Qual’è la cura per la cisticercosi? La risposta corretta è che si utilizzano antinfiammatori corticosteroidi e sull’utilizzo di antiparassitari quali l’albendazolo e il praziquantel. Se fosse invece un caso di neurocisticercosi, si potrebbero collegare alle terapie appena citate, l’utilizzo di farmaci di natura antiepilettica. Potrebbero anche esserci casi nei quali si dovrà intervenire in maniera chirurgica per eradicare (rimuovere) la zona che risulta essere infetta.
Approfondiamo la problematica
Quando parliamo di questo processo infettivo ci riferiamo a delle larve di un parassita che lo causano che è il Taenia solium, generalmente si tratta di una patologia infettiva che è diffusa in zone del pianeta dove sono presenti condizioni igienico-sanitarie molto scadenti. Quali parti del corpo potrebbe colpire in tal senso? La risposta corretta è zone differenti, tra queste i muscoli e il cervello. Potrebbe anche colpire zone del corpo come il midollo spinale e gli occhi. Possiamo parlare di segni clinici che riguardano questa patologia? La risposta corretta è che sono variabili a seconda del punto nel quale si localizza la malattia.
Il processo diagnostico in tal senso è basato sul rintracciare l’esatta ubicazione delle uova. Come avviene la dinamica relativa allo sviluppo della malattia? Le uove del parassita nel monento in cui vengono ingerite, subiscono una trasformazione in larve che possono essere presenti in varie tipologie di organi del corpo umano.
Quali sono in tal senso quelli che possiamo identificare come fattori di rischio? Uno è sicuramente legato al consumo di carne di maiale, sia nel caso in cui sia cruda, sia nel caso in cui abbia un livello di cottura minimo. Le uova del parassita, potrebbero anche essere legate al consumo di frutta, verdura.
Le uove relative a questo parassita potrebbero anche essere introdotte nell’organismo di un paziente tramite il contatto con materiale fecale di una peSinrsona che risulta avere questo tipo di infezione.
Sintomatologia
I segni relativi a questa malattia hanno un certo grado di variabilità e potrebbero interessare zone dell’organismo di un paziente come:
- Potrebbero riguardare le fasce muscolari;
- Potrebbero riguardare la zona del cervello;
- Potrebbero riguardare il midollo spinale;
- Potrebbero riguardare gli occhi.
Parlando del processo infettivo, se questo dovesse riguardare una zona come quella dei muscoli, potrebbe essere in tal senso del tutto asintomatica. Una specifica molto importante da sapere in tal senso è quella legata al fatto che i sintomi sono di fatto legati alle zone specifiche nelle quali tendono a manifestarsi.
- Se parliamo ad esempio del cervello e del midollo spinale; il paziente potrebbe avere crisi di natura epilettica, la cefalea o una sintomatologia similare a quella di un tumore nella zona del cervello;
- Se i sintomi dovessero interessare la zona degli occhi, si potrebbe andare incontro ad una riduzione nella capacità di vedere o si potrebbe andare icontro a una forma di cecità;
- Se i sintomi dovessero interessare un organo come il cuore, potrebbe manifestarsi un ritmo cardiaco del tutto anomalo, in casi rari potrebbe esserci un’insufficienza di natura cardiaca;
- Se i sintomi dovessero interessare la colonna vertebrale, si potrebbero avere dei disturbi relativi alla deambulazione.
Possibili complicazioni
Un paziente che dovesse soffrire di una problematica del genere a quale complicazioni potrebbe andare incontro? Una di queste sono le convulsioni. Quando parliamo di sindromi convulsive, ci stiamo essenzialmente riferendo ad alterazioni con cadenza periodica che possono coinvolgere l’attività in termini elettrici relativa al cervello. Possiamo parlare di una forma univoca o di forme tra di loro differenti? La risposta corretta è che la loro classificazione risulta essere la seguente:
- Potremmo avere crisi convulsive di natura epilettica, in questo caso almeno in maniera apparente, non si riesce a risalire a una causa specifica. Potrebbero essere collegate a differenti patologie di natura cerebrale quali per esempio ictus e tumori.
- Potrebbero essere crisi di natura non epilettica, in questo caso le crisi di natura convulsiva, sono a tutti gli effetti causate da un disturbo che da questo punto di vista ha una struttura reversibile, potrebbe anche trattarsi di una condizione dal carattere temporaneo che tende a stimolare la zona del cervello. In tal senso potrebbe essere legata ad un processo di natura infettiva, un trauma di natura cranico, una possibile reazione ad un farmaco. Se si tratta di bambini, la febbre ad esempio potrebbe innescare una crisi di natura convulsiva non epilettica.
Si possono individuare delle cause specifiche? La risposta è si, ma da questo punto di vista è bene sapere che sono legate al momento nel quale iniziano. Se si tratta di pazienti che hanno un’età compresa entro i primi due anni, potrebbero essere collegate a una febbre con valori elevati, un’anomalia a livello metabolico del tutto temporanea.
Una volta che le condizioni scatenanti da questo punto di vista sono passate, le crisi convulsive non dovrebbero manifestarsi più. Se si tratta invece di crisi che hanno in tal senso una certa ricorrenza, potrebbero essere legate a un trauma avvenuto durante il parto, un difetto di natura congenita, un’anomalia di natura metabolica di carattere ereditario, un disturbo legato al cervello.
Se si tratta invece di pazienti che hanno un’età compresa tra i due anni e i 14 anni, in molto casi la causa resta del tutto sconosciuta. Se si tratta invece di persone che sono in età adulta, le cause potrebbero essere legate ad un trauma di natura cranico, un ictus, potrebbero essere collegate ad una patologia tumorale. Se si tratta invece di persone che sono anziane, tra le cause indentificabili potrebbe esserci un tumore al cervello, delle lesioni, farmaci, la mancanza di sonno, processi infettivi, la febbre, un livello di ossigeno basso presente nel sangue, un livello basso di zucchero nel sangue.
Sintomatologia
Le sensazioni di natura insolita, alle quali un paziente potrebbe andare incontro prima che avvenga una crisi di natura convulsiva comprendono:
- Potrebbero comprendere odori e gusti in tal senso del tutto insoliti;
- Il paziente potrebbe avere una sensazione come quella delle farfalle nello stomaco;
- Una percezione di dèjà vu;
- Potrebbe esserci una sensazione molto intensa che il soggetto percepisce nella quale avverte l’arrivo di una crisi convulsiva.
Parlando invece di crisi di natura convulsiva, andrà fatta un’ulteriore classificazione in:
- Crisi di natura motoria nella quali avvengono delle contrazioni muscolari del tutto anomale;
- Non motorie nelle quali non ci sono contrazioni di natura muscolare.
L’iter diagnostico si basa su una valutazione di carattere medico, in assenza di crisi convulsive, verranno fatti esami del sangue e esami di diagnostica del cervello, l’elettroencefalogramma. In termini di approcci curativi, in linea generale se è fattibile, si cercherà di eliminare la causa. Al paziente potrebbero essere prescritti farmaci che aiutino a controllare le convulsioni, in alcuni casi si potrebbe procedere con un intervento chirurgico che è in grado di eliminare le cause.
Approccio diagnostico
Per arrivare ad una cura efficace nella cisticercosi come si deve intervenire? Verranno fatti una serie di esami, tra questi abbiamo:
- Un esame del sangue atto a rilevare anticorpi diretti contro il Tenia Solum;
- Un esame relativo al materiale fecale;
- Una biopsia che dovrebbe interessare la zona specifica;
- Una puntura definita lombare;
- Una tomografia computerizzata, una risonanza magnetica per verificare dove sia presente la lesione.
Potrebbero esserci delle complicazioni? La risposta è si, vediamo quali sono:
- Le convulsioni;
- L’idrocefalo;
- La cecità;
- Un’insufficienza di natura cardiaca.