Se non avete mai sentito parlare di cleptomania, si tratta di una problematica che possiamo far rientrare in uno segmento specifico di disturbi da comportamento, relativi al controllo dei propri impulsi e della condotta. Si tratta di un problema che riguarda tutte quelle persone che hanno la tendenza a rubare oggetti senza che vi sia per questo una reale necessità. I soggetti che presentano questo tipo di profilo, sono persone che presentano problemi nella sfera del comportamento, nella propria capacità di razionalizzare un impulso e non doverlo necessariamente seguire. Si tratta di una problematica che coinvolge nello specifico tutte quelle persone che hanno un profilo di natura caratteriale problematico. Non hanno la capacità di tenere sotto controllo le proprie emozioni e i propri comportamenti.
Storia del disturbo
Il termine è stato coniato all’epoca da uno psichiatra di origine svizzare che si chiamava Andre Matthey per cercare di definire un profilo di persona specifica che tende a rubare qualsiasi tipo di oggetto non per una reale esigenza ma seguendo un impulso. Parliamo quindi di un soggetto che ruba non per un’esigenza oggettiva che deve soddisfare ma adotta questi comportamenti a causa di un disturbo di natura psicologica.
In passato questo disturbo era principalmente associato al mondo femminile, per questo motivo verso la fine del diciannovesimo secolo, si tendeva ad imputarlo a malattie che coinvolgevano l’utero o a una sindrome premestruale. Nello stesso manuale diagnostico dei disturbi mentali, non veniva annoverato tra i disturbi di natura mentale specifici.
Caratteristiche specifiche del disturbo
Per poter definire in maniera corretta un individuo un cleptomane quali sono i comportamenti specifici che deve avere? Come si può diagnosticare con certezza questa malattia? Vediamo insieme le caratteristiche specifiche che deve avere un soggetto che presenta questo profilo:
- Un individuo che presenta un profilo psicologico del genere manifesta la sostanziale incapacità a controllare l’impulso di sottrarre oggetti che non hanno una reale utilità
- Un individuo che ha questa problematica prima di compiere questo gesto, avverte un aumento marcato del livello di tensione emotiva
- Il soggetto che commette il furto, trae piacere e soddisfazione dal compiere questo gesto
- Quando un individuo affetto da questo problema commette l’atto del rubare non è soggetto a sentimenti come la rabbia o è in preda a stati di allucinazione
- Il furto non avviene motivato da esigenze di natura personale o per il valore dell’oggetto sottratto, di conseguenze tutte quelle persone che commettono un atto del genere e non presentano questo profilo psicologico sono escluse. Allo stesso modo gli oggetti sottratti non hanno in alcun modo un significato specifico che possa in qualche modo aiutare a effettuare una diagnosi corretta del disturbo presente. Nonostante non sia presente una correlazione tra il valore economico degli oggetti sottratti e il furto, molte persone affette da questo disturbo rubano oggetti che possono avere un valore economico piuttosto elevato. I soggetti cleptomani descrivono l’impulso a rubare come un qualcosa di non controllabile, irrefrenabile. Le emozioni che prova un soggetto che soffre di cleptomania sono tra di loro contrastanti a alcune volte antitetiche ( vanno in conflitto tra di loro). Infatti mentre in fase iniziale il soggetto prova un certo piacere nel compiere l’atto, successivamente gli individui che hanno rubato descrivono di provare un senso di rimorso e vergogna associati a un umore tendente al depresso.
Alcuni studi che hanno cercato di indagare a fondo questo fenomeno rivelano che nella maggior parte dei casi che soffre di questo disturbo è di sesso femminile. Dietro a questo dato si ipotizza che ci sia da parte degli uomini una tendenza minore a formulare una richesta di aiuto per un problema del genere. Infatti sono quelli che rischiano in percentuale maggiore di andare in prigione. Alcuni di questi pazienti a causa del loro disturbo hanno poi avuto problematiche di natura legale.
Problemi lavorativi e sociali
Le persone che soffrono di questo disturbo hanno problemi oggettivi che riguardano sia la sfera sociale che quella lavorativa. Molti per poter rubare prendono permessi dal lavoro, mancano per riuscire poi nel pomeriggio a praticare questi comportamenti. Alcuni di questi consapevoli del loro problema hanno anche manifestato di vivere male. In alcuni è emersa che l’idea del suicidio sia una forma di liberazione dal problema.
Ad oggi non ci sono studi di natura scientifica in grado di comprendere e spiegare il perchè in determinati soggetti ci sia un comportamento del genere.
Statistiche sul disturbo
Quante persone sono affette da questa problematica senza magari esserne a conoscenza? Riferendoci a dati che riguardano gli Stati Uniti, le stime parlando di circa un milione di persone che sarebbero affette da questo disturbo. Uno studio condotto da poco tempo che riguardava pazienti che hanno avuto ricoveri in strutture ospedaliere per disturbi di natura mentale, ha evidenziato come una percentuale attorno all’otto per cento poteva avere sintomi che avrebbero consentito una diagnosi favorevole per problemi legati a questo disturbo.
Uno studio recente condotto su 20 pazienti con problematiche evidenti legate a questa problematica, ha evidenziato con statistiche attorno ai 60 per cento, che i soggetti cleptomani, hanno anche disturbi che riguardano la sfera del controllo degli impulsi.
Problematica presente in famiglia
Gli studi che hanno messo in evidenza eventuali predisposizioni o familiarità nell’ambito di parenti o familiari stretti che potrebbero avere questo tipo di disturbo non sono molti. Uno studio recente condotto su un campione di 103 persone, ha messo in evidenza nei soggetti con tendende cleptomane la presenza di disturbi di natura depressiva, l’abuso di sostanze alcoliche, e in alcuni casi disturbi relativi a stati ansiogeni.
Quello che si è potuto mettere in evidenza, in soggetti sia di sesso maschile che femminile che presentano i tratti tipiti di un cleptomane è che in molti casi questo disturbo è correlato ad altre tipologie specifiche di disturbi quali:
- Disturbi relativi alla capacità del soggetto di controllare gli impulsi
- Il disturbo si può presentare in associazione all’utilizzo di sostanze
- Si è anche notato che questo problema può essere associato a problematiche riguardanti disturbi specifici della personalità come paranoie, disturbi di natura borderline
Trattare il problema
Quali sono quindi gli approcci di natura curativa che si possono mettere in atto per cercare di curare questa problematica? Sono stati utilizzati dei farmaci come la paroxetina, la fluvoxamina, che hanno dato risultati promettenti ma contrastanti. In alcuni casi il trattamento farmacologico si è rivelato efficace, in altri casi ha avuto esito negativo.
L’approccio cognitivo-comportamentale ha dato dei risultati positivi nell’aiutare il paziente a controllare l’impulso a rubare attraverso l’applicazione di tecniche di natura comportamentale di vario genere. Tuttavia nonostante i risultati incoraggianti, non ci sono ancora studi monitorati nei quali si valuta l’approccio della psicoterapia nel trattamento di questo disturbo.