Cronofobia

273

Quando parliamo di cronofobia a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente della paura del tempo che tende a fluire e scorrere in maniera del tutto indipendente dalla nostra volontà. Il tempo che passa non ci appartiene, motivo per il quale tende a passare, non torna, non ne abbiamo il controllo, molto spesso questa fobia è anche legata al tempo inteso come non sufficiente, non basta per tutto quello che dovremmo e vorremmo fare. Ad oggi, non c’è in tal senso una grande consapevolezza, infatti non è molto conosciuta e neanche percepita in tal senso. Come si caratterizza esattamente? Il soggetto che ne soffre percepisce il tempo non come qualità di quello che fa, quindi non si ha consapevolezza e si dà importanza alle azioni che compiamo ogni giorno, in maniera tale che queste riempiono di senso il tempo.

Per il soggetto affetto da questa fobia, il tempo è solo quantitativo ed è di fatto solo ed esclusivamente legato agli attimi che passano, al tempo che tende a scorrere. Questa forma ossessiva, può nel corso del tempo trasformarsi ed evolvere diventando a tutti gli effetti una vera e propria fobia. La persone che ne soffre inizia ad avere dei sintomi di natura fisica che sono l’ansia, la frustrazione e gli attacchi di panico.

Se dovessimo in tal senso definire alcuni sintomi/percezioni che ha il soggetto che risulta essere ossessionato dal tempo che passa, quali sarebbero? Vediamoli insieme:

  • Il paziente potrebbe percepire un senso di ansia;
  • Il paziente potrebbe percepire in senso di frustrazione;
  • Il paziente potrebbe avere paura;
  • Il paziente potrebbe avere una forma di ossessione;
  • Il paziente potrebbe risentire in tal senso dei ritmi troppo frenetici presenti attualmente;
  • Il paziente potrebbe essere distratto, manifestando in tal senso un livello di disattenzione elevato;
  • Il paziente potrebbe piangere;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di nervosismo e anche di rabbia nei momenti definiti di stallo;
  • Il paziente potrebbe avere un senso di colpa;
  • Il paziente potrebbe avere varie tipologie di sintomi tra questi abbiamo la tachicardia, tremori, attacchi di panico, mal di testa, una certa disattenzione.

 Il tempo è un nemico

Per tutte quelle persone che soffrono di questa problematica, il tempo per come l’uomo moderno è abituato a concepirlo, di fatto risulta essere un nemico, da questo punto di vista è bene sapere che potrebbe non essere sufficiente per riuscire a svolgere tutto quello che si dovrebbe fare.

Quali sono le conseguenze a livello psicologico? Il soggetto che soffre di questa fobia percepisce una profonda insoddisfazione, il motivo è legato al fatto che si ha molto spesso la sensazione di sprecare il proprio tempo. Per questo motivo il “focus” di una persona che soffre di una problematica del genere è legata al riuscire a portare a termine molte azioni anche se di fatto il tempo che si ha a disposizione non sembra bastare mai.

Possibili cause

Quali possono essere in tal senso le possibili cause? Ad oggi la scienda moderna non è ancora riuscita a stabilire delle cause certe, quello che si sa è che i ritmi frenetici del mondo moderno e le proorità in tal senso, hanno sicuramente contribuito alla diffusione di questa fobia. Nel soggetto che ne soffre è talmente radicata da portarlo a percepire un senso di colpa che si manifesta ogni volta in cui si pensa di non aver sfruttato al meglio il tempo che si ha a disposizione.

Si arriva ad un punto tale che nel momento in cui si potrebbero avere dei momenti di relax caratterizzati da pause e momenti di noia, in pratica quelli nei quali non si dovrebbe fare nulla ma si dovrebbe pensare solo a riposare ed oziare, non sono percepiti in maniera positiva.

Da questo punto di vista la persona ritiene invece di aver buttato via il proprio tempo.

Sintomi specifici

Vediamo ora in tal senso quali possono essere i sintomi specifici:

  • Il paziente potrebbe avere un forte stato d’ansia;
  • Il paziente potrebbe soffrire di sensazioni di disagio;
  • Il paziente potrebbe avere le palpitazioni;
  • Il paziente potrebbe essere affetto da tremori;
  • Il paziente potrebbe avere una tensione muscolare;
  • Il paziente potrebbe avere una mancanza di concentrazione;
  • Il paziente potrebbe soffrire di attacchi di panico;
  • Il paziente potrebbe avere un forte senso di insoddisfazione;
  • Il paziente potrebbe soffrire di frustrazione;
  • Il paziente potrebbe avere un senso di colpa;
  • Il paziente potrebbe soffrire di dolori di natura gastrica;
  • Il paziente potrebbe avere delle difficoltà di natura digestiva;
  • Il paziente potrebbe soffrire di bruxismo;
  • Il paziente potrebbe avere degli sfoghi di natura cutanea.

Questa problematica tende a manifestarsi con stati ansiosi molto marcati, al punto tale che in alcuni casi potrebbero diventare una fobia molto accentuata, con una sintomatologia correlata di natura fisica. Si parla in tal senso di attacchi di panico, di palpitazioni, di tremori, di muscolatura che tende ad essere contratta.

Mentalmente questi sintomi sono legati al fatto che il soggetto è in un grande stato di ansia che come tale tende a manifestarsi perchè collegato al pensiero che i giorni passano, passano i mesi. Per questo motivo come vive la persona che ne soffre? Cercando di inserire nel corso del tempo un’agenda fittissima di impegni e cose da fare. Impegni che non basteranno mai per il soggetto che soffre di questa fobia, infatti il tempo è nemico, motivo per il quale anche cercando di riempire la giornata del maggior numero possibile di impegni non sarà comunque sufficiente.

Il tempo non basta mai per consentire al soggetto di compiere tutte queste azioni, motivo per il quale si potrebbe arrivare a delle manifestazioni quali ad esempio un senso di stordimento e attacchi di emicrania. Come intervenire di fronte alla cronofobia? La risposta corretta è che un approccio di natura terapeutica, nel quale si impara a gestire il senso del tempo in maniera del tutto differente, cercando di sfruttarlo al meglio ma evitando di viverlo con angoscia. Ci si avvarrà quindi della psicoterapia per affrontare questa fobia.

Un’altra metodologia che in tal senso potrebbe aiutare il soggetto ad affrontare nel modo giusto il suo rapporto con il tempo, viene definita delle 5 am. Si tratta di una teoria secondo la quale svegliarsi rispetto al proprio orario almeno un paio di ore prima, dovrebbe consentire una programmazione della propria giornata improntata ad un maggior senso di relax.

Paura del buio

Articolo precedenteTrichiasi
Articolo successivoTrisma cura
Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.