La dacriocistite è un processo di natura infiammatoria e non una patologia che si sviluppa nella zona del sacco lacrimale. Le motivazioni per le quali si può generare un’infezione del genere sono molteplici. In tal senso si potrebbe parlare di un processo di natura infettiva che si è prodotto in seguito a un’ostruzione che del condotto lacrimale. Gli agenti patogeni più comuni e responsabili sono essenzialmente di due tipologie, vediamo quali sono:
- Uno dei patogeni che può innescare questo processo di natura infiammatoria si chiama Staffilococco aureo
- Un altro dei patogeni che può innescare questo processo di natura infiammatoria si chiama Streptococco
La sintomalogia associata a questa condizione può essere di varia natura, il soggetto potrebbe quindi soffrire di:
- Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa
- Il paziente potrebbe avere un arrossamento che interessa la zona dove si manifesta l’infiammazione
- Il paziente potrebbe lamentare una lacrimazione piuttosto abbondante
La sindrome cosa potrebbe innescare in termini di disturbi più seri? La conseguenza più importante è un’ulcera che coinvolge la cornea. Come si interviene se il soggetto presenta un problematica del genere? In linea generale si tende a intervenire con la somministrazione al paziente di antibiotici per via orale, con l’applicazione di impacchi caldi nella zona interessata dal processo di natura infiammatoria o si interviene in maniera chirurgica con un approccio chiamato dacriocistorinostomia.
Inizio dell’infezione
Generalmente questa problematica inizia con un processo di natura infettiva che interessa la zona dei dotti lacrimali. Cos’è un dotto lacrimale? Possiamo definirlo come un piccolo canale che si trova nella zona interna alle palpebre. Qual’è la sua funzione? Nel momento in cui avviene una produzione di lacrime molto abbondante, in eccesso, questo canale serve per drenare queste lacrime. Una volta drenate e raccolte, le lacrime vengono incanalate in un sacco lacrimale. Successivamente verranno indirizzate nel dotto naso-lacrimale. Infine tenderanno a fluire nelle zone del naso e della gola.
Qual’è la causa principale di questa problematica? Se le vie lacrimali hanno un’ostruzione che che non consente alle lacrime il corretto deflusso, la conseguenza sarà l’accumulo nella zona del sacco lacrimale. Questo innescerà un processo di natura infiammatoria e una lacrimazione piuttosto copiosa.
Fattori che incrementano il problema
Quali sono le variabili specifiche che possono influenzare il manifestarsi di questa problematica? Vediamole insieme:
- Questa condizione potrebbe prodursi in seguito a un trauma che interessa la zona dell’occhio
- Questa condizione potrebbe prodursi in seguito a patologie che interessano la zona del naso. Tra queste abbiamo:
- Potrebbe essere la conseguenza di una deviazione del setto nasale
- Potrebbe essere la conseguenza di una sinusite
- Potrebbe essere la conseguenza di una rinite
- Potrebbe essere la conseguenza della presenza di polipi nella zona del naso
- Potrebbe essere la conseguenza di un intervento di chirurgia nasale al quale il paziente si è sottoposto
- Potrebbe essere la conseguenza di formazioni calcaree di color giallastro chiamate anche dacrioliti nel drenaggio lacrimale
Si tratta di una problematica che colpisce un soggetto ad un’età specifica? In linea generale possiamo dire che si può presentare a qualsiasi età. Tuttavia è anche bene specificare che si tratta di una condizione che è più presente nei bambini. Infatti è più alta la probabilità che abbiano un’ostruzione che interessa la zona relativa al condotto naso-lacrimale.
Sintomatologia
Si tratta di una problematica che si presenta in una forma univoca? In realtà questa condizione potrebbe essere:
- Potrebbe manifestarsi senza alcun tipo di preavviso e viene definita acuta
- Potrebbe essere una problematica che ha una durata piuttosto prolungata e in questo senso potremo parlare di una forma cronica
La sintomatologia chiaramente varia a seconda si tratti della forma acuta o della forma cronica. Nella forma acuta il paziente ha la zona adiacente al sacco lacrimale che produce dolore. Unitamente al dolore c’è un arrossamento e la zona è gonfia. Un’ulteriore sintomatologia associata a questa forma riguarda l’esercitare una lieve pressione nella zona interessata. Potrebbe uscire del pus attraverso i canali lacrimali.
Se il processo infettivo è piuttosto pronunciato il soggetto potrebbe diventare piretico ( avere febbre). Unitamente a questo potrebbe esserci un accumulo di pus che potrebbe dare origine a una fistola. Qual’è la sintomatologia classica che manifesta un soggetto che presenta questa problematica? Vediamola insieme:
- Uno dei sintomi è legato al processo di natura infiammatoria, accompagnato da una sindrome dolorosa con manifestazione improvvisa. il rossore e il gonfiore possono interessare la zona del sacco lacrimale.
- Un altro sintomo classico in questa forma è legato alla lacrimazione che si presenta molto abbondante
- Nella zona dell’occhio si potrebbe produrre del muco
- Il soggetto potrebbe avere la febbre
In presenza di un processo infettivo del genere è molto importante intervenire il prima possibile. Infatti la mancata cura potrebbe dare origine nel corso del tempo a una sintomatologia più seria. Se si tratta della forma acuta, si potrà intervenire con antibiotici che risolveranno quanto prima il problema che ha il soggetto. Se si tratta invece di una forma cronica le opzioni terapeutiche a disposizione potrebbero non essere sufficienti. Si dovrà quindi intervenire in tal senso con un intervento di natura chirurgica.
Questa forma può dare origine a ipotetiche complicazioni? Nella maggior parte dei casi è bene dire che le ipotetiche complicazioni sono classiche di un soggetto che presenta un sistema immunitario debole e non reattivo.
Processo diagnostico
Qual’è il corretto iter diagnostico attraverso il quale si arriva a determinare e individuare questo tipo di problema? Per prima cosa si procederà a visitare il paziente. In tal senso ci sono dei tratti distintivi della problematica che il medico può inquadrare e sono:
- Il medico potrebbe notare un gonfiore nella zona interessata
- Il medico potrebbe notare un arrossamento nella zona interessata
- Il soggetto potrebbe avere febbre
- Il soggetto potrebbe avere una lacrimazione molto abbondante
- Se il medico in fase di visita dovesse esercitare una leggera pressione nella zona del sacco lacrimale, potrebbe esserci la fuoriuscita di pus
Proprio il pus potrebbe risultare utile, infatti prelevandone un campione e analizzandolo in un laboratorio, si potrebbe riuscire a capire quale sia l’agente patogeno specifico che ha causato il processo infettivo. Ai fini diagnostici e per confermare con una certa precisione la diagnosi, il medico potrebbe decidere di sottoporre il paziente a un lavaggio inerente alle vie lacrimali per consente di capire se è presente un’occlusione parziale o totale dei canali.
Se il medico avesse il sospetto che la dacriocistite è collegata a problematiche più serie, potrà decidere di sottoporre il paziente a due esami specifici vediamo quali sono:
- Il medico potrebbe decidere far fare al paziente un esame chiamato dacriocistografia
- Il medico potrebbe decidere di far fare al paziente una tac all’orbita e ai seni paranasali
Approcci terapeutici
Quali sono gli approcci di natura terapeutica ai quali si potrà sottoporre il paziente? Se non sono presenti processi di natura infettiva, il medico prescriverà al paziente:
- Il paziente dovrà mettere degli impacchi caldi nella zona interessata
- Si potrà intervenire praticando dei massaggi molto attenti e delicati nella zona del sacco lacrimale
Se invece è in atto un processo di natura infettiva, si dovranno somministrare al paziente degli antibiotici. Qualora la cura a base antibiotica non dovesse dare i risultati sperati o la problematica dovesse ripresentarsi, si ricorrerà allora all’intervento chirurgico che potrebbe prevedere:
- L’inserimento di un filo sottile nel condotto naso lacrimale per eliminare qualsiasi occlusione
- Si potrebbe intervenire con una dacriocistorinostomia che prevede un’espansione del condotto naso lacrimale in maniera tale da evitare che in futuro si possa ripresentare il processo infettivo