziente potrebbe avere delle problematiche che riguardano l’area del linguaggio;
- In ogni caso tra i sintomi che riguardano questo stato mentale ci potrebbe anche essere un mutamento nel livello di percezione;
- Il paziente potrebbe andare incontro a un pensiero che risulta caratterizzato da instabilità;
- Il mutamento nel profilo psicologico del paziente potrebbe anche riguardare la sfera del comportamento. Motivo per cui il soggetto potrebbe avere un comportamento iperattivo o un comportamento ipoattivo;
- Il paziente potrebbe avere problemi che riguardano l’ambito del sonno, non riuscendo in tal senso a riposare bene.
Approfondiamo la patologia
Volendo approfondire la patologia possiamo parlare di una serie di convinzioni o per meglio dire delle credenze che il soggetto tende ad avere ma che sono del tutto errate. Su cosa si focalizzano queste credenze? La persona che ne soffre potrebbe avere credenze che si focalizzano su un qualcosa di specifico oppure su una persona.
Tuttavia le convinzioni non hanno una valenza specifica, sono il risultato credenze errate che non hanno alcuna base oggettiva e non hanno alcun tipo di valore. Si tratta di una condizione di natura permanente oppure al contrario è temporanea? La risposta corretta è che si tratta di uno stato transitorio che può essere reversibile.
Si manifesta ad un’età specifica? In realtà no, si tratta di una problematica che in quanto tale può prodursi su un soggetto a qualsiasi età ed è ovviamente collegato a uno stato in termini mentali che ha un certo livello di compromissione. La coscienza del soggetto subisce una decisa alterazione. Possiamo parlare di una patologia a sè stante? In realtà no, sicuramente è maggiormente corretto parlare di uno spettro di sintomi che potrebbe essere collegato a una patologia.
Le patologie che potrebbero essere collegate a questa manifestazione del soggetto sono:
- Potrebbe trattarsi di uno stato mentale che deriva da una condizione patologica come la schizofrenia;
- Potrebbe trattarsi di uno stato mentale che deriva da una condizione patologica come psicosi.
Approfondiamo la storia di questa condizione
Chiaramente nel corso del tempo, per cercare di spiegare il perchè in un soggetto si produca una condizione del genere, vari specialisti hanno formulato delle ipotesi nel corso del tempo per cercare di spiegarne le caratteristiche. Citando in tal senso Karl Jaspers, essenzialmente secondo il suo modo di intepretare una manifestazione del genere divide i deliri in primari e secondari.
Qual’ è la differenza tra gli uni e gli altri? Quelli primari hanno un modo di manifestarsi del tutto improvviso e repentino, mentre quelli secondari sono probabilmente collegati ad altre condizioni della psiche. Secondo invece Lipowski questa problematica sarebbe riconducibile a una problematica legata all’attenzione.
Parliamo di cause
Questa condizione tende a verificarsi quando si crea una netta frattura tra il mondo esterno e quello che un soggetto percepisce. Da cosa può essere causato? In tal senso si parla di fattori che innescano un non corretto funzionamento a livello cerebrale. Possiamo identificare delle variabili di rischio? Si vediamo quali sono:
- Si parla di persone che hanno una certa età, soggetti quindi con oltre 65 anni;
- Si parla di soggetti che potrebbero avere una forma di psicosi;
- Si parla di soggetti che potrebbero avere una forma di schizofrenia.
Potrebbero esserci ulteriori motivazioni che influenzano questo stato? Si vediamo quali:
- Tra le variabili che si possono considerare abbiamo un livello di attività fisica limitato nel tempo;
- Problematiche che potrebbero riguardare la vista;
- Problematiche che potrebbero riguardare l’udito;
- Problematiche riguardanti il regime alimentare che fa parte del quotidiano della persona;
- Potrebbe essere collegata a patologie croniche.
Forma univoca o ci sono varie tipologie?
Parlare di questa manifestazione vuol dire fare i conti con una forma univoca a standardizzata oppure al contrario ci possiamo trovare in presenza di forme differenti? La risposta corretta è che potrebbero essercene di forme differenti tra queste abbiamo:
- Potrebbe trattarsi di una forma definita iperattiva e tende a manifestarsi quando il soggetto percepisce uno stato di confusione piuttosto accentuato;
- Potrebbe trattarsi di una forma definita ipoattiva nella quale il soggetto attua una sorta di isolamento del mondo esterno;
- Potrebbe trattarsi di una forma mista che è oscillante tra le due forme appena descritte;
- Potrebbe trattarsi di una forma somatica nella quale il paziente è fermamente convinto di avere una patologia di una certa gravità;
- Potrebbe trattarsi di una forma religiosa nella quale il paziente ha la ferma convinzione di avere una forma di protezione di natura religiosa;
- Potrebbe essere una forma delirante legata all’identità del paziente che pensa di essere una persona importante da un punto di vista sociale;
- Potrebbe trattarsi di una forma onirica nella quale il paziente non ha più la capacità di riuscire a distinguere quale sia la realtà nella quale vive e quale sia la fase di sogno;
- Potrebbe essere una forma di delirio nel quale il paziente ha la ferma convinzione di avere il partner che lo tradisce.
Iter diagnostico
Qual’ è l’iter diagnostico specifico per i sintomi del delirio? In tal senso per poter effettuare una diagnosi il paziente dovrebbe avere:
- Il paziente deve manifestare delle problematiche legate al processo di attenzione;
- Il paziente potrebbe manifestare delle problematiche quali disturbi legati alla lingua e del modo di percepire.
Ci si avvale poi di una serie di test attendibili che aiutano nel processo di diagnosi quali:
- Un test che serve a verificare quale sia il livello di disorientamento al quale è soggetto il paziente e il livello di alterazione che riguarda la sfera del comportamento chiamato Confusional State Evaluation;
- Un altro test più specifico è quello chiamato Delirium Rating Scale che aiuta a quantificare quanto sia grave la forma di delirio del quale il paziente soffre.
Come trattarlo
Come si può invece trattare una forma di delirio del genere? Le strade a disposizione del paziente comprendono la psicoterapia e l’utilizzo di farmaci. La terapia cognitivo comportamentale che si focalizza sul rendere il paziente consapevole di questo stato, dei sintomi, consetendo allo stesso di acquisire un livello di padronanza elevato nella gestione della problematica.