Quando parliamo del complesso di Elettra a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un atteggiamento specifico nel quale una bambina piccola nutre nei riguardi della madre dei sentimenti conflittuali, basati su una sorta di competizione con la figura del padre. Vuole improvvisamente più attenzioni dalla figura paterna, per la quale inizia a nutrire dei sentimenti intensi e forti di possesso. La madre invece viene in parte rifiutata, infatti viene vista dalla bambina come una potenziale antagonista e rivale per l’affetto e le attezione che la bambina vuole avere da parte del padre. Tuttavia i genitori che vivono questa condizione con una loro figlia piccola, non devono avere paura o particolari timori, si tratta infatti di una condizione transitoria, destinata a risolversi col tempo.
Quando parliamo di questa particolare condizione, di fatto utilizziamo una terminologia che la psicanalisi conosce molto bene e serve a descrivere una fase di gelosia e anche di conflitto basato sulla competizione che una bambina piccola inizia a vivere in maniera inconscia, con scarsa o non avendo proprio consapevolezza di questa fase.
Questo accade perchè la bambina inizia improvvisamente a proiettare verso il padre dei sentimenti di amore che lo rendono l’oggetto unico delle attenzione che la bambina vorrebbe avere. Quindi maggiori coccole e tenerezze da parte del padre, mentre la madre viene vista da questo punto di vista come una potenziale antagonisca che può di fatto sottrarre tempo e attenzioni alla bambina che vuole queste manifestazioni del padre solo per lei.
Questo dover dividere il proprio affetto e le attenzione che la figlia desidera con il padre con un’altra figura che è quella della madre, crea i presupposti per un conflitto interiore che si genera nella bambina. In maniera inconscia inizia a vedere la madre coma una potenziale rivale per contendersi l’affetto del padre e questi sentimenti la portano ad avere una fase conflittuale nei riguardi della madre stessa.
Fase di sviluppo naturale
Eppure questa fase caratterizzata da un livello elevato di conflittualità della figlia nei riguardi della madre è una fase di sviluppo molto importante per il sesso femminile, ed in ogni caso, in condizioni del tutto normali è una fase passeggera che con il tempo passa e la bambina riesce a risolvere questo conflitto apparente con la madre superando certi sentimenti di possesso nei riguardi della figura paterna.
Posizione di Freud
Secondo le teorie di Freud, questo periodo è un momento molto particolare nella vita di una bambina, questa fase coincide secondo lui con una sorta di invidia che il sesso femminile per il pene maschile. L’aggressivitià nei riguardi della madre non riguarda solo da un conflitto inconscio che viene con lei per avere tutte le attenzioni del padre ma anche da una sorta di risentimento per non avere dotato la bambina di un pene.
In questa fase secondo Freud nella bambina c’è anche una sorta di attrattiva nei riguardi del padre che diventa a tutti gli effetti per lei una figura di riferimento. Questo riferimento verrà poi utilizzato in una fase futura per costruire tutte le relazioni che potrà avere nei riguardi del mondo maschile in generale ( si parla di relazioni ovviamente di natura sentimentale)
Tuttavia è anche molto importante sottolineare come questa fase debba essere di passaggio, di deve essere un necessario superamento di questa fase per consentire alla bimba di crescere nella maniera più sana ed equilibrata possibile. Se questo non dovesse avvenire, da futura donna troverà sempre delle relazioni che non la soddisferanno, tendendo sempre a fare un paragone con la figura del padre e cercando nei partner proprio le caratteristiche paterne. Questo meccanismo di idealizzazione della figura paterna, renderà la sua vita affettiva improntata all’insoddisfazione e non riuscirà ad avere relazioni stabili con l’altro sesso.
Teorie di Jung
Tuttavia per Jung, allievo di Freud, il legame di natura emotiva che si stabilisce tra un padre e la propria figlia non è uguale a quello che si stabilisce tra una madre e il proprio figlio, in maniera particolare quando si parla dei primi anni di vita, quelli che vanno dai 0 ai 4 anni circa.
Infatti questo mutamento nell’animo della bambina avviene di fatto solo verso i 4 anni, quando di fatto c’è come una sorta di distacco affettivo nei riguardi della madre. In questa fase avviene un cambiamento netto e radicale nei sentimenti della bambina che inizia a provare come una sorta di “innamoramento” nei riguardi della figura paterna.
Le sue preferenze di natura affettiva cambiano quindi in maniera radicale, l’affettività che prima cercava nella mamma si sposta sulla figura del padre. Tuttavia questo improvviso bisogno e necessità di avvicinarsi maggiormente alla figura paterna, crea il terreno per un conflitto con la madre, scatenando di fatto dei sentimenti di rivalità e di gelosia oltre che di possessibilità che spesso culminano nella tipica frase :” Papà è mio”.
Questo improvviso spostamento verso il padre e la ricerca di attenzioni di natura affettiva dalla figura paterna, possono scatenare un vero e proprio conflitto nei riguardi del rapporto con la madre vissuta come una antagonista. Quindi la figlia cercherà di avere sempre le attenzioni del padre, richiederà i suoi abbracci e le sue coccole e magari vorrà anche dormire nel netto dei genitori frapponendosi tra il padre e la madre.
Quando parliamo quindi del complesso di Elettra, ci stiamo riferendo a una fase di crescita molto importante per la donna, il suo superamento consentirà alla bambina in una fase più adulta, di riuscire a sviluppare in maniera armonica e equilibrata questo complesso maturano sia da un punto di vista personale che sociale.
In linea generale il superamento di questa fase avviene in maniera del tutto naturale e di solito accade quando la bambina supera questa fase focalizzata sulla figura paterna e tende a identificarsi di più nella figura della madre. Tuttavia perchè tutto avvenga nella maniera più naturale possibile, molto dipende dal livello di consapevolezza dei genitori, dal tipo di rapporto che sono riusciti a costruire con i propri figli che non deve essere improntato alla eccessiva possessività.
Fasi di sviluppo del complesso
Volendo identificare le fasi specifiche di sviluppo di questo complesso, possiamo dire che una bambina inizia ad avere un maggior bisogno delle attenzione del padre intorno ai 3 anni di età. Nel periodo compreso tra i 3 e i 5 anni, la bambina inizierà ad avere un maggior grado di consapevolezza, riuscendo a capire che questo desiderio nei riguardi del padre non può di fatto essere soddisfatto. Quando arriverà verso i 6 anni, supererà questa fase conflittuale non vedendo più nella madre una sorta di angonista all’affetto che vuole dal padre.
Crescendo, la bambina diventata una ragazza adolescente, inizierà ad avere sentimenti di attrazione verso coetanei maschili al di fuori della cerchia dei propri affetti familiari. Per quanto riguarda il compito del padre, sarà molto importante far capire alla propria figlia che esistono dei limiti all’affetto e alle attenzioni che deve richiedere nei suoi riguardi.
Questo dovrà essere fatto facendo anche vedere alla figlia quanto sia importante per lui la madre con gesti di affettività nei suoi riguardi e cercando di porre l’accento sul suo valore all’interno del nucleo familiare ogni volta che sia possibile.
Fase non superata
Se una donna nel corso della sua vita porta dietro una situazione irrisolta, non è mai riuscita a superare il complesso di Elettra, avrà sicuramente delle relazioni sentimentali problematiche, incostanti, percepirà una sua insoddisfazione nel modo in cui è amata perchè non sarà mai un amore totalizzante e protettivo come quello paterno.
Un padre che tende ad essere iperprotettivo, rischia di comunicare alla figlia un messaggio sbagliato. Invece di favorire il suo processo di autonomia, trasmetterà alla figlia un sentimento di inadeguatezza personale basato sul fatto che per quanto possa crescere e maturare, non lo sarà mai abbastanza.
Se una donna si trova in una situazione del genere, potrebbe avere delle problematiche specifiche, andiamo a vedere quali:
- Potrebbe essere una persona che soffre di disturbi nella sfera personale
- Potrebbe avere disturbi di natura sessuale
- Potrebbe avere problemi riguardanti la propria identità personale
Servirà in questo caso l’aiuto di una psicoterapetua che comprendere meglio quale sia il suo conflitto irrisolto a arrivare a un maggior grado di consapevolezza. Spesso le donne coltivano in loro dei sentimenti di colpa che le portano a soffrire. Spesso sono le peggiori nemiche di loro stesse e della loro vita.