Che cos’è il Doomscrolling

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Che cos’è il Doomscrolling? Possiamo rispondere a questa domanda dando una definizione molto precisa, rappresentata dalla persona che ha la necessità a tutti i costi di fare una ricerca che riguardi notizie che hanno una valenza negativa. Da un punto di vista letterale si identifica con l’azione di consultare lo smartphone e cercare in maniera ossessiva nei feed dei differenti quotidiani, oltre che nella consultazione dei social network, notizie che hanno la caratteristica di essere negative o magari eventi drammatici. Se dovessimo invece analizzare questa dinamica nel contesto più ampio nel quale ci stiamo muovendo, sicuramente potremmo dire che la situazione è piuttosto complessa, dal 2020 al 2022 c’è stata una pandemia mondiale, successivamente l’attuale guerra in Ucraina. Tutti questi accadimenti che hanno la caratteristica di essere negativi e drammatici, hanno contribuito a creare una necessità che prima non avevamo; quella di cercare in maniera costante e continuativa delle news, nella maggioranza dei casi del tutto negative.

Gli stessi mezzi di comunicazione, per come oggi sono impostati, sicuramente tendono ad alimentare questo bisogno che abbiamo. La prima possibilità che abbiamo è quella di attivare delle notifiche che sono collegate alle varie app dei giornali. Non dimentichiamo poi i talk show che vengono trasmessi in televisione. Ci sono poi i podcast legati alle situazioni di attualità che possiamo tranquillamente ascoltare e seguire mentre magari siamo in macchina. Non dimentichiamo poi la funzione molto comoda dello smartphone, questo ci consente, scrollando in maniera continuativa di poter avere accesso alle ultime notizie che arrivano dal mondo.

Tuttavia è possibile che questa ricerca continua di notizie recenti possa diventare in alcuni casi una sorta di dipendenza? Quali sono da questo punto di vista i meccanismi che ci portano in questa direzione e in quale modo modificano il nostro cervello e il modo in cui tendiamo a percepire le cose?

Notizie cattive : quali le dinamiche di ricerca

Qual’é la motivazione in base alla quale nella nostra vita tendiamo a cercare delle cattive notizie? La prima cosa che possiamo affermare in tal senso è che dall’inizio della pandemia ad oggi è andata maturando in ognuno di noi una paura legata al contagio, al fatto di poter morire, al fatto che si possa produrre una situazione catastrofica che risulta essere da questo punto di vista del tutto improvvisa e imprevista.

Se pensiamo a cosa è accaduto durante l’evento pandemico che si è prodotto nel corso del tempo, si potremo rendere conto sicuramente del fatto che per la prima volta durante l’arco della nostra vita, si sono vissute delle limitazioni che hanno riguardato la nostra libertà di azione. Oltre ad avere conosciuto il coprifuoco, sicuramente la percezione di precarietà sia da un punto di vista fisico che emotivo è sicuramente aumentata. Questa dinamica cosa ha prodotto in ognuno di noi? Un bisogno che si traduce nel dover monitorare sempre e continuamente le notizie per avere un aggiornamento costante sugli accadimenti e in tal modo poterci sentire rassicurati.

Si tratta di una dinamica che riguarda tutte le persone in generale o solo alcune? La risposta corretta a questa domanda è che si tratta di un fenomeno che riguarda in modo particolare tutte quelle persone che sono predisposte da un punto di vista genetico a sviluppare dei disturbi di natura psicologica. Si parla quindi di persone che soffrono o potrebbero soffrire in futuro di problematiche di ansia, si tratta di persone che hanno la probabilità di sviluppare nel corso del tempo dei meccanismi legati a come controllare e gestire l’ansia. Si tratta di soggetti che come tali hanno la tendenza a intervenire per fare in modo tale che possano “tamponare” o “anticipare” situazioni che esprimono pericolo. Si tratta di dinamiche tipiche di quelle persone che soffrono di questi disturbi, questo nel corso del tempo può sicuramente portare a sviluppare una sorta di dipendenza che riguarda le cattive notizie.

In base a degli studi effettuati, tutte le persone che hanno questa problematica, sicuramente tendono ad avere un’attivazione maggiore rispetto alla media della zona definita circonvoluzione frontale inferiore. Si tratta di un’area che si occupa di elaborare informazioni del tutto nuove.

Quale legame con l’ansia

Se pensiamo alla vita di una persona, questa è composta nella maggior parte dei casi da notizie e da stimoli che sono legate alla cronaca di tutti i giorni, questo capita anche se non si utilizzano i device personali, in tal senso possiamo fare degli esempi, pensiamo un attimo alla pubblicità che è presente sui mezzi pubblici, pensiamo ad esempio agli schermi che sono presenti nelle stazioni pubbliche.

Se poi le persone che manifestano questa problematica, non hanno alcuna consapevolezza in tal senso di avere una problematica, non ci si rende conto del fatto che si è andata acquisendo una cattiva abitudine che nel corso del tempo, tenderà ad influenzare le nostre abitudini. Questo ci porterà a sviluppare un senso di angoscia che tende a diventare costante. Accade in maniera frequente che non siamo consapevoli di avere delle problematiche di natura psicologica, quindi non sempre abbiamo la consapevolezza o ci rendiamo conto di attuare questa ricerca compulsiva di notizie negative.

Non è solo un problema di cos’è il doomscrolling, quello che di cui dobbiamo essere consapevoli è il fatto che questa dinamica è anche alimentata dalle logiche degli algoritmi che riguardano i social, in base a queste logiche si tende a riprodurre a riproporre all’utente, le notizie sulle quali ci siamo fermati più tempo a leggere.

Quale potrebbe essere un’altra piccola strategia personale che ci aiuta a capire se scorriamo in maniera compulsiva ed ossessiva le notizie negative? Sicuramente il fatto di avere un controllo sulla cronologia delle ricerche che abbiamo effettuato, ci aiuta a rendere più accentuata e marcata la consapevolezza che potremmo avere una problematica del genere. Questo sicuramente ci aiuta a migliorare la qualità della vita che abbiamo.

Quando mettiamo in modo dinamiche del genere, sicuramente tendiamo a consolidare in noi il senso di angoscia collegato alla necessità di poter controllare le cose. Il fatto di scorrere in maniera compulsiva le notizie, oltre ad avere paura che si possa produrre un evento drammatico in ogni momento, se il soggetto presenta dei disturbi di natura psicologica, potrebbe condurlo ad un peggioramento di queste condizioni.