Quali sono i sintomi della condrocalcinosi? La risposta corretta è che per prima cosa dobbiamo parlare di sintomi che possiamo definire in tal senso comuni, questi potrebbero includere:
- Uno dei sintomi che potrebbe avere il paziente è l’astenia;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è l’aumento della Ves;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere sono i dolori di natura articolare;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere sono i dolori di natura muscolare;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere sono relativi ad un gonfiore articolare;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è relativo ad un nodulo;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere sono gli osteofiti ( si tratta di escrescenze che tendono a formarsi nella zona della articolazioni);
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere sono i reumatismi;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è la rigidità di natura muscolare;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere vengono definiti rumori articolari;
- Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è definito versamento articolare.
Sintomatologia definita più rara, vediamo insieme quali sono:
- Il paziente potrebbe avere l’emartro;
- Il paziente potrebbe avere la febbre;
- Il paziente potrebbe avere il Tofi.
Approfondiamo la problematica
Quando parliamo di condrocalcinosi ( viene definita in tal senso anche pseudogotta), ci stiamo riferendo ad una patologia come tale che interessa zone come le articolazioni, i tendini e quelle che vengono definite borse sierose. Da questo punto di vista è bene sapere che si tratta di una forma di artrite. Qual’è la causa che la provoca? La risposta corretta è che parliamo di un’artrite che è collegata alla formazione di un deposito definito come:
- Cristalli di pirofosfato di calcio definito idrato ( PPCD);
Potremmo in tal senso sapere quale sia l’esatta causa di questa problematica? Ad oggi è bene dire che non si sa ancora quale sia l’origine specifica del disturbo, tuttavia in maniera frequente potrebbe essere collegata ad altre patologie, tra queste abbiamo:
- Una delle patologie alle quali è collegata sono i traumi;
- Una delle patologie alle quali è collegata sono i processi di natura infettiva;
- Una delle patologie alle quali è collegata è l’amiloidosi;
- Un’altra patologia alla quale è collegata questa problematica viene definita ipomagnesiemia;
- Un’altra patologia alla quale è collegata questa problematica viene definita iperparatiroidismo;
- Un’altra patologia alla quale è collegata questa problematica viene definita gotta;
- Un’altra patologia alla quale è collegata questa problematica viene definita emocromatosi.
Un’altra condizione della quale bisogna tenere conto è legata al fatto che tende a manifestarsi in maniera prevalente quando il paziente ha una certa età. Questo di fatto è interpretabile come un segnale del fatto che potrebbe essere collegata a cambiamenti di natura degenerativa e metabolica relativa ai tessuti interessati.
Quali sono le sedi maggiormente interessate da questa problematica? La risposta corretta è che potrebbero essere colpite zone quali:
- Una delle zone colpite in tal senso riguarda il ginocchio;
- Un’altra delle zone colpite potrebbe riguardare il polso;
- Un’altra delle zone colpite potrebbe riguardare la spalla;
- Un’altra delle zone colpite potrebbe riguardare il gomito.
In molti casi la condrocalcinosi potrebbe produrre delle manifestazioni similari a quelle legate ad una forma come l’artrite acuta o si tratta magari di un’artropatia di natura degenerativa. Nella maggioranza dei casi la patologia tende a manifestarsi in una sola articolazione, il paziente lamenta da questo punto di vista una sindrome dolorosa molto marcata, in alcuni casi potrebbe essere legata alla presenza di sintomi quali:
- In alcuni casi potrebbe essere legata a sintomi quali la febbre;
- In altri casi potrebbe essere legata a problematiche quali la rigidità di natura muscolare nella parte mattutina della giornata.
Come si sviluppa l’attacco? La risposta corretta è che la sua insorgenza è rapida, tende a raggiungere un livello di intensità in un arco temporale compreso tra le sei e le ventiquattro ore, risolvendosi in tal senso in un arco temporale compreso tra una settimana e le tre settimane.
Un fattore del quale bisogna tenere conto è il fatto che tra un episodio e il successivo, il paziente potrebbe non avere da questo punto di vista alcun tipo di disturbo o in alternativa potrebbe esserci una sintomatologia che possiamo definire in tal senso di entità molto bassa, in maniera analoga a quella che si può produrre se si parla di artrite reumatoide o artrosi. Il quadro clinico appena descritto, tende a manifestarsi nel corso del tempo, con una persistenza che come tale è per tutta la vita.
Approccio diagnostico
Qual’è il corretto iter diagnostico da questo punto di vista? La risposta corretta è che la condrocalcinosi tende ad essere confermata avvalendosi del microscopio. Infatti i cristalli di pirofosfato dovrebbero essere presenti nel liquido sinoviale che si è provveduto in precedenza ad aspirare dall’articolazione interessata.
Il processo di diagnosi risulta in tal senso essere difficoltoso o semplice? La risposta corretta è che da questo punto di vista la diagnosi potrebbe risultare difficile. Per quale motivo? La risposta corretta è che questa patologia, può manifestarsi in maniera tale da essere molto simile ad altre patologie di natura infiammatoria di carattere articolare. Questo renderà necessario si proceda ad escluderle. Da questo punto di vista è molto importante che venga fatta una distinzione specifica tra la condrocalcinosi e l’artrite di natura infettiva. Quali sono gli strumenti a disposizione del medico per fare una distinzione in tal senso? Vediamolo insieme:
- Gli strumenti a disposizione del medico sono la colorazione di Gram;
- Un altro strumento a disposizione del medico è l’esame colturale relativo al liquido sinoviale;
- Se si tratta invece di uno stadio maggiormente avanzato della malattia, si potrà procedere con delle radiografie inerenti alla zona delle articolazioni che sono maggiormente interessate a questa problematica.
Quale risulta essere da questo punto di vista l’approccio di natura terapeutica che si può consigliare? Per prima cosa è bene sapere che si tratta di una terapia nella quale si ridurranno i sintomi relativi alla malattia. Per questo motivo al paziente potranno essere somministrati farmaci antiflogistici o di natura analgesica quali il:
- Si parla di Naprossene;
- Si parla di Indometacina;
- Si parla di altre tipologie di Fans.
Se si tratta invece di un versamento che possiamo definire in tal senso acuto, potrebbe essere indicata in tal senso l’aspirazione del relativo liquido sinoviale (definito in tal senso artrocentesi) relativo all’articolazione interessata in tal senso. In tal senso si potrebbe anche procedere con l’infiltrazione di farmaci a base cortisonica nella zona articolare interessata.
Se si hanno i sintomi della condrocalcinosi è bene sapere che si potrebbe utilizzare, se tollerata dall’organismo del paziente per via orale, la colchicina per ridurre quella che risulta essere la frequenza degli attacchi.