Se vi state chiedendo come uscire dalla depressione è importante per prima cosa fare un’analisi approfondita, per cercare di capire con quale male ci stiamo confrontando. Per prima cosa è bene dire che se parliamo di depressione ci stiamo riferendo a una vera e propria patologia di natura mentale non certo priva di conseguenze. Per prima cosa chi ne è affetto sperimenta anche senza accorgersene un autentico distacco dal mondo reale, da quello che ci circonda e nel quale viviamo immersi. Il distacco subentra anche nei confronti del quotidiano, di tutte quelle attività che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni e che di solito tendono a riempire in maniera positiva le nostre giornate.
Equilibri all’interno della famiglia che cambiano
Se pensate non abbia effetti sugli equilibri che contribuiscono a farvi vivere in maniera serena l’ambito familiare vi sbagliate di grosso. Le cose in realtà non stanno cosi, una persona che soffre di questo disturbo non ha solo una qualità della vita che tende a calare in corrispondenza di quanto è marcata la sindrome depressiva.
Una persona ammalata di depressione ha una serie di persone intorno a lui o lei che fanno parte della sua vita. Per questo motivo sicuramente ci saranno dei risvolti di natura negativa anche all’interno dell’ambito familiare, le persone care, gli amici, i colleghi, insomma tutta la schiera di persone che si conoscono e che ruotano attorno alla persona che ha questo problema si accorgeranno del suo cambiamento.
Quindi alcuni equilibri che erano alla base di rapporti sani ed equilibrati tenderanno a cambiare, le cose non andranno più come prima, e ci saranno problemi che riguarderanno la sfera emotiva, relationale e comportamentale. Spesso le persone attorno non comprendono cosa sta vivendo la persona che ha questi problemi e magari possono anche allontanarsi.
Approcci comportamentali da avere
Per prima cosa è importante fare chiarezza, quando si parla di depressione ci si riferisce a tutti gli effetti a una vera malattia mentre magari spesso siamo portati ad associarla a stati psicologici come la tristezza o un indole malinconica. Può capitare nella vita di ogni persona che in seguito a eventi che possiamo definire traumatici, pensiamo ad esempio alla morte di un familiare amato possano prodursi nell’animo di una persona dei sentimenti negativi come l’ansia, l’angoscia e un senso di tristezza e malinconia diffusa.
Tuttavia questi stati di animo che solitamente sono considerati passeggeri e possono essere correlati a un evento di natura traumatica, sono la naturale conseguenza a problematiche e eventi che sono accaduti e per la loro drammaticità hanno avuto un impatto molto forte a livello emotivo.
Tuttavia questo stato non è da considerarsi patologico, non è il frutto di un problema, di una malattia come una sindrome depressiva. Quando si può parlare quindi di uno stato patologico? Di una malattia a tutti gli effetti? La depressione è una vera e propria malattia quando compare in maniera del tutto indipendente rispetto ad accadimenti esterni di natura traumatica.
Oppure si tratta della comparsa di stati d’animo, di reazioni di natura psicologica ed emotiva che sono del tutto sproporzionate rispetto all’evento che le ha eventualmente scatenate. Da un punto di vista umorale si assiste a un radicale cambiamento del soggetto che ha stati di tristezza molto intensi.
L’intensità è tale che si possono concretizzare in manifestazioni di natura fisica quali:
- Il soggetto potrebbe percepire un senso di oppressione al petto
- Il soggetto potrebbe percepire una pesantezza al capo
- Il soggetto potrebbe avere una mancanza di energia
- Il soggetto potrebbe arrivare a soffrire di insonnia
Impatti nel quotidiano
Questo stato mentale può avere dei notevoli impatti sulla vita di una persona, sulla sua quotidianità, al punto tale che tutti i processi decisionali che fanno parte del quotidiano, dai più semplici a quelli maggiormente complessi appaiono al soggetto che soffre di questa malattia quasi impossibili da gestire o da mettere in atto.
Questo accade perchè nel processo decisionale di una persona non sono coinvolti solo processi di tipo razionale ma anche il livello di umore che abbiamo è importante da questo punto di vista. Spesso infatti si fanno scelte che sono anche la conseguenza di un determinato livello umorale, di un’emozione specifica che sta attraversando in quel momento la nostra mente e non il frutto invece di una pianificazione razionale fatta a tavolino.
In una persona che soffre di depressione il tono dell’umore è ovviamente bloccato nella zona bassa di conseguenza è molto difficile che possa agire o prendere delle decisioni. Bisogna anche aggiungere e non è un elemento da poco che ansia e paura si radicano fortemente nel soggetto e di conseguenza bloccano tutto il processo decisionale.
Quindi la prima cosa che andrà fatta e questo riguarda tutte le persone che ruotano attorno a un soggetto depresso è capire che si tratta di una vera e propria malattia, accettare il fatto che il proprio familiare è ammalato e soffre di una sindrome depressiva. Una volta accettata questa condizione si potrà di conseguenza aiutarlo.
Percepito di chi ha in casa un familiare depresso
Qui si innesca un altro approccio molto importante e riguarda quel familiare che ha in casa un suo congiunto che soffre di depressione. Ovviamente vederlo triste, magari sdraiato a letto, senza alcuna voglia di fare delle cose e magari che non si occupa neanche del proprio aspetto, se si invitano altre persone può rappresentare un motivo di imbarazzo.
Tuttavia è bene sapere che questo modo di comporatarsi non è goveranato dal soggetto, inoltre in maniera frequente le persone che soffrono di questa condizione psichiatrica sono spesso in una situazione mentale specifica. Quello che li appassionava prima di ammalarsi, sport, passioni, attività specifiche non rappresentano per il soggetto più alcun tipo di attrattiva. Non va quindi criticato ma eventualmente lo si deve aiutare in quelle attività che ha bisogno di svolgere e si sente di svolgere.
Bisogna anche tenere a mente che chi soffre di questi problemi subisce una sorta di rallentamento che va dal modo di muoversi quindi a livello fisico ma anche a livello mentale. Tende a ragionare con fatica, allo stesso modo ha difficoltà a concentrarsi. Ci possono poi essere delle trasformazioni di natura fisica alle quali il soggetto può andare incontro.
Potrebbe avere inappetenza, perdere peso, avere i capelli che tendono a diventare grigi, avere disturbi del sonno.
Rivolgersi a uno specialista
Se la sintomatologia dura da parecchio tempo sarà bene rivolgersi a un medico specializzato in queste problematiche. Un capitolo a parte va fatto per i familiari. Le persone che soffrono di una sindrome depressiva tendono a essere molto distaccate dalla realtà analogamente a uno spettatore che guarda la sua vita passare senza avere alcun tipo di reazione.
Quindi pensare di scuotere un depresso dalla sua situazione di apatia mentale cercando magari di coinvolgerlo in situaizoni organizzate in cui ci sono amici o conoscenti può purtroppo sortire l’effetto contrario a quello che si pensava. Il malato potrebbe avvertire ancora di più il senso di colpa e il proprio senso di inadeguatezza convincendosi sempre di più di costituire un semplice perso per la propria famiglia.
Manifestare la propria presenza
Per quanto non sia facile stare vicino a una persona che manifesta sintomi del genere, essergli vicino senza giudicare la sua malattia e accettando magari che passi la giornata a letto può essere molto utile. In ogni caso molto dipende da quanto è seria e accentuata la sindrome depressiva.
In alcuni casi può essere sufficiente un approccio tramite la psicoterapia. In altri casi quando la sindrome depressiva è molto forte e il paziente manifesta intenti di natura suicida, è bene accompagnare la psicoterapia con un approccio di natura farmacologica. Certamente avere un familiare che ha una sindrome depressiva vicino non è facile nè da gestire nè da accettare. Soprattutto il fatto di non poter attivamente fare qualcosa per poterlo aiutare può essere frustrante per il familiare che assiste il paziente.
Come uscire dalla depressione? Il percorso non è semplice e lineare, serve tempo e il familiare non deve abbattersi perchè deve essere consapevole del fatto che si tratta di una malattia e come tale può essere curata.