Cibi da evitare con l’ernia iatale

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Quali cibi da evitare con l’ernia iatale? Se una persona soffre di una sindrome dolorosa e di un bruciore che coinvolge la bocca dello stomaco, se ha problematiche come i rigurgiti acidi, se presenta delle difficoltà nella fase di digestione, non è solo una problematica che può essere legata ad un’arrabbiatura molto marcata. Quando si tratta di sintomi del genere che potremmo definire del tutto aspecifici, potrebbero tranquillamente essere fraintesi con altre problematiche, tuttavia potrebbe anche trattarsi di un’ernia iatale.

Parliamo di una problematica che come tale risulta avere un livello di diffusione minimo oppure al contrario possiamo parlare di una problematica che come tale risulta avere un livello di diffusione ampio? La risposta corretta è che si tratta di una problematica ampiamente diffusa, in tal senso volendo fornire delle stime, potremmo dire che almeno sei persone su dieci che soffrono di problematiche di natura digestiva, sono portati a pensare che questo problema sia legato a cause del tutto differenti rispetto a quelle che potrebbero essere collegate ad un’ernia iatale.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che portano una persona ad avere un’ernia di natura iatale? Per prima cosa è bene fare chiarezza, partendo dal presupposto che sono implicati organi quali lo stomaco e lo iato. Quando parliamo di iato a cosa si riferiamo? La risposta corretta è che si tratta di un’apertura che si trova nel muscolo diaframma. Tramite questo passa un organo chiamato esofago che consente il transito di liquidi e alimenti dalla zona della bocca a quella dello stomaco.

Cosa accade allo iato quando si produce un’ernia iatale? Per delle motivazioni di vario genere, potrebbe capitare che lo iato tenda a indebolirsi, in pratica si allarga, questo produce una condizione per la quale una piccola parte dello stomaco tende a fuoriuscire avvalendosi di questa fessura che si è prodotta. In quale direzione è localizzata la fettura? La risposta corretta è che tende a dirigersi verso l’alto, verso la cassa toracica.

Questa dinamica produce di fatto l’ernia iatale. Si conoscono le cause specifiche di questa problematica? In realtà no, una delle ipotesi è legata al fatto che potrebbe esserci una variabile di natura genetica oltre al fatto che la comparsa di questa condizione potrebbe anche essere a specifiche condizioni quali:

  • Una delle condizioni che potrebbe stimolare la sua insorgenza è una condizione di forte sovrappeso;
  • Un’altra delle condizioni che potrebbe stimolare la sua insorgenza è uno stato come quello della gravidanza;
  • Potrebbe essere collegata ad un trauma;
  • Potrebbe essere collegata ad un allenamento piuttosto intenso con pesi.

Ernia e sue varianti

Quando parliamo di ernia, non ci stiamo riferendo ad una tipologia standard, in realtà è corretto identificarne tre differenti tipologie, vediamo quali:

  • La prima tipologia è definita in tal senso da scivolamento;
  • Potrebbe trattarsi da questo punto di vista di una forma che possiamo definire fissa, si tratta di una casistica nella quale la porzione superiore legata allo stomaco, tende a rimanere bloccata nella zona della cassa toracica;
  • Potrebbe trattarsi di un’ernia definita complicata o mista, si tratta in tal senso di una forma rara dove ci sono più sintomi collegati tra di loro da un elemento in comune;
  • La sintomatologia risulta essere come tale fastidiosa? In realtà, nella maggior parte dei casi si tratta di sintomi che potremmo definire in tal senso lievi o magari del tutto assenti. Questo non esclude che in determinate casistiche, potrebbero esserci dei sintomi che come tali tendono a manifestarsi con bruciosi che risultano essere fastidiosi, potrebbero esserci rigurgiti acidi. In forma rara queste problematiche potrebbero evolvere diventando ulcere, sanguinamenti e in alcuni casi queste problematiche potrebbero tradursi nella comparsa di un’eventuale anemia.

 Approccio diagnostico

Quale risulta essere il corretto approccio diagnostico che è utile per una problematica del genere? La diagnosi richiede nella maggior parte dei casi che si esegua sul paziente una radiografia con un mezzo di contrasto localizzato nella parte superiore del tubo digerente. Potrebbero risultare necessari ulteriori esami? La risposta è si, in quel caso il paziente potrebbe essere sottoposto a:

  •   Il paziente potrebbe essere sottoposto ad un esame chiamato esofagogastruodenoscopia.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci di natura terapeutica che sono utili nel caso in cui si soffra di ernia iatale? Per prima cosa ed è sicuramente da questo punto di vista il fattore più importante, bisogna correggere il proprio stile di vita e alimentare, tenendo sempre presente che l’eventuale utilizzo di farmaci è consigliato solo se i sintomi che lamenta il paziente dovessero avere un livello di severità elevato e dovessero produrre una sindrome dolorosa.

L’eventuale ricorso ad un intervento di natura chirurgica è un evento raro, in linea generale si opta per questa strada tutte le volte in cui si è in presenza di un’ernia iatale di dimensioni molto grandi. Tuttavia al di là del fatto di correggere il proprio regime alimentare puntando in tal senso ad un’alimentazione più sana e corretta è bene anche sapere che si dovranno mettere in campo delle altre correttive al proprio stile di vita quali:

  • Se il soggetto è in forte stato di sovrappeso, si dovrà fare in maniera tale da perdere i chili in eccesso;
  • Si dovrà abolire una pessima abitudine come quella del fumo;
  • Si dovrà abolire una pessima abitudine come quella dell’alcool;
  • Si dovrà abolire una pessima abitudine come quella del consumo di caffeina;
  • Si dovrà modificare il proprio regime alimentare limitando in tal senso l’apporto di grassi, cioccolata e menta che sono alimenti al cui interno ci sono ingredienti che come tali possono essere irritanti per il reflusso acido.

Quali sono i cibi da evitare con l’ernia iatale? Per prima cosa andrà abolito il consumo di cibi irritanti in modo particolare per un organo come l’esofago quali il pepe o le spezie. Un’altra abitudine da modificare in tal senso è quella di introdurre quantità eccessive di cibi definiti grassi, perchè possono portare ad una maggior produzione di acidi durante il processo della digestione.

Quali sono da questo punto di vista i cibi che possono procurare danni? Vediamoli insieme:

  • Tra questi abbiamo i latticini;
  • Un altro cibo è il burro;
  • Un altro cibo da evitare è la panna;
  • Un altro cibo da evitare è il formaggio fresco;
  • Un altro cibo che è consigliabile evitare è la carne di maiale;
  • Un altro civo da evitare sono gli insaccati.

Quali sono invece i cibi che è consigliabile introdurre nella propria dieta? Vediamoli insieme:

  • Sicuramente la frutta, meglio da questo punto di vista quella esotica;
  • Consigliabile utilizzare il sale iodato per insaporire i cibi;
  • Il consumo di pesce è fortemente consigliato per la presenza di sostanze come l’omega 3;
  • Il consumo di cereali quali la pasta e il riso, aiutano a ridurre l’eccessiva acidità a livello gastrico;
  • Il consumo di frutta e verdura, in maniera particolare mele, banane oltre alle patate, dovrebbero essere parte integrante della dieta.

Il consumo dei cibi, dovrebbe essere moderato puntando ad un’alimentazione meno abbondante al momento del consumo del pasto, cercando di mangiare più volte al giorno e in maniera più leggera.

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