Quando parliamo di colite cronica a quale patologia ci stiamo riferendo? Per prima cosa parliamo dai disturbi che il soggetto può avere quali il mal di pancia, con disturbi che riguardano il modo in cui viene espulso il materiale fecale, quindi il paziente potrebbe avere dei problemi nei quali lamenta stitichezza (stipsi), alternati invece a periodi nei quali soffre di diarrea. Queste problematiche a cosa potrebbero essere collegate? Vediamolo insieme:
- Questa problematica potrebbe essere collegata a un periodo di forte stress;
- Questa problematica potrebbe essere collegata a un periodo di grande inquietudine personale.
Da questo punto di vista e non sempre in maniera del tutto corretta, viene definito questo problema come Colite di natura spastica o Colite di di natura spastica e nervosa. Questo modo di etichettare questo problema, pur essendo molto diffuso, in realtà non è proprio corretto. Infatti per tutte quelle persone che soffrono di problematiche del genere, il termine potrebbe essere del tutto fuorviante.
Per prima cosa va operata una prima distinzione specificando che la colite spastica è una cosa ben diversa dalla colite di tipo ulceroso. Infatti la colite spastica nervosa è più corretto definirla sindrome dell’intestino irritabile.
Approfodiamo la colite spastica nervosa
Quando infatti si parla di colite spastica nervosa, ci si riferisce essenzialmente a una problematica che in quanto tale non presenta alterazioni o possibili lesioni che riguardano il tratto intestinale. In tal senso infatti è bene subito fare una specifica parlando non di lesioni che riguardano il tratto intestinale ma di alterazioni in quella che viene definita la motilità dell’intestino.
Quando si parla di motilità intestinale ci si riferisce essenzialmente a come l’intestino si muove, ai suoi movimenti. La colite spastica è una patologia non particolarmente diffusa o al contrario stiamo parlando di una forma diffusa? La risposta corretta è che si tratta di una patologia diffusa, pur causando nel paziente dei sintomi fastidiosi, non è tuttavia una problematica che possiamo definire seria o con un certo grado di pericolosità.
Da questo punto di vista infatti, non è associata al rischio di sviluppare patologie tumorali con decorso maligno. Ci sono dei tempi specifici relativi alla manifestazione di questa patologia? In realtà è bene dire che si tratta di una problematica che può durare per tutta la vita. Tuttavia questo non vuol dire in alcun modo che chi soffre di colite spastica nervosa, debba avere disturbi che tendono a manifestarsi in maniera costante e perenne. In alcuni casi, per riuscire ad avere un miglioramento nella qualità della propria vita, sarà sufficiente mettere in atto alcuni accorgimenti per ottenere dei miglioramenti, vediamo quali:
- Per prima cosa è bene che un paziente che soffre di queste problematiche cambi la propria dieta;
- Come secondo fattore è bene che modifichi il proprio stile di vita.
Rivolgersi a uno specialista
Se un soggetto dovesse manifestare delle problematiche che riguardano il proprio addome, con dolori, stipsi o diarrea, è bene che si rivolga a un medico specialista. Infatti non è certo sufficiente documentarsi con notizie anche se approfondite lette sul web e magari praticare una sorta di autodiagnosi. Questa metodologia errata potrebbe creare nella mente del paziente confusione, interpretando magari in maniera del tutto errata alcuni sintomi lamentati.
Diagnosi
Qual’è la metodologia di indagine che consente in tal senso di arrivare a una diagnosi certa? Generalmente il medico si basa sui sintomi lamentati dal paziente, dopo tuttavia avere escluso condizioni più serie. Se dobbiamo parlare di sintomi che in tal senso possiamo definire come classici in queste forme, possiamo sicuramente annoverare:
- Per prima cosa il paziente lamenta una sindrome dolorosa che riguarda la zona dell’addome;
- Il modo di espellere il materiale fecale subisce dei cambiamenti rispetto a una condizione normale;
- Infatti il paziente potrebbe soffrire di diarrea;
- Al contrario il paziente potrebbe soffrire di stipsi (stitichezza).
Questi sintomi lamentati dal soggetto devono avere una certa durata nel corso del tempo? Si per poter parlare di sindrome dell’intestino irritabile la sintomatologia lamentata dal paziente deve avere una durata non inferiore ai sei mesi. Oltre a questo devono manifestarsi in una settimana almeno una volta.
Parliamo di esami da svolgere
Quali sono quindi gli esami che andranno svolti? Vediamoli insieme:
- Un esame al quale il paziente potrebbe essere sottoposto e la calprotectina nelle feci;
- Esami per capire se è presente un processo infiammatorio;
- Un’ecografia nella zona addominale e in quelle che vengono definite anse intestinali;
- In alcuni casi si potrebbe procedere con una tac o risonanza magnetica dell’addome;
- Potrebbe essere fatta una gastroscopia;
- Potrebbe essere fatta una colonscopia.
Se si tratta di una problematica come la colite spastica, gli esami appena segnalati dovrebbero dare esito del tutto negativo.
Regime alimentare colite spastica
Se un paziente soffre di una problematica del genere è molto importante curi la propria alimentazione. Precisiamo subito che non è il regime alimentare ad aver causato questa patologia. In ogni caso volendo curare con una certa attenzione il regime alimentare, sarà bene escludere una serie di alimenti che causano fermantazione a livello intestinale quali:
- Si dovranno evitare i legumi;
- Si dovranno evitare le cipolle;
- Si dovrà evitare il cavolo;
- Si dovrà evitare la verza.
Unitamente agli alimenti che causano fermentazione a livello intestinale, si dovranno evitare tutti quegli alimenti e bevande che causano irritazione all’apparato gastrointestinale quali:
- Evitare di consumare alcol;
- Evitare di consumare il caffè;
- Evitare di consumare il peperoncino;
- Evitare di consumare il pepe;
- Evitare le spezie.
Sarebbe consigliabile adottare un regime dietetico che sia il più possibile improntato all’evitare il consumo di zuccheri, tuttavia si tratta anche di una dieta molto complessa da seguire, proprio per la quantità di alimenti che si devono escludere.
La cosa migliore che un paziente possa fare se ha un problema del genere è cercare di riequilibrare il proprio intestino con un consumo di fibre, con un buon livello di idratazione che è molto importante, supportato da un’attività di natura fisica che aiuta a ridurre il carico di stress.
Approccio farmacologico
Per quanto concerne l’approccio di natura farmacologica, sarà bene intervenire per aiutare il paziente a ridurre i sintomi con:
- Farmaci anti-diarroici se il soggetto ha evacuazioni piuttosto frequenti;
- Lassativi se soffre di stipsi;
- Farmaci di natura antispastica se soffre di dolori.
Colite cronica e impatto sociale
Chiaramente le persone che soffrono di questi problemi hanno un impatto che riguarda la loro vita sociale. Infatti avere in maniera frequente diarrea o crampi di natura addominale Questo fattore ovviamente non gioca a favore di una socializzazione tranquilla e può nelle persone più giovani scatenare un senso di frustrazione e insicurezza.
Pur non essendoci un collegamento diretto tra uno stato psichico di sofferenza e una forma di colite spastica è indubbio che un soggetto che sta vivendo un forte periodo di stress, tenda a scaricare il proprio livello emotivo sull’apparato gastrointestinale. Tuttavia è pur vero che le persone che stanno vivendo un periodo di forte stress, a livello ormonale causano il rilascio di sostanze e ormoni che stimolano il transito intestinale.