Claudicatio

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Quando utilizziamo il termine claudicatio a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che si tratta di una zoppia in tal senso intermittente, generalmente si associa anche il termine intermittens. Cosa accade esattamente? Una persona che si trova affetta da una sindrome dolorosa definita crampiforme che in linea generale tende a colpire il polpaccio in seguito allo svolgimento di un esercizio di natura fisica. Questa sintomatologia in linea generale è dovuta ad una patologia di natura occlusiva a livello arterioso che interessa la zona periferica degli arti inferiori.

Come si procede per diagnosticare il tutto? La risposta corretta è che la diagnosi prevede la raccolta di quelli che sono i sintomi, oltre ad esami di laboratorio che possono dimostrare il processo occlusivo relativo ai vasi definiti arteriosi, tenendo presente che se si tratta di casistiche più gravi, si potrebbe arrivare a includere anche tecniche chiamate di angioplastica.

Approfondiamo la problematica

La zoppia intermittente è una sindrome dolorosa che viene definita dal soggetto come crampo, tende a colpire e interessare zone come i polpacci, i glutei, le cosce, in casistiche più rare potrebbe anche interessare anche la zona delle braccia. La sindrome dolorosa quando tende a manifestarsi? La risposta corretta è che potrebbe manifestarsi quando in seguito a un esercizio di natura fisica, per esempio anche il solo semplice camminare. Il dolore tende poi a scemare e sparire dopo essersi messi a riposo.

Se si dovesse manifestare una sindrome dolorosa del genere, il paziente ha la tendenza ad avere una deambulazione del tutto intermittente, facendo pause forzate che gli consentono di ridurre il dolore che sente e percepisce. Tuttavia per definire la serietà di questo dolore, si utilizza una classificazione definita di Leriche-Fontaine, vediamo com’è strutturata:

  • Si parte da un livello iniziale uno, nel quale il paziente risulta essere del tutto asintomatico;
  • Il paziente potrebbe essere a uno stadio due che dove la problematica potrebbe manifestarsi in seguito a una camminata moderata pari a circa duecentro metri;
  • Nello stadio tre la sindrome dolorosa tende a fare la sua comparsa quando il paziente si trova in una condizione di riposo;
  • Nello stadio quattro compaiono delle lesioni localizzate nei tessuti periferici.

In  molti casi, la claudicatio intermittens è causata da una patologia che riguarda l’occlusione arteriosa periferica degli arti inferiori. In tal caso il normale flusso ematico, tende ad essere compromesso, questo legato agli arti causando dei crampi legati a questa condizione.

Parliamo di fattori di rischio

Possiamo parlare in tal senso di fattori di rischio? La risposta è si, vediamo quali sono:

  1. Uno dei fattori di rischio è il fatto di essere di sesso maschile;
  2. Un’altro fattore di rischio è legato all’etnia che potrebbe essere asiatica o caucasica;
  3. Un altro fattore di rischio potrebbe essere il fattore obesità;
  4. Un altro fattore di rischio potrebbe essere l’ipertensione;
  5. Un altro fattore di rischio potrebbe essere il fumo;
  6. Un altro rischio in tal senso potrebbe essere il diabete;
  7. Un altro rischio in tal senso potrebbe essere legato all’età avanzata del paziente;
  8. Un altro rischio in tal senso potrebbe essere l’iperlipidemia;
  9. Un altro rischio in tal senso potrebbe essere l’ipercolesterolemia;
  10. Un altro fattore di rischio potrebbe essere l’insufficienza renale di carattere cronico.

Potrebbero esserci altri fattori di rischio in tal senso? Si, vediamo quali sono:

  1. Uno dei fattori di rischio potrebbe essere legato all’osteoartrosi;
  2. Un altro fattore di rischio potrebbe essere legato all’ernia del disco;
  3. Un altro fattore di rischio potrebbe essere la spondilolisi;
  4. Un altro fattore di rischio potrebbe essere il morbo di Piaget;
  5. Un altro fattore di rischio potrebbe essere la Gotta;
  6. Un altro fattore di rischio potrebbe essere legato alle fratture delle vertebre;
  7. Un altro fattore di rischio potrebbe essere un processo infettivo;
  8. Un altro fattore di rischio potrebbe essere un tumore spinale;
  9. Un altro fattore di rischio potrebbe essere un intervento chirurgico fatto alla colonna vertebrale.

Sintomatologia

Quale potrebbe essere la sintomatologia relativo a questa problematica? Vediamola insieme:

  • Uno dei sintomi potrebbe essere l’intorpidimento;
  • Un altro sintomo potrebbe essere la rigidità a livello muscolare;
  • Un altro sintomo potrebbe essere un colorito pallido;
  • Un altro sintomo potrebbe essere la cianosi;
  • Un altro sintomo in tal senso potrebbe essere la freddezza localizzata alle estremità;
  • Un altro sintomo potrebbe essere una problematica di impotenza sessuale;
  • Un altro sintomo potrebbe essere legato alla ridotta tolleranza in termini di sforzi di natura fisica;
  • Un altro sintomo in tal senso potrebbe essere una parestesia a livello periferico;
  • Un altro sintomo in tal senso potrebbe essere l’assottigliamento della cute.

Diagnosi

Qual’è il corretto iter di natura diagnostica? La risposta corretta è che ci si basa sulla valutazione di quelli che sono i sintomi che il paziente lamenta e la conferma a livello diagostico avviene tramite un esame che è l’eco-color-doppler, l’angiografia che consentirà di evidenziare quelli che sono i restringimenti legati ai vasi sanguigni.

Da questo punto di vista è importante sapere anche quale possa essere il dosaggio in termini di plasma relativo al colesterolo definito Hdl e Ldl totale in termini di trigliceridi, relativo al fibrinogeno e alla glicemia. Da questo punto di vista è bene sapere che potrebbe anche essere eseguito uno stress test. In cosa consiste esattamente? Al soggetto verrà chiesto di camminare su un tapis roulant e di pedalare su una cyclette.

Un’altra valutazione che in tal senso si potrebbe fare è legato al rapporto presente tra la pressione a livello arterioso sistolico che verrà misurata sulla caviglia e quella che si potrà ottenere nella zona del braccio.

Approcci terapeutici

Quali sono i corretti approcci di natura terapeutica idonei per una problematica come la claudicatio intermittens? La risposta corretta è che molto dipende dal livello di gravità relativo alla problematica di zoppia. Se si tratta di dare al paziente delle linee guida di carattere generale, si intende in tal senso uno stile di vita che sia il più sano possibile, questo comprende l’astensione da abitudini non sane come quella del fumo, una certa moderazione nel consumo di alcool, un’attività fisica che potrà avere in tal senso un livello moderato, una dieta che dovrà essere il più possibile in tal senso equilibrata.

Per quanto riguarda la terapia di natura farmacologica, si potranno somministrare al paziente degli antiaggreganti piastrinici, dei vasodilatatori, degli antipertensivi. Se si tratta invece di un caso grave, si dovrà ricorrere ad un intervento chirurgico di angioplastica.

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